Perché non adotti una bambina palestinese?


Flavio Lotti


La pace in Medio Oriente può cominciare così, da un piccolo grande gesto di solidarietà. Un gesto contro la disperazione e l’isolamento. Un gesto che può riaccendere la speranza in una famiglia disperata. Un gesto che puoi compiere anche tu!


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Perché non adotti una bambina palestinese?

Nonostante le strette di mano e le promesse di pace, il conflitto che contrappone gli israeliani e i palestinesi continua seminando violenze e sofferenze indicibili.

Come sempre sono i bambini palestinesi a pagare il prezzo più alto, i primi a soffrire del continuo peggioramento delle condizioni di vita.

Secondo l’Unicef oltre 500 bambini (448 palestinesi e 92 israeliani) sono stati uccisi negli scontri e negli attentati che si sono succeduti dal 2000. Oltre 9.000 sono i bambini palestinesi che hanno riportato ferite molto spesso così gravi da provocare invalidità permanenti.

La loro condizione è gravemente condizionata dall’occupazione militare israeliana e dalle continue limitazioni delle libertà, come il coprifuoco, i posti di blocco o le segregazioni forzate nelle case. Per centinaia di bambini anche andare a scuola è divenuta un’impresa rischiosa, spesso resa impossibile dalle restrizioni alla circolazione imposte dalle autorità militari israeliane. Gli effetti combinati delle precarie condizioni di vita e della violenza si traducono in un preoccupante peggioramento degli indicatori sociali e sanitari che riguardano l’infanzia. A Gaza, la regione palestinese in cui i bambini sperimentano le difficoltà più gravi, negli ultimi 4 anni la mortalità infantile è aumentata del 20%, un bambino su 9 soffre di malnutrizione cronica e un terzo dei bambini non riceve neppure le vaccinazioni di routine.

Di fronte a questa grave situazione possiamo scegliere di non restare a guardare.

Adottare una bambina o un bambino palestinese è facile ed efficace.

Per farlo bastano 50 euro al mese, da versare per almeno un anno. Con questi soldi sarà possibile migliorare la vita del bambino e quella della sua famiglia, garantendo un pò di alimentazione, di istruzione e di cure mediche.

L’adozione a distanza può essere fatta da ciascuno di noi, dalle famiglie, da gruppi di amici e di colleghi di lavoro, dalle scuole, dagli enti locali, da associazioni e organizzazioni.

Per aderire al progetto basta compilare la scheda allegata e inviarla al seguente indirizzo: adozioni@perlapace.it oppure al numero di fax 075/5721234.

Riceverai subito la foto di una bambina o di un bambino, la sua scheda personale con tutte le informazioni utili anche per avviare un rapporto e una corrispondenza diretta.

La campagna di adozione a distanza delle bambine e dei bambini palestinesi è promossa, sin dal 2001, dalla Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani in collaborazione con due associazioni di donne di Gerusalemme (l’associazione Juzoor Foundation for Health and Social Development e l’associazione Rawdat El Zuhur) che provvedono alla segnalazione dei bambini e alla distribuzione e gestione delle somme raccolte.

Se vuoi ulteriori informazioni telefona al n. 075/5722148 oppure scrivi al seguente indirizzo: adozioni@perlapace.it – fax 075/5721234. Il nostro sito è: www.perlapace.it.

Adotta una bambina palestinese. Fallo subito. Aiutaci a promuovere i suoi diritti. Non puoi immaginare quanto potrai renderla felice e dire: “Anch’io ho una figlia in Terra Santa! La sostengo a distanza”.

Flavio Lotti
Coordinatore nazionale della Tavola della pace

Perugia, 21 dicembre 2007
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