Violata la Carta sociale europea, l’Italia chiamata a difendersi
Redattore Sociale
Domani 21 Giugno a Strasburgo l’audizione: sotto accusa l’attuazione del pacchetto sicurezza, che avrebbe portato a un’ulteriore stigmatizzazione e segregazione delle popolazioni rom e sinta.
STRASBURGO – Lunedì 21 alle ore 15 a Strasburgo, presso la sede della Corte europea dei diritti dell’uomo, si svolgerà un’audizione in cui l’Italia dovrà difendersi di fronte al Comitato per i diritti sociali dall’accusa di aver violato vari articoli della Carta sociale europea. Ciò sarebbe avvenuto in seguito all’attuazione del pacchetto sicurezza, che avrebbe portato a un’ulteriore stigmatizzazione e segregazione delle popolazioni rom e sinta. A portare il caso all’attenzione delle autorità di Strasburgo l’ong internazionale Cohre, che si occupa di diritto all’abitazione.
Secondo l’accusa, il pacchetto sicurezza e il relativo pacchetto per l’emergenza ‘nomadi’ (150 mila quelli stimati nel paese, di cui 70 mila regolari cittadini italiani) violano il diritto all’abitazione dei rom (articolo 31), costringendoli alla segregazione e privandoli dei diritti all’assistenza famigliare e sociale (art.16). Sono poi oggetto di stigmatizzazione in quanto vi si riferisce in termini di un problema di sicurezza, rendendogli ulteriormente difficile trovare un alloggio (art. 19), generalmente peggiorando le loro condizioni di vita (art. 30).
La Carta sociale europea è un trattato del Consiglio d’Europa che garantisce il rispetto dei diritti economici e sociali. Adottata nel 1961, è stato modificata nel 1996. L’Italia ha ratificato il trattato, ma con la clausola che le ong italiane non possano sporgere denuncia contro il paese. Per questo motivo ad accusare l’Italia è una ong internazionale con sede a Ginevra. Il Comitato per i diritti economici e sociali ne è l’organo di controllo, e segue procedure semi-giudiziarie.
È composto da 15 esperti indipendenti, che dovrebbero pronunciarsi già nel corso della prossima settimana, anche se la loro deliberazione verrà resa pubblica soltanto tra quattro mesi. Lunedì il comitato chiederà chiarimenti ad entrambi le parti in causa: la difesa dell’Italia sarà portata da un agente del governo (afferente al contenzioso diplomatico del ministero degli Esteri) e sarà accompagnato da due funzionari del ministero degli Interni. Secondo fonti interne al Consiglio d’Europa, il comitato ha deciso di dare priorità al reclamo in quanto si tratta di accuse molto serie.
Fonte: www.redattoresociale.it
18 Giugno 2010