Via le armi atomiche da Ghedi
La redazione
Sabato 20 gennaio manifestazione a Ghedi e alla sua aerobase per l’abolizione delle armi atomiche e contro le guerre.
MANIFESTAZIONE A GHEDI E ALLA SUA AEROBASE CONTRO LA PRESENZA DI ARMI
NUCLEARI E PER LA LORO MESSA AL BANDO
Sabato 20 gennaio 2018
ore 13 Concentramento a Ghedi – piazza Roma
Corteo alla RWM , fornitrice di Bombe all’Arabia Saudita usate contro i
civili in Yemen
ore 15 Manifestazione alla Aerobase di Ghedi
Per adesioni scrivere a: forumcontrolaguerra@gmail.com
Sito: http://www.forumcontrolaguerra.org
Per l’abolizione ovunque delle armi atomiche
Via le armi atomiche da Ghedi e dagli altri siti nucleari sul suolo italiano
L’Italia aderisca al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), adottato il 7 luglio 2017 dall’ONU (122 paesi), come chiede ICAN – Premio Nobel per la pace e come esige il rispetto del Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari già ratificato dall’Italia nel 1975
Opponiamoci alla NATO che pianifica devastazioni atomiche e non vuole il Trattato
Per non essere complici di atti di sterminio nucleare e per non subire esplosioni o incidenti atomici
Basta guerre comunque le si chiamino
Chiudere tutte le basi straniere in Italia e tutte le basi italiane all’estero
Cessare le cosiddette “missioni militari di pace”
Riconvertire le risorse utilizzate per la ricerca e la produzione militare e trasferire le spese militari ai settori civili (ambiente, salute, lavoro)
Nel dicembre 2017, nelle città di Bergamo, Brescia, Camp Darby, Castellamare del Golfo, Crema, Firenze, Genova, Ghedi, Ivrea, Milano, Novara, Padova, Pisa, Roma, Torino, Trieste, Vicenza, Varese, ecc. si sono svolte manifestazioni per mettere al bando le armi nucleari, ora rilanciamo.
—
La recente crisi dei missili tra Corea del Nord e USA, con scambi di minacce di reciproco incenerimento atomico, ha riportato l’attenzione sul problema nucleare per troppo tempo messo deliberatamente in sordina dai mezzi di comunicazione di massa.
Il panorama che abbiamo di fronte è terrificante. Sono ancora circa 15400 le armi nucleari presenti (7485 in mano a paesi NATO: USA, Francia e GB, 7300 alla Russia, 260 alla Cina, almeno 260 tra Pakistan ed India, ma è in corso un rapido aumento per entrambi, 80 ad Israele e 8 alla Corea del Nord). Di queste armi, 4200 sono schierate con le forze operative e 1800 sono pronte all’uso e in grado, a partire da sottomarini, silos missilistici, navi e aeroporti, di raggiungere gli obiettivi in una manciata di minuti. La loro potenza distruttiva è gigantesca (come 500.000 bombe di Hiroshima, una tonnellata di tritolo per ogni abitante del pianeta), capace di portare alla estinzione
dell’umanità e addirittura della vita sulla terra. Giustamente ha destato allarme l’effettuazione del sesto esperimento atomico nordcoreano, ma non è tollerabile che l’intimazione a smettere sia venuta dagli USA che nel 1945 annichilì con bombe atomiche 2 città e 200.000 persone, e che di esperimenti, anche in atmosfera, ne ha fatti più di 1000, su 2200.
Gli scienziati nel 1947 idearono “l’orologio dell’Apocalisse” che misura il pericolo della catastrofe nucleare. Oggi siamo a 2 minuti e mezzo dalla mezzanotte, cioè dalla fine. Solo nei periodi 1953-59 e nel 1985-87 abbiamo rischiato così tanto, e le criticità oggi sono più d’una.
1) Trump ha minacciato un primo colpo atomico decapitante contro le forze nordcoreane, ma la Cina non potrebbe tollerare un attacco nucleare ai suoi confini, sarebbe la guerra termonucleare mondiale! Pyongyang ha minacciato a sua volta un attacco al territorio USA.
2) A fronte del confronto NATO-Russia sull’Ucraina e sulla Siria, da qualche anno Washington e Mosca si scambiano accuse reciproche di sperimentare armi che violerebbero il Trattato INF che ha eliminato
gli Euromissili e gli USA procedono nella installazione dello “Scudo antimissile” di fatto in violazione dell’ABM cioè del pilastro che garantisce la deterrenza reciproca.
3) Trump ha deciso di cestinare l’Accordo sul nucleare con l’Iran e ha riconosciuto Gerusalemme capitale di Israele, tutto ciò prelude a nuove ipotesi di guerra contro l’Iran a fianco di Israele ed Arabia Saudita.
4) Il conflitto, a volte degenerato in armato, tra India e Pakistan, si accompagna ad una pericolosa accelerazione della corsa locale alle armi nucleari.
5) Prosegue a suon di miliardi l’innovazione delle armi nucleari che le rende più vicine ad essere usate. A questo si aggiunge lo sviluppo di sistemi che rendono autonome le armi dalle decisioni umane, nonché l’estensione della cyberwar, elementi che avvicinano la possibilità di guerra atomica anche per errore (già in passato alcuni errori ci hanno fatto sfiorare la catastrofe).
Il Potere nucleare è la quintessenza del potere verticistico politico e militare, è l’antitesi della democrazia, la negazione dei più elementari diritti umani e dunque della giustizia sociale. E’ potere esclusivo, chiuso, segreto, che esercita il diritto di vita o di morte su tutti noi. E’ il potere che, per mantenere e rafforzare il suo dominio, brucia enormi risorse nella folle corsa al riarmo sottraendole ai bisogni fondamentali dell’umanità accrescendo così gli squilibri socioeconomici e ambientali su scala globale.
Per questo è urgente che l’umanità abolisca le armi nucleari così come ha già ha messo al bando le altre armi di distruzione di massa chimiche e biologiche.
Oggi abbiamo uno strumento in più: all’ONU il 7 luglio 2017 è stato adottato uno storico Trattato che proibisce gli ordigni atomici; promosso da 122 nazioni che non possiedono il nucleare, contro la volontà delle 9 nazioni che possiedono la “Bomba” e della NATO che lo ha nettamente rifiutato. Un movimento mondiale disarmista,
organizzato attorno ad ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) insignito del Premio Nobel per la Pace 2017, ha reso concreta la speranza che l’Umanità riesca finalmente a liberarsi dalla più
terribile minaccia alla sua sopravvivenza. Scienziate e scienziati, Parlamento Europeo, Papa Francesco e leader di altre religioni si sono espressi affinché si giungesse al Trattato e perchè sia ora ratificato da tutti, ci indigna così ancor di più il fatto che il Governo italiano abbia ostacolato questo processo e che ora resista
alla sua ratifica.
Anche in Italia, nonostante il Trattato di Non Proliferazione, sono dispiegate armi atomiche USA, pronte ad incenerire milioni di persone, negli 11 porti in cui attracca naviglio della VI flotta e nelle aerobasi di Ghedi e di Aviano. In queste ultime le B-61 saranno presto sostituite dalle bombe all’idrogeno B-61-12 che saranno montate sui net-centrici cacciabombardieri stealth F35, assemblati da Leonardo a Cameri. Noi diciamo che questo è inaccettabile ed invitiamo tutti a protestare a Ghedi il 20 gennaio 2018.
Forum contro la Guerra – 01 gennaio 2018
Per altre informazioni scrivi a info@peacelink.it