Ucraina, Onu: “Situazione disperata”
Repubblica.it
Dall’inizio del conflitto 1129 vittime. I feriti dalla metà di aprile negli scontri tra esercito e i ribelli filorussi sono 3442. Oltre 100mila i civili fuggiti.
Oltre 1100 morti e 3442 feriti. Sono i terribili numeri del rapporto Onu sulla guerra in Ucraina dove da metà aprile le forze governative e i ribelli filorussi si combattono nell’est del Paese. Oltre 100mila le persone fuggite dalle zone di combattimento, temporaneamente stanziate in altre parti del Paese. Ben 812 le persone rapite e arrestate dai separatisti nelle zone di Donetsk e Luhansk per lo più cittadini comuni, tra cui insegnanti, giornalisti, membri del clero e studenti. “I combattimenti devono finire” è stato il monito del Commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay, che ha denunciato l’uso di “armi pesanti” tra cui artiglieria, carri armati, razzi e missili.
La situazione viene definita “disperata” dalle Nazioni Unite: 104 edifici, tra cui sedici sedi amministrative locali, sono nelle mani di gruppi armati. E sono pesanti le accuse rivolte ad entrambe le parti: se da un lato il governo non ha adottato precauzioni sufficienti per la tutela dei civili, gli insorti sono accusati di attacchi a palazzi pubblici, assalti a banche e miniere e della distruzione della rete ferroviaria.
I gruppi armati, si legge nella relazione, “continuano a rapire, arrestare, torturare e uccidere persone prese in ostaggio per intimidire ed esercitare il loro potere sulla popolazione in modi rozzi e brutali”. I ribelli avrebbero creato tribunali militari ed eseguito condanne a morte.
Il commissario Navi Pillay ha inoltre affermato che l’abbattimento del volo MH17 malese in una zona dell’Ucraina dell’est controllata dai separatisti filorussi potrebbe essere considerato “un crimine di guerra”. “Questa violazione del diritto internazionale, alla luce delle circostanze, potrebbe essere assimilata a un crimine di guerra” ha affermato Pillay.
Nel rapporto, presentato dall’italiano Gianni Magazzeni, ci sono anche precisi dettagli sull’organizzazione dei separatisti: i capi “in molti casi sono cittadini della Federazione Russa, addestrati e temprati dall’esperienza acquisita in conflitti come quelli in Cecenia e in Transnistria”, avrebbero messo a punto una Costituzione propria, e si appresterebbero a dare vita a un’effettiva forma di auto-governo per quella che hanno battezzato “Repubblica Popolare di Nuova Russia”.
Fonte: www.repubblica.it
28 luglio 2014