Ucraina, è guerra vera nel cuore dell’Europa. Strage a Odessa


www.europaquotidiano.it


Due elicotteri abbattuti a Est, a Odessa almeno trentotto morti nell’incendio di un palazzo assaltato da manifestanti pro-Kiev. Obama e Merkel minacciano sanzioni contro l’economia russa.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
coverucraina

Tra poco più di tre settimane l’Ucraina dovrebbe andare al voto. Difficile immaginarlo, mentre in molte città del paese è in corso quella che ormai pare una vera e propria guerra civile. Nel pomeriggio di ieri il presidente ucraino ad interim Oleksander Turchinov annunciava «numerose vittime» tra i ribelli che controllano la città di Slaviansk, una delle roccaforti dei filo-russi nell’est dell’Ucraina. Ma l’esercito regolare non sembra ancora in grado di piegare le resistenze: i due elicotteri abbattuti ieri mattina dai ribelli raccontano una guerra tutt’altro che “asimmetrica”, il cui risultato non è scontato.

E la tensione si è diffusa anche ad altre aree del paese: a Odessa, dopo una giornata di scontri tra filo-russi e sostenitori del governo centrale, almeno trentotto persone sono morte nell’incendio di un palazzo. I manifestanti pro-Kiev – tra cui i neonazisti di Settore destro – hanno preso d’assalto un edificio occupato dai filo-russi: il lancio di bottiglie Molotov ha causato l’incendio e la strage.

Se il risultato della guerra è incerto, però, il dato politico sembra acquisito: Stati Uniti e Unione europea hanno smesso di invitare il governo di Kiev alla prudenza e hanno dato il loro sostegno all’operazione militare nell’est dell’Ucraino. Fino a due settimane fa l’Europa aveva fatto il possibile per dissuadere il governo di Arseniy Yatseniuk da un’offensiva militare su larga scala. Ora quell’offensiva è cominciata. La risposta di Angela Merkel, ospite ieri di Barack Obama alla Casa Bianca, è stata minacciare nuove sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin, responsabile – secondo Washington e gli europei – di aver armato i ribelli («normalmente i manifestanti non dispongono di missili terra-aria per abbattere gli elicotteri», ha spiegato Obama).

Alla metà di aprile, quando i ministri degli esteri dell’Unione si erano riuniti per discutere delle sanzioni contro la Russia, la Germania (insieme all’Italia) aveva sostenuto che non era ancora il momento di passare alla «fase tre», cioè a sanzioni volte a colpire l’economia di Mosca, più che singoli esponenti del governo. Ieri, dal prato della Casa Bianca, la Cancelliera ha avvertito Mosca: se l’offensiva dei filo-russi non si fermerà, anche l’Europa passerà alla «fase tre». Anche se quelle sanzioni rischiano di ripercuotersi sull’economia dei Ventotto.

Ma c’è ancora del tempo: tre settimane, appunto. L’attuale governo di Kiev è nato da un ribaltone e dalle proteste di piazza: le elezioni del 25 maggio possono fornire un surplus di legittimazione e stabilizzare il quadro. Se Putin pensa di sabotare quelle elezioni – hanno assicurato Obama e la Merkel – dovrà affrontare la rappresaglia dell’Occidente.

Il prezzo della “stabilizzazione” dell’Ucraina orientale, però, rischia di essere la repressione brutale della protesta filo-russa (e tra le vittime di ieri non sono mancati i civili). Una repressione che i russi hanno già bollato come «criminale». Kiev e Mosca si accusano a vicenda di aver infranto il cessate-il-fuoco stabilito a Ginevra il 17 aprile scorso. Ma senza un ritorno al tavolo delle trattative, il numero dei morti è destinato a salire ancora.

Fonte: www.europaquotidiano.it

3 maggio 2014

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento