Sportelli per i poveri: gli italiani tornano a superare gli stranieri
Redattore Sociale
Lombardia: nel 2009 su 270 mila persone assistite dalle 1.500 organizzazioni non profit, solo il 44,3% erano immigrati. Nel 2008 era l’opposto. I dati del rapporto dell’Osservatorio regionale sull’esclusione sociale.
MILANO – Nel 2009 gli italiani assistiti dalle organizzazioni no profit lombarde hanno superato gli stranieri: 55,7% contro il 44,3%. Nel 2008 era l'opposto: gli immigrati infatti erano il 65,6%. Complessivamente sono 270 mila le persone seguite dalle 1.587 organizzazioni lombarde: 150.390 gli italiani e 119.610 stranieri. La metà dell'utenza si concentra nella sola provincia di Milano. Sono i dati che emergono dal rapporto 2009 dell'Osservatorio regionale sull'esclusione sociale, presentato questa mattina al Pirellone. L'indagine dell'Osservatorio è stata condotta su un campione di 246 organizzazioni, rappresentative della totalità di quelle operanti in regione.
Nell'arco del 2009 l'insieme delle persone assistite dal campione di enti è aumentato di 4.988 unità rispetto al 2008. Proiettato sul totale delle organizzazioni, l'utenza è cresciuta di circa 32.200 persone: per ogni singola associazione c'è stata una variazione percentuale compresa tra il 10% e il 13%. Tra gli assistiti si osserva una prevalenza delle donne rispetto agli uomini (55% contro 45%), e circa una persona su cinque ha tra 0 e 17 anni, segno che la povertà sta colpendo particolarmente le famiglie con un minore a carico.
Nel campione di enti intervistato dall'Ores le coppie con almeno un figlio non maggiorenne pesano per il 43%, seguite dagli adulti soli (19,8%), dai monogenitori con figli conviventi (15,8%) dagli anziani soli (10,4%) e dalle coppie con figli tutti maggiorenni (8,1%).
La disoccupazione è la causa principale di impoverimento (dichiarata dal 26% delle associazioni), seguita da reddito insufficiente (25%), problemi di salute fisica (14,8%) e psichica (9,4%), dipendenze da alcol e droga (8,6%), separazione o divorzi (2,5%). In un anno le prospettive per le persone in difficoltà sono peggiorate. Nel 2009 gli enti in cui gli assistiti hanno avuto la possibilità di reinserirsi in un sistema di vita migliore sono diminuiti del 10%: è accaduto in quasi la metà delle organizzazioni intervistate (46,7%, mentre nel 2008 erano il 56,8%).
A causa dell'aumento di utenza, le stesse organizzazioni no profit sono in difficoltà. Sebbene il numero dei volontari che collaborano negli enti campione sia cresciuto nel 50% delle fondazioni, nel 40% di comitati o gruppi e nel 32% delle cooperative sociali, il 43,5% degli enti dichiara di essere in difficoltà da sovraccarico. Solo il 14,6% del totale ritiene di avere risorse aggiuntive per rispondere a ulteriori richieste di aiuto.
Per maggiori informazioni http://ores.esae.it/
Fonte: Redattore Sociale
28 giugno 2010