Siria. Decine di bambini uccisi nella battaglia di Dar’a


L'Osservatore Romano


Lo rivela l’Unicef che chiede ancora una volta di fermare i combattimenti nella regione siriana.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
syria-war-children-rescue-105

Nella tragedia che si sta consumando nella regione di Dar’a, dove da settimane è in corso una massiccia offensiva delle forze siriane, sono i bambini le prime vittime delle violenze. «L’Unicef ha ricevuto notizie terribili secondo cui un’intera famiglia, con quattro bambini, sarebbe stata uccisa in un villaggio nella zona rurale di Dar’a, nella Siria sud-occidentale».

A denunciarlo è stato Geert Cappelaere, direttore regionale dell’agenzia delle Nazioni Unite, in un comunicato. «Nelle ultime 24 ore — si legge ancora nella nota dell’Unicef — le violenze si sono intensificate significativamente. Questo porta il numero segnalato di bambini uccisi solo nella Siria meridionale a 65 in meno di tre settimane». L’agenzia dell’Onu stima che, nell’ondata più ampia di sfollamenti che ha colpito la Siria meridionale dall’inizio di questa guerra lunga sette anni, 180.000 bambini siano stati costretti a scappare dalle loro case con scarse risorse per ricevere protezione, rifugio o assistenza.

Intanto, sul piano militare, le forze governative siriane hanno conquistato ieri il valico frontaliero di Nassib, punto di passaggio verso la Giordania, uno dei principali obiettivi militari dell’offensiva scattata lo scorso 19 giugno. Sono invece confuse le notizie riguardanti le trattative — che sembrano essere ancora in corso — tra ribelli ed esercito russo e siriano per porre fine alle ostilità. Ieri l’emittente qatariota Al Jazeera aveva diffuso la notizia secondo cui il negoziato, interrottosi alcuni giorni fa, era ripreso e che era stato raggiunto un accordo. I ribelli — diceva Al Jazeera — avevano accettato di consegnare le armi. La notizia, tuttavia, non è stata confermata da nessuna fonte. È stallo invece al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dove non si riesce ad arrivare a una dichiarazione comune per condannare le violenze e chiedere l’immediata fine dei combattimenti e l’avvio della distribuzione degli aiuti umanitari.

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento