Sempre più casalinghe e pensionati chiedono aiuto alla Caritas. In aumento gli italiani


Redattore Sociale


Rapporto povertà 2012. Forte incremento degli utenti anziani: +177,8% di casalinghe; +65,6% di pensionati. Complessivamente gli stranieri superano gli italiani: 70,7%. Si conferma la progressiva “normalizzazione sociale” dell’utenza.


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Cresce il numero degli italiani che si rivolgono alla Caritas per chiedere aiuto, soprattutto se anziani, casalinghe o pensionati, mentre diminuiscono i disoccupati e gli analfabeti. Sono queste le principali tendenze inquadrate dal Rapporto sulla povertà 2012 pubblicato oggi dalla Caritas Italiana, per la prima volta senza il supporto della Fondazione Zancan. Il rapporto analizza i dati raccolti da 191 Centri d’ascolto di 28 diocesi sparse sul territorio nazionale, che rappresentano il 6,7% del totale di 2.832 Centri presenti nel territorio nazionale.

Dalle rilevazioni emerge come nei Centri di ascolto presi in considerazione, nel corso del 2011, si sono rivolte 31.335 persone. Di queste, il 57% vive nelle regioni del Nord, seguito dal Centro (29%) e dal Mezzogiorno (14%). Una distribuzione, chiarisce la Caritas, che non rispecchia l’incidenza della povertà nei territori considerati ma dipende dal numero di Centri che hanno aderito al sistema di raccolta dati, nelle diverse regioni italiane. A livello complessivo si conferma la presenza di una quota maggioritaria di stranieri (20.448, pari al 70,7%) rispetto agli italiani (8.348, pari al 28,9%), tuttavia “le testimonianze a disposizione narrano di un deciso incremento degli utenti italiani – spiega il rapporto -, registrato negli ultimi due anni, a partire dall’esplosione della crisi economico finanziaria nel nostro paese”. L’incidenza degli stranieri raggiunge i valori massimi nel Centro e nel Nord Italia (74,7 e 73,5%) mentre, a causa di un elevato numero di poveri italiani, appare più bassa nel Mezzogiorno (51,4%).

L’utenza media dei Centri di ascolto, spiega la Caritas, non coincide necessariamente con emarginati gravi e soggetti senza dimora. “Si tratta in prevalenza di donne (53,4%), di soggetti coniugati (49,9%), di persone con domicilio (83,2%). Rispetto al 2009, si osserva un forte incremento della componente demografica in età avanzata: +51,3% di anziani; +177,8% di casalinghe; +65,6% di pensionati”. Dai dati raccolti dai centri di ascolto emerge anche un incremento degli utenti con figli minori conviventi (+52,9%) e una sostanziale stabilità nel numero di persone separate o divorziate (+5,5%). Diminuiscono invece le persone disoccupate (-16,2%) e soprattutto di analfabeti (-58,2%) che si sono rivolti ai centri. “Entrambi i dati confermano la progressiva “normalizzazione sociale” dell’utenza Caritas”, tuttavia, spiega il rapporto, le situazioni di grave indigenza non sono da sottovalutare. “Anche se si assiste ad una “normalizzazione” nel profilo dell’utenza – aggiunge il rapporto – si registra parimenti un peggioramento di chi stava già male: aumentano in percentuale le situazioni di povertà estrema, che coesistono tuttavia con una vita apparentemente normale, magari vissuta all’interno di un’abitazione di proprietà”.
Fonte: www.redattoresociale.it
17 ottobre 2012

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