A scuola senza acqua potabile
La redazione
Allarme dell’Unicef e dell’Oms per le condizioni di oltre mezzo miliardo di bambini.
Oltre mezzo miliardo di bambini frequentano scuole dove non c’è acqua potabile, e più di 600 milioni non hanno accesso a servizi igienici. A denunciarlo è il rapporto firmato dall’Unicef e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e presentato ieri, nell’ambito del simposio della settimana mondiale dell’acqua — dal 26 al 31 agosto — ospitato e organizzato a Stoccolma, in Svezia.
La diarrea causata da acqua sporca e mancanza di servizi igienici uccide un bambino sotto i 5 anni ogni due minuti.
Il rapporto — intitolato “Acqua potabile e servizi igienico-sanitari a scuola: rapporto di riferimento a livello globale 2018” — evidenzia che su scala globale il 31 per cento delle scuole non è raggiunto da acqua pulita, che quindi non è a disposizione di 570 milioni di bambini.
E nel 34 per cento delle scuole, frequentate da 620 milioni di giovanissimi, mancano i bagni o non sono funzionanti.
In quasi una scuola su due (47 per cento, cioè per circa 900 milioni di bambini) non ci sono prodotti igienici come il sapone. In base ai dati, un terzo delle scuole elementari non mette a disposizione acqua pulita e bagni, rispetto a un quarto delle scuole secondarie.
La situazione più grave è nei paesi meno sviluppati, dove circa la metà dei bambini non ha acqua potabile né servizi igienici e sanitari a scuola. L’impatto maggiore, poi, è sulle scuole materne ed elementari, e dunque si riflette sui più piccoli e vulnerabili.
«Se l’istruzione è la chiave per aiutare i bambini a sfuggire alla povertà, l’accesso all’acqua e ai servizi igienici è la chiave per aiutare i bambini a massimizzare la loro istruzione in modo sicuro». Con queste parole, Kelly Ann Naylor, responsabile dell’Unicef per acqua e servizi igienici, ha sottolineato — ad un convegno in corso a Stoccolma — che «trascurare questo significa essere incuranti del benessere e della salute dei bambini».
La Tecnica della Scuola
28 agosto 2018