Riapre la scuola del ministro Gelmini: senza insegnanti
Maristella Iervasi
La forbice sull’istruzione. Il più grande licenziamento di massa fatto dal governo. Lunedì 13 settembre, salvo sorprese, riapre la scuola pubblica italiana. Più studenti ma meno classi e insegnanti. Per i docenti precari sepre più diffificile lavorare. Rischiano il posto in 22mila. Proteste e sit-in a Montecitorio. Le nuove nomine col contagocce.
«I have a dream» dice all’Unità on line la maestra Linda Ciullara. “Sogno il cedolino…. Sogno di svegliarmi presto e fare le corse per andare scuola. Sogno di sedermi tra i banchi, accanto a quel bambino ‘difficile’ ad ascoltare la spiegazione che dalla cattedra il compagno da dell’argomento che stiamo studiando. Sogno di posare gli occhiali, e i compiti corretti sul comodino e non dovermi svegliarmi e scoprire che sul comodino ci sono solo troppe bollette da pagare”.
Zaini in spalla, la scuola sta per cominciare. La campanella per l’inizio delle lezioni suonerà per tutti lunedì 13 settembre, salvo anticipi sull’anno scolastico. Ma l’istruzione pubblica che riapre i battenti è sempre più “ristretta”: meno classi e più studenti tra i banchi, meno docenti, meno bidelli, meno igiene e sicurezza degli edifici. E come al solito, meno fondi in cassa e zero cartaigenica nei bagni. Il count-down della protesta questa volta è scattato in anticipo: supplenti precari e personale precario Ata sono alla fame fin da Ferragosto, con sit-in a Montecitorio e sotto il Miur. I “drammi” arrivano ben prima delle convocazioni degli Uffici scolastici provinciali per le nomine.
AVVIO TRA PROTESTE E SCIOPERI Sono oltre 22mila i precari a rischio licenziamento quest’anno, alcuni sono in sciopero della fame perchè sono disperati, non certo per capriccio. Altri hanno già occupato gli Usp. Altri ancora, come Retescuola di Agrigento, lanciano l’idea dell’«Invasione dello Stretto»: una catena umana contro la distruzione della scuola pubblica, nei pressi dell’opera simbolo dello spreco delle risorse dello Stato, il Ponte di Messina. Anche il sindacato è in mobilitazione. Ma come al solito solo la Flc-Cgil ha già le idee chiare: assemblee negli istituti fin dal primo giorno di scuola, sciopero a intermittenza nelle prime ore dal 1°ottobre e i sabati della Conoscenza nelle piazze (l’11 e il 18 settembre) per informare le famiglie sullo stato della scuola.
NOMINE CON IL CONTAGOCCE per assunzioni in ruolo. Più della metà di 10mila posti di insegnante per il 2010/2011 vanno ai docenti di sostegno (5.022, pari al 50,2% del totale). 1.681 all’infanzia, 792 alla primaria, 1.740 alla secondaria di primo grado e 729 alla secondaria e 6.050 amministrativi, tecnici ed ausiliari. Assunzioni “contate” e all’insegna dello squilibrio, come si evince dalle tabelle provincia per provincia pubblicate dal Miur. Zero maestre elementari in Campania, Puglia e Sicilia. A fronte dello strapotere della Lombardia in tutti gli ordini scolastici (infanzia, primaria, medie e superiori): 1.547 nuovi posti da professore e 1.207 da impiegato tecnico amministrativo. Una “scelta” dipesa dall’alto numero di posti vacanti e dalla bassa presenza di titolari in sovrannumero. E per le supplenze solo briciole: all’incirca sono 100mila posti in tutt’Italia: 20mila per gli insegnanti senza cattedra e 50mila per gli Ata, oltre ai posti temporanei e fino al 30 giungo.
Marystar (Gelmini) – come la chiama la scuola in protesta – si merita proprio un premio per aver incrementato in Italia la disoccupazione tra il personale docente e non ma anche la disuguaglianza tra gli studenti. Bene ha fatto il Codacons ad assegnare al ministro dell’Istruzione il beffardo rinoscimento: “Giufà 2010”.
LE NUOVE SUPERIORI Lo scorso anno la controriforma Gelmini si è abbattuta sulla scuola elementare, eliminando il modello tanto vantato all’estero delle compresenze e imponendo dall’alto l’”inutile” maestro unico prevalente per giustificare i tagli. Ora tocca ai licei e agli istituti tecnici e professionali. Sei gli indirizzi per i licei, con opzioni per gli studenti dell’anno scolastico 2010-2011 e si comincerà con le prime e le seconde classi. Eccoli: Classico, Scientifico (con anche un indirizzo tencologico), Musicale e Coreutico (con 44sezioni in tutto), il liceo delle Scienze umane con la new entry dell’indirizzo economico-sociale, l’Artistico (articolato in 3 indirizzi: arti figurative, architettura/design/ ambiente e quello audiovisio/multimedia/scenografia) e infine il liceo Linguistico, con 3 lingue straniere una materia non linguistica che verrà insegnata in inglese. In partica, meno ora di lezione per la maggiorparte degli iscritti, soprattutto al biennio: 27 ore contro le 30delle medie. Al Classico l’inglese per tutto il quinquennio. Allo scientifico-tecnologico salta il Latino. Ma per la Gelmini è “una riforma epocale”. Tecnici: due soli settori (economico e tecnologico) e 11 indirizzi con un orario settimanale di 32 ore di lezione contro le 36 dello scorso anno. Professionali: ridotti da 26 a soli 11 indirizzi. Due macrosettori: servizi e industria e artigianato.
ALUNNI STRANIERI Con una circolare il Miur ha imposto il tetto del 30% degli studenti stranieri con ridotta conoscenza della lingua italiana per classe. Il limite per quest’anno riguarda solo le prime classi. La Flc-Cgil ha impugnato il provvedimento davanti al Tar del Lazio.
Fonte. l'Unità
30 agosto 2010