Riapre il centro di accoglienza. L’emergenza sbarchi non si ferma
Rainews24
In arrivo altri barconi a Lampedusa. “Siamo soli, l’Europa non sta facendo nulla”, accusa il ministro Maroni. “La Commissione è in stretto contatto con le autorità italiane, ed è pronta ad aiutare il paese”, è la risposta di Bruxelles.
"A seguito della disponibilita' del ministro degli Interni, Roberto Maroni, c'e' stata una condivisione totale sulla riapertura del centro di Lampedusa" che avverra' entro oggi. Lo ha affermato il prefetto di Palermo e Commissario straordinario per l'emergenza immigrati, Giuseppe Caruso.
Il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, lo aveva chiesto espressamente a Maroni, "per fronteggiare questa emergenza", dopo aver definito la situazione a Lampedusa, dove attualmente sono gia' presenti 2.500 migranti, "insostenibile".
Sono ancora 2243 gli stranieri fermi sull'isola di Lampedusa. Da questa mattina non ci sono stati voli per trasferire gli immigrati sulla terraferma. Tre ponti aerei sono previsti in giornata ma non si sa di preciso quando partiranno. Gli stranieri sono in attesa sul molo, nel campo sportivo e in strutture comunali.
Maroni: l'Europa non fa nulla
Siamo soli, l'Europa non sta facendo nulla": e' la posizione del ministro dell'interno Roberto Maroni, intervistato dal Tg5, in merito all'emergenza migranti a Lampedusa.
"L'Europa non sta facendo nulla. Sono molto preoccupato – ha precisato il ministro – ho chiesto l'intervento urgente dell'Unione perch‚ il Maghreb sta esplodendo. C'è un terremoto istituzionale e politico che rischia di avere un impatto devastante su tutta l'Europa attraverso l'Italia. Noi siamo come al solito lasciati soli. Stiamo gestendo l'emergenza umanitaria con la protezione
civile. E' indispensabile l'intervento dell'Europa".
La risposta dell'Europa
"La Commissione e' in stretto contatto con le autorita' italiane" ed e' "pronta ad aiutare il paese". E' quanto sottolinea il portavoce del commissario agli affari interni, Cecilia Malmstrom, ricordando che proprio ieri la Commissaria ha avuto "un colloquio telefonico con Maroni" nel quale si e' detta "pienamente cosciente della situazione eccezionale che si sta vivendo in Italia".
Non si arrestano gli sbarchi
Quattromila extracomunitari, in gran parte tunisini, sono sbarcati negli ultimi quattro giorni. L'ennesimo barcone, carico di un numero ancora imprecisato di migranti, sta entrando nel porto dell'isola questa mattina. Altri sbarchi si sono avuti nel corso della notte, fino alle prime luci dell'alba. Anche oggi il mare è piatto, c'è il sole, e questo favorisce la traversata dalle coste africane.
Tra gli immigrati sbarcati nelle ultime ore, tutti provenienti dalla Tunisia, anche tre donne. "Per noi è diventato impossibile vivere là: ci sono violenze, rapimenti e non si capisce più chi comanda. Il paese è allo sbando", ha detto una delle tre, spiegando di essere partita la sera prima. Tutte hanno affermato di voler raggiungere la Francia dove si trovano dei loro parenti.
Le tre donne facevano parte degli oltre 100 extracomunitari che sono stati salvati stanotte da una motovedetta della Guardia Costiera, circa 17 miglia a largo di Lampedusa: si trovavano su un barcone in difficoltà, che imbarcava acqua, e che è affondato subito dopo che gli stranieri erano stati trasbordati sulle unità della Capitaneria di porto.
La situazione a Lampedusa, dove attualmente sono già presenti 2.500 migranti, "è insostenibile: l'ho detto poco fa al ministro dell'Interno Maroni al quale ho chiesto l'immediata riapertura del Centro di accoglienza per fronteggiare questa emergenza". Lo ha detto all'Ansa il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis.
Stato di emergenza
Una situazione drammatica che ha spinto il governo a decretare lo stato di emergenza umanitaria. Il ministro dell'interno Roberto Maroni ha annunciato che sarà costituito a Mestre un centro di identificazione ed espulsione per migranti. E' di un morto, un disperso e tre feriti il bilancio di una tragedia al largo della Tunisia dove ieri si è rovesciata un'imbarcazione carica di immigrati diretti in Italia.
Frattini chiama l'Ue
Per fermare la nuova ondata di sbarchi di immigrati dal nordafrica, "dobbiamo mobilitare i Paesi del Mediterraneo" e dell'Unione Europea che si faccia carico della redistribuzione. E' l'analisi del ministro degli Esteri, Franco Frattini, in un'intervista al Corriere della Sera.
Il ministro fa sapere di aver preso contatti con il ministro degli Esteri europeo, Catherine Ashton che ha definito la questione "urgente" e dell'avvio della missione Frontex, per mobilitare pattugliamenti e respingimenti, si parlerà mercoledì nel Consiglio degli alti rappresentanti dei 27 Paesi.
"Ci aspettiamo che tra dieci giorni, a Bruxelles – prosegue Frattini – al Consiglio dei Ministri degli Interni, la decisione sia presa". Secondo il ministro, "il sistema ha collassato, i meccanismi non tengono più: o i Paesi europei si fanno carico della redistribuzione – avverte – o si fa quello che dicono le leggi europee", vale a dire rimpatri degli immigrati.
"Noi abbiamo attivato tutti i meccanismi di protezione per salvare questa gente dalla morte – prosegue il ministro – ma non può certo essere l'Italia che organizza le navi per mandarli a casa". Per i prossimi giorni, la previsione del ministro sui nuovi arrivi "è drammatica". "Se domani arrivano anche gli egiziani – aggiunge – può determinarsi una situazione albanese".
Per questo, l'auspicio è che le autorità tunisine accettino il modello Albania, "perché quando i trafficanti di esseri umani vedono le motovedette a un miglio dalla costa, non fanno partire i barconi". Infine, Frattini, puntualizza sulla chiusura del centro di accoglienza di Lampedusa chiarendo che la struttura era stata chiusa "nella prospettiva di una tranquillità a lungo termine".
Unhcr: sorprende che Cie Lampedusa sia chiuso
"Apprezziamo che gli immigrati arrivati sinora siano stati accolti nel territorio italiano e auspichiamo che si continui così" ma, allo stesso tempo, "sorprende che in una tale situazione di emergenza, un centro già attrezzato per ospitare migliaia di migranti come quello di Lampedusa, non venga reso disponibile". Sono le parole di Laurens Jolles, rappresentante regionale dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), in un'intervista a La Repubblica.
Secondo Jolles, nei prossimi giorni potrebbero arrivare altre migliaia di persone sulle coste italiane, "bisogna ricerverle, assisterle, dare loro accoglienza – afferma – . Se il modo di farlo al meglio èdichiarando lo stato d'emergenza, ben venga". Quanto alla reazione europea alla situazione verificatasi negli ultimi giorni con lo sbarco di 4mila migranti, il rappresentante dell'Unhcr afferma che è presto per "dire che sia mancata una risposta". "Bisogna prima vedere come si evolverà la situazione – conclude Jolles – perché si appronti un intervento di concerto con gli altri Stati europei".
Fonte: www.rainews24.it
13 febbraio 2011