Ragionando di legalità al Guido Galli di Bergamo


Aluisi Tosolini


Legalità, libertà, cittadinanza, giustizia e pace: un mix inusuale che rende idea delle mille sfaccettature presenti nel concetto e nella pratica di legalità.


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Ho partecipato, oggi, ad una interessantissima, e molto partecipata, assemblea di alcune classi dell’Istituto Professionale Guido Galli di Bergamo. L’occasione è stata la giornata, promossa a livello nazionale da Confcommercio, sul tema della legalità: “Legalità mi piace”.

A Roma il presidente Sangalli, alla presenza del ministro degli interni, ha presentato gli esiti di un’indagine, svolta in collaborazione con Eurisko, che analizza come sono cambiati i fenomeni criminali con la crisi e ne dà una lettura aggiornata su scala nazionale.

E’ a partire da questi dati, che evidenziano come la recessione che non abbia risparmiato nessun settore e nessun territorio acuendo i fenomeni criminali e amplificando le azioni della criminalità organizzata e la percezione di insicurezza dei territori, che si sono succeduti gli interventi.

 

Il mix: legalità, libertà, cittadinanza, giustizia e pace

E sta qui l’aspetto innovativo dell’incontro con i ragazzi del Guido Galli. Basta pensare a chi si è confrontato con loro. Dopo le introduzioni di Paolo Malvestiti e Oscar Fusini di Ascom Bergamo, sono infatti intervenuti Antonino Porcino, direttore del carcere di Bergamo (La pena: mero deterrente di azioni illecite o strumento di rieducazione?), Aldo Pecora, presidente dell’associazione “Ammazzateci Tutti” (Corresponsabilità e impegno sociale nella lotta all’illegalità), e infine io, sul tema “Costruire la Pace attraverso la Legalità”.

Davvero un mix inusuale ma che rende idea delle mille sfaccettature presenti nel concetto e nella pratica di legalità.

E del protagonismo giovanile, anche. Ed è la storia di 9 anni fa quando al funerale del presidente con consiglio regionale Furtugno, ucciso dalla ndrangheta, gli studenti delle scuole superiori si presentarono uniti dietro lo striscione: Ammazzateci tutti. Era un grido di protesta. Una ribellione. Ma anche l’inizio di una nuova narrazione della Calabria e sulla Calabria.

Quasi la concretizzazione delle parole di Sangalli in streaming da Roma ha invitato tutti a ribellarsi: “denunciare si può, denunciare si deve, denunciare conviene”.

 

Legalità – legge – legame sociale

I tre termini si tengono: senza legami e reti sociali, senza la coesione sociale che è il capitale umano e la vera forza di una comunità non c’è legge che tenga. E così vince l’atteggiamento mafioso, l’omertà, l’individualismo di chi pensa di potersela cavare da solo.

Non è questo il senso di cittadinanza attiva e critica richiesta dalla Costituzione ed a cui educa la scuola.

E uscendo dalla scuola mi “saluta” l’icona di Guido Galli: magistrato e docente universitario bergamasco ucciso in un attentato terroristico dal gruppo denominato Prima Linea.

Era il 19 marzo 1980. I suoi assassini lo colpirono alla schiena e dopo che fu caduto i terroristi lo finirono sparandogli due colpi alla nuca: l'omicidio avvenne in quella che oggi è l'aula dedicata alla memoria del giurista all'Università degli Studi di Milano.

La sua testimonianza risuonava nelle parole e nelle musiche dei ragazzi della “sua” scuola. Come un monito a non demordere.

 

Fonte: www.tecnicadellascuola.it

26 novembre 2014

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