Purifichiamoci dal consumismo!


Uno dei 200.000 in marcia


Perugia-Assisi 2011. Io c’ero… Tra i marciatori c’è una voce di dissenso.


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Purifichiamoci dal consumismo!

Non ho la macchina fotografica non ho telefonino, posso solo raccontare. Sono stato alla marcia anche quest'anno e sintetizzo e comprovo come si vive in una marcia che (è dir poco) delude. Deprime vedere come i tanti gioiosi per la pace (Un fiume di persone gioioso e determinato. autorefenzialismo da comunicato stampa) non sanno portarsi indietro una bottiglia quasi sempre di plastica nel loro zaino, come anche la lattina, la carta, e le cicche, che invece abbandonano gettando tutto in contenitori pieni zeppi che tutto è andato a terra! "nuovo bel lavoro per i peruginassinesi", tra l'altro poteva essere, se organizzata, una buona raccolta differenziata in diretta, chissà coinvolgendo i cari e organizzati boy scout, o i cooppisti e ricavarci una bella figura ed una ottima esperienza, oltre che l'esempio che riciclare si può anche nei grandi raduni, ….  e qualche ricavo da una possibile rivendita. Ribadisco che mi aspetto di vivere questi avvenimenti non creando rifiuti. Mi porto l'acqua da casa non certo dentro una plastica, sfuggo sempre dal doversi ritrovare a comprare la minerale imbottigliata, ma come! i referendum 1 e 2, ma nella marcia non lo ha fatto praticamente nessuno a giudicare dai mucchi  osservati sulla strada, a che serve vincere un referendum. Il bello e buono è che nel tragitto ci sono diverse fontane, non mi spiego perché un popolo della pace, alla marcia della pace, compra l'acqua minerale, beve coca cola e produce rifiuti.
Il peggio però vissuto è vedere marciatori con posture, bandiere e striscioni di pace, colloquiare, pranzare, ingozzarsi al mcdonald's, per voi non lo sarà ma è inaudito per me, quando poi prima sulla collina, dove tanti si soffermano, un  bravo panettiere vendeva a prezzo offerta buone pizze al forno a legna, (e mi sono pentito di avergli dato solo due euro, grazie ragazzo del forno: una buona, etica, ed ad impatto quasi zero, PIZZA AL POMODORO. E non avevo fame, fu il profumo….). Un altro, sempre lì vendeva pane e formaggio pecorino e purtroppo anche un altro panino con porchetta, che male forse ho visto ma aveva la clientela più numerosa, buon per lui, e il maiale? Poi per gozzovigliarsi c'era altromercato, preparava pasta al pomodoro tra le altre cose. E il pranzetto portato da casa non è disdicevole.
Una brutta marcia! Come dire che un altro mondo è possibile se anche questa folla, che sarebbe l'elite del mondo diverso, della pace con la natura, non si fa consapevole.
La marcia, come scrivevano alcune associazioni per la pace romane, se ricordo due, (infatti hanno dichiarato di non partecipare) con una lettera al manifesto, è diventata proprio nel 50°, un istituzione priva di vissuto. Cambiare si può, anzi si deve, ma il presupposto è essere disposti a conoscere e prendersi le responsabilità delle azioni, purificandosi dalle tossicodipendenze di un vissuto consumistico.
Mi dispiace dare ragione al detto meglio pochi che mal accompagnati.

Panfilo Cansanelli

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