Primo marzo, “pochi immigrati nel comitato nazionale”


Redattore Sociale


La “critica sana” di Edgar Galiano, del comitato immigrati in Italia di Roma alla presentazione del Manifesto, oggi a Roma. “Speriamo che prossimamente sia così. In caso contrario sarebbe uno sciopero non nostro”.


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Primo marzo, "pochi immigrati nel comitato nazionale"

ROMA – “In Italia il razzismo non si ferma se gli immigrati non hanno diritti”. È quanto ha affermato Edgar Galiano, del comitato immigrati in Italia di Roma, durante la conferenza stampa di presentazione del “Manifesto per il Primo Marzo 2010. Una giornata senza di noi”, avvenuta questa mattina presso la sede di Legambiente. Per Galiano, unica voce del mondo dell’immigrazione intervenuta, è importante che in Italia siano gli stessi immigrati a prendere parola per chiedere i propri diritti, anche in situazioni come quelle del Primo Marzo. “Come comitato immigrati abbiamo aderito a livello regionale – ha detto Galiano -, ma mi aspettavo di conoscere oggi un po’ più di immigrati all’interno del comitato nazionale Primo Marzo. Speriamo che prossimamente sia così, perché nel caso contrario sarebbe uno sciopero non nostro. Questa è una critica sana, perché noi viviamo il Primo Marzo come un’opportunità”.
 
Il razzismo si ferma con i diritti, ha spiegato Galiano, che devono essere declinati in proposte concrete. “Il razzismo – ha aggiunto – si combatte con il permesso di soggiorno e dando la cittadinanza a quegli immigrati che come me sono in Italia anche da 15 anni”. Per Galiano, infine, puntare sui diritti è importante non solo per gli immigrati. “La nostra idea come comitato immigrati – ha concluso – è quella di proporre uno sciopero generale per il primo ottobre per i diritti di tutti gli immigrati. Uno sciopero dei lavoratori immigrati incontrerebbe molta resistenza anche da parte dei lavoratori italiani. Si tratta di far capire agli italiani che se noi non abbiamo diritti anche loro rischiano di non averli”

Fonte: Redattore Sociali

23 febbraio 2010

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