Partiamo dall’Africa per costruire un mondo diverso


Mauro Sarti


Tre domande a Eugenio Melandri, coordinatore di Chiama l’Africa. Su pace e povertà dice: “Bisogna redistribuire la ricchezza e fare in modo che ce ne sia per tutti…”.


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Partiamo dall'Africa per costruire un mondo diverso

Parliamo dell’Africa e del suo futuro…
L’Africa oggi rappresenta la cartina di tornasole per la costruzione di un mondo diverso da quello attuale, tutto centrato sulla forza. Abbiamo due alternative: o si fonda un mondo basato sulla guerra, oppure si lavora per la solidarietà, la giustizia, la cooperazione. Per il riconoscimento del valore e della diversità degli altri. Non ci sono alternative.

Ma partire dal sud del mondo sembra una cosa molto difficile. Come fare?
L’Africa è il luogo dove si concentrano tutte le contraddizioni. E l’Africa è conseguentemente il posto dove costruire delle politiche diverse. Il primo discorso da fare con l’Africa è riconoscere la sua storia, il valore del suo continente. L’Africa soffre di povertà antropologica. All’Africa è stata rubata l’anima, e invece ora bisogna dargli l’opportunità di muoversi, di organizzarsi. Servono politiche che vadano in questa direzione, e questo non vuole dire solo dare più soldi alla cooperazione…  Ma ad esempio dire no agli Epa, perché questi producono solo condizioni di “libere volpi in liberi mercati”.

Che ruolo dare alla politica con l’Africa?
Serve una politica che permetta all’Africa di riprendere in mano la propria storia. Serve permettere che la società africana ritorni padrona delle proprie ricchezze. Pensiamo, ad esempio, che nel Delta del Niger le persone stavano meglio prima che venisse scoperto il petrolio, perché almeno prima negli stessi luoghi potevano coltivare i campi. Ora tutti i soldi che producono quelle terre vanno all’estero e i lavoratori sono più sfruttati… C’è un dato: se guardiamo le statistiche vediamo che il 2% mondiale della popolazione detiene il 50% delle ricchezze. Per questo la campagna dell’Onu sugli Obiettivi del Millennio è solo una presa per i fondelli, visto che questi obiettivi non verranno mai raggiunti… Per eliminare la povertà il discorso da fare è sulla ricchezza: redistribuendo la ricchezza e facendo in modo che ce ne sia per tutti.

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