Onu: Bambini siriani vittime del regime e dell’opposizione


NEAR EAST NEWS AGENCY


In tre anni di conflitto sono morti 10.000 minori. La Coalizione Nazionale prova ad allargare la delegazione per Ginevra.


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Un rapporto dell’Onu pubblicato lunedì denuncia le raccapriccianti condizioni in cui vivono i bambini siriani. Lo studio documenta le violenze sessuali che subiscono i minori detenuti nelle carceri del regime, la loro massiccia presenza tra le file dei combattenti dell’opposizione e il loro utilizzo come scudi umani.

Secondo il rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, nei tre di guerra civile sarebbero morti circa 10.000 bambini. Ad essere responsabili delle “gravi violazioni” che i minori subiscono sono “tutte le parti del conflitto”.

Tra i crimini documentati dall’Onu vi sono: “maltrattamento, atti equivalenti a tortura incluse percosse con cavi elettrici, fruste e bastoni di legno e metallo, scosse elettriche anche sui genitali, unghie dei piedi e delle mani strappate, violenza sessuale tra cui stupri o minacce di stupri, finte esecuzioni, bruciature di sigarette, privazione del sonno, isolamento, aver assistito alla tortura dei genitori”.

Sulle violenze sessuali commesse nelle celle del regime, il documento precisa che “sono stati perpetrati soprattutto dai membri dell’Intelligence e dalle forze armate siriane”. Accuse non nuove per Damasco. A Ginevra Faisal Mekdad, vice Ministro degli Esteri siriano, aveva negato la presenza di bambini nelle carceri siriane e aveva liquidato le accuse  con un laconico: “solo chiacchiere”.

Ma il rapporto dell’Onu sottolinea anche le esecuzioni sommarie commesse dalle forze di opposizione, soprattutto durante l’escalation di violenza del 2013. Secondo il regime di Bashar Assad sarebbero almeno 130 i bambini uccisi dalle forze di opposizione in differenti parti del paese. Il documento non conferma i dati di Damasco. Tuttavia, critica l’Esercito Libero Siriano, il principale gruppo armato di opposizione, per aver impiegato i minori in battaglia.

Intanto la carneficina continua. L’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo, Ong vicina all’Opposizione, sostiene che 182 persone hanno perso la vita nella sola giornata di ieri. Quaranta di loro erano civili. Ancora una volta la maglia nera del lutto l’ha conquistata Aleppo dove le vittime sono state 29 (di cui 6 combattenti). Negli ultimi giorni, riporta l’Osservatorio, nella seconda città siriana sono morte più di 150 persone a causa dei “bombardamenti a barile” del regime. A Homs, invece, 11 guerriglieri e 6 civili sono stati assassinati.

Ma secondo sempre l’Osservatorio, sul piano militare va segnalata la tregua firmata tra il Fronte Islamico dello Stato d’Iraq e del Levante (ISIL) e la brigate ribelle Suqur al-Sham. L’accordo sancisce “una fine immediata delle ostilità tra le due parti” ed esorta a risolvere i disaccordi tra i due gruppi nelle corti islamiche. L’avvenuta riconciliazione tra ISIL e Suqur al-Sham potrebbe essere il primo passo per una riappacificazione complessiva con gli altri gruppi ribelli moderati impegnati dal 3 gennaio a contrastare l’ISIL nelle province di Idlib, Aleppo e Raqqa, dove il Presidente Assad è ormai un lontano ricordo.

Assad che è stato ieri attaccato duramente da John Kerry. Il Segretario di Stato statunitense ha condannato la “brutalità” del Presidente siriano per la sua “campagna di bombe a barile”. “E’ l’ultimo atto barbaro di un regime – ha scritto Kerry – che ha commesso tortura organizzata su larga scala, ha usato armi chimiche, sta affamando intere comunità bloccando la consegna di cibo per chi ne ha urgente bisogno”.

Mentre i combattimenti proseguono senza sosta in Siria, la politica si prepara al secondo round di Ginevra fissato per il 10 febbraio. Il capo della Coalizione Nazionale Siriana, Ahmad Jerba, è arrivato stamane al Cairo per incontrare alcuni esponenti della “Commissione del coordinamento nazionale” (NCC) che rappresenta l’opposizione interna. Forse incontrerà anche lo stesso leader del NCC, Hassan ‘Abd al-’Azim. Lo scopo degli incontri è quello di inserire il “Coordinamento Nazionale” nella delegazione dell’opposizione che si recherà a Ginevra la prossima settimana. L’NCC aveva declinato il tardivo invito di Jerba a partecipare al primo round dei negoziati del 22 gennaio scorso. Manna’, uno dei personaggi più in vista del NCC, aveva criticato la scelta della Coalizione Nazionale di escludere parte consistente dell’Opposizione siriana rappresentata dal suo gruppo e dall’Alto Consiglio curdo siriano.

Jerba dovrebbe inoltre incontrare tra oggi e domani anche Nabil al’Arabi, segretario generale della Lega Araba nel tentativo di incassare l’appoggio dei Paesi arabi per la costituzione di una “Commissione provvisoria di governo”. La proposta di un governo ad interim senza Assad è sostenuta anche dai Paesi occidentali (suoi sponsor) e rappresenta per la Coalizione Nazionale la base per continuare i negoziati di Ginevra.

Fonte: Nena News

5 febbraio 2014

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