Online i segreti di Wikileaks. “Berlusconi incapace, vanitoso e stanco”
L'Unità
11mila file “segreti” ma nessuno “top secret”: il sito Wikileaks ha pubblicato 250mila documenti diplomatici riservati. Ce n’è per tutti, ma a Berlusconi va peggio degli altri…
11mila file "segreti" ma nessuno "top secret": il sito Wikileaks ha pubblicato 250mila documenti diplomatici riservati. Ce n'è per tutti, ma a Berlusconi va peggio degli altri: «E' incapace, vanitoso e stanco per le lunghe nottate». Ma lui ci ride su: "Non si giudicano le relazioni tra Paesi dai dispacci di qualche diplomatico". Hillary Clinton s'informa sugli «investimenti personali» del premier. E si parla anche delle sue eccezionali relazioni con il presidente russo: la Russia ''e' virtualmente uno Stato della mafia''. Bersani: "Si conferma che Berlusconi ha gettato nel massimo discredito l'Italia".
La Russia ''e' virtualmente uno Stato della mafia''
La Russia ''e' virtualmente uno Stato della mafia''. Cosi' i diplomatici americani secondo i documenti di Wikileaks riportati dai siti di alcuni quotidiani Usa. La Russia e le sue agenzie usano i boss della mafia per effettuare le loro operazioni, la relazione e' cosi' stretta che il Paese e' divenuto ''virtualmente uno stato della mafia''.
Berlusconi: "Non si possono giudicare le relazioni tra Paesi dai dispacci di qualche diplomatico"
Un uomo ''incapace e vanitoso'', amante delle ''feste selvagge'' e, anche per questo, ''stanco''. Dalle rivelazioni di Wikileaks emerge un giudizio tutt'altro che lusinghiero di Silvio Berlusconi. Un leader ''fisicamente e politicamente debole'', secondo le relazioni delle sedi diplomatiche americane in Italia intercettate dal sito internet di Julian Assange, che lo accusano di essere il ''portavoce'' di Putin in Europa. Tanto da spingere la segreteria del Pd a parlare, alla luce delle indiscrezioni rilanciate dai giornali internazionali, del ''discredito a cui Berlusconi ha portato l'immagine dell'Italia nel mondo''. Il diretto interessato non commenta, attenendosi al silenzio annunciato in giornata dal ministro degli Esteri Franco Frattini su notizie ''non confermate ne' certificate''. Ma secondo fonti autorevoli, la sua reazione, quando ad Arcore gli e' stato riferito il contenuto delle rivelazioni sull'Italia, e' stata una bella e sana risata. Non fosse altro perche' non si puo' giudicare il rapporto fra Italia e Stati Uniti, e' il ragionamento del premier emerso in ambienti del Pdl, dai dispacci di qualche diplomatico. Quello che conta sono soprattutto le relazioni fra i leader, che Berlusconi ha sempre considerato ''ottime'' a cominciare proprio da quelle con Barak Obama. E questo, come da sempre spiega il premier, si ragiona sempre in ambienti del Popolo della liberta', vale sia dal punto di vista personale che per le scelte di politica estera compiute nel corso degli anni. Nel caso di Roma e Washington, dunque, il rapporto di amicizia e' solido e non sara' messo in discussione da alcuni dispacci diplomatici, aggiungono le medesime fonti del Pdl. Il premier, si ricorda ancora negli stessi ambienti, ha sempre difeso il suo rapporto privilegiato con Vladimir Putin. Un rapporto ''straordinariamente stretto'', secondo un documento catturato da Wikileaks e diffuso dal New York Times, mentre il Sunday Telegraph racconta delle preoccupazioni americane per l'intesa Eni-Southstream e riferisce delle informazioni che Hillary Clinton, potente Segretario di Stato americano, ha chiesto a inizio anno su eventuali ''investimenti personali'' dei premier Silvio Berlusconi e Vladimir Putin che possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi Paesi. Legittimi interventi in favore delle imprese italiane che lavorano in Russia, riferiscono fonti del Pdl. Non fosse altro perche', secondo Berlusconi, tra i doveri di un presidente del Consiglio c'e' anche quello di lavorare per aiutare le industrie nazionali. Ma il Pd replica secco alle rivelazioni: ''I contenuti dei documenti resi noti oggi – sostiene la segreteria del partito – confermano il livello di discredito a cui Berlusconi ha portato l'immagine dell'Italia nel Mondo''.
Il vicepresidente afghano portò con sé 52 milioni di dollari cash
Le accuse di corruzione in piu' occasioni mosse dagli Stati Uniti nei confronti dei dirigenti dell'Afghanistan si sono spesso fondate su qualcosa di piu' semplici sospetti. I file diffusi da Wikileaks – riporta il New York Times – hanno rivelato che quando il vicepresidente afghano Ahmed Zia Massoud lo scorso anno visito' gli Emirati Arabi Uniti, le autorita' locali, in accordo con gli agenti americani della Dea (Drug Enforcement Administration), scoprirono che l'uomo portava con se' 52 milioni di dollari in contanti. Un successivo e ironico telegramma dell'ambasciata americana di Kabul defini' il denaro ''una somma significativa'', precisando che Massoud poteva portarlo senza rivelarne ne' l'origine, ne' la destinazione. Il dirigente afghano ha sempre negato di aver portato denaro al di fuori dell'Aghanistan.
Wikileaks, caricata solo una minima parte dei documenti
Il processo di caricamento dei file e' ancora in corso, si legge sul sito di Wikileaks: allo stato attuale solo una minima parte della documentazione e' disponibile online. Imprecisato il tempo che richiedera' l'operazione.
Wikileaks, Berlusconi "ci ride sopra"
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo quanto si è appreso, quando gli è stato riferito il contenuto delle rivelazioni diffuse dal sito di Wikileaks sull'Italia, si è fatto una risata.
Bersani: massimo discredito per l'Italia
"I contenuti dei documenti resi noti oggi confermano il livello di discredito a cui Berlusconi ha portato l'immagine dell'Italia nel Mondo''. Questo un primo commento della segreteria del Pd su quanto sta emergendo dalle rivelazioni di Wikileaks.
Usa, critiche ai reali inglesi
Ci sono anche apprezzamenti poco lusinghieri nei confronti della famiglia reale e del governo britannico nei dispacci del Dipartimento di stato americano divulgati da Wikileaks. Lo ha detto alla BBC Simon Hoggart, uno dei giornalisti del quotidiano Guardian che hanno lavorato alla massa di documenti messi a disposizione dei media dal sito di Julian Assange. In un dispaccio, che il Guardian mettera' online nelle prossime ore, si afferma che almeno un esponente della famiglia reale britannica (si tratterebbe del principe Andrea) ha agito a volte in modo inopportuno. Altri documenti indicano che l'attuale premier, il conservatore David Cameron, non gode di grande considerazione alla Casa Bianca. Nemmeno il suo predecessore, il laburista Gordon Brown, tuttavia, era amato dagli americani. Secondo la BBC, dai dispacci che verranno pubblicati nelle prossime ore emergeranno anche ''feroci critiche'' all'operato della Gran Bretagna in Afghanistan.
11mila file "segreti" ma nessuno "top secret"
Dei 251.287 file diffusi da Wikileaks 11mila sono classificati come "segreti" e 9mila sono considerati "noforn", ossia materiale considerato troppo delicato per condividerlo con il governi stranieri. Molti non sono riservati e nessuno e' segnalato come "top secret".
I documenti Wikileaks sono online
Wikileaks ha pubblicato sul proprio sito i documenti del Dipartimento di Stato Usa.
El Paìs, 3012 i file inviati dall'Italia
Sono ''3.012'' i file inviati dalle sedi diplomatiche americane in Italia e 'catturati' da Wikileaks. Lo rende noto il quotidiano spagnolo El Pais in una mappa intitolata ''Intercambio dei documenti e zone calde del pianeta''. Le sedi diplomatiche americane in Italia, secondo la mappa, non sono tra quelle che hanno inviato piu' documenti rivelati dal sito di Julian Assange. Al primo posto, c'e' l'ambasciata Usa ad Ankara, con 7.918 telegrammi inviati. Al secondo posto, la sede statunitense a Baghdad, con 6.677 documenti e al terzo Tokio, con 5.697. L'Italia, secondo i dati forniti da El Pais, si piazzerebbe al sedicesimo posto di questa speciale classifica.
La Clinton s'informa sugli investimenti personali di Berlusconi
Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha chiesto all'inizio di quest'anno alle ambasciate americane a Roma e Mosca informazioni su eventuali ''investimenti personali'' dei premier Silvio Berlusconi e Vladimir Putin che possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi paesi. E' quanto si legge in un documento riservato anticipato dal sito Wikileaks e pubblicato dal settimanale tedesco Der Spiegel.
Iran, armi da Corea del Nord in grado di colpire Ue
L'Iran ha ottenuto sofisticati missili dalla Corea del Nord in grado di colpire l'Europa occidentale. Lo afferma il New York Times citando i documenti Wikileaks.
Arabia Saudita voleva attaccare Iran
Il re Abdallah d'Arabia Saudita "ha chiesto spesso agli Stati Uniti di attaccare l'Iran per mettere fine al programma nucleare di Teheran", secondo l'ambasciatore saudita negli Stati Uniti Adel al-Jubeir citato in alcuni documenti delle sedi diplomatiche Usa. Il re consigliava a Washington di "tagliare la testa al serpente" e sottolineava che lavorare con gli Stati Uniti per combattere l'influenza iraniana in Iraq era una priorità strategica del re e del suo governo, secondo la fonte.
Guantanamo, detenuti furono imposti ai paesi stranieri
Dopo le numerose polemiche riguardanti Guantanamo, i diplomatici americani fecero pressioni su alcuni paesi stranieri perché accettassero alcuni dei detenuti del carcere. Alla Slovenia fu detto che se voleva incontrare il presidente degli Stati Uniti Barack Obama avrebbe dovuto accettare un prigioniero, mentre all'isola di Kiribati furono offerti incentivi del valore di milioni di dollari per accettare un gruppo di detenuti. E' quanto si legge in alcuni documenti trasmessi a Washington dai diplomatici americani. Gli Stati Uniti suggerirono inoltre che accettare più detenuti sarebbe stato "un modo low cost per il Belgio di emergere in Europa". E' quanto emerge dalle anticipazioni dei 251.287 documenti ottenuti dal sito internet WikiLeaks e pubblicati dal New York Times.
Berlusconi incapace, vanitoso e stanco per le lunghe nottate
'Incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno'': questo il giudizio dell'incaricata d'affari americana a Roma Elizabeth Dibble sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio italiano e' un leader ''fisicamente e politicamente debole'' le cui ''frequenti lunghe nottate e l'inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza'', afferma sempre la Dibble in un documento inviato a Washington e reso noto da Wikileaks. Il telegramma della Dribble e' citato dal Guardian, uno dei giornali che ha ottenuto da Wikileaks i documenti segreti.
Putin definito "alpha dog", maschio dominante
Vladimir Putin definito ''alpha dog'', il maschio dominante : e' una delle colorite espressioni contenute dei cablogrammi del Dipartimento di Stato resi pubblici oggi dal sito di Julian Assange Wikileaks. Il presidente russo e' uno dei leader mondiali che vengono etichettati senza peli sulla lingua dai diplomatici di Washington: il presidente afghano Hamid Karzai e' ''ispirato dalla paranoia'' mentre il cancelliere tedesco Angela Merkel ''evita i rischi ed e' raramente creativa''. Le definizioni sono state raccolte dal Guardian, uno dei giornali a cui Wikileaks ha passato la mole di documenti diplomatici.
«Pechino ha diretto attacco informatico a Google Usa»
Le autorità cinesi ("China's politburo") avrebbero diretto un'intrusione nei sistemi informatici della Google, come rivelato da una fonte cinese all'ambasciata Usa di Pechino, e come è riportato in un telegramma riservato reso pubblico da Wikileaks. Lo si legge sulle anticipazioni fornite dal New York times on line. L'attacco a Google faceva parte di una campagna coordinata di sabotaggio informatico condotta da agenti governativi, esperti privati e 'fuorilegge di internet' reclutati dal governo cinese. Sin dal 2002 avrebbero avuto accesso al sistema informatico del governo Usa e dei suoi alleati occidentali.
Condanne da tutti i Paesi
La Casa Bianca ha condannato "nei termini più forti" la pubblicazione "irresponsabile e pericolosa" di nuovi documenti diplomatici statunitensi, sottolineando che l'iniziativa del sito Wikileaks potrà far correre rischi di morte a molte persone. "Che sia chiaro, queste rivelazioni faranno correre rischi al nostro corpo diplomatico, ai membri delle comunità dei servizi di informazione, e alle persone nel mondo intero che fanno appello agli Stati Uniti per aiutarli a promuovere la democrazia e un governo trasparente", ha affermato il portavoce del presidente Barack Obama, Robert Gibbs, in un comunicato.
I documenti sensibili che Wikileaks si appresta a pubblicare "possono mettere in pericolo la vita di molte persone". Lo ha dichiarato il Foreign Office britannico che condanna ogni tipo di pubblicazione di documenti classificati. "Condanniamo ogni tipo di pubblicazione non autorizzata di informazioni classificata, come condanniamo ogni fuga di documenti classificati in Gran Bretagna". Si legge su un comunicato del ministero degli Esteri britannico. La pubblicazione di questi documenti "può mettere in difficoltà la sicurezza nazionale, non è nell'interesse del Paese e come hanno affermato gli Stati Uniti può mettere in pericolo molte vite", ha sottolineato il ministero. L'imminente pubblicazione di nuovi documenti da parte di Wikileaks, tra cui documenti inviati dall'ambasciata americana di Londra a Washington, fa tremare i polsi a numerosi responsabili di governi internazionali mentre Washington ha moltiplicato i contatti con gli alleati per attenuare l'effetto. Un giornalista del quotidiano britannico Guardian ha confermato che il suo giornale pubblicherà domani ampi stralci degli oltre 250 mila documenti, alcuni dei quali dovrebbero rivelare la posizione critica dell'amministrazione americana nei confronti del primo ministro britannico Gordon Brown, ma anche dell'attuale inquilino di Downing Street David Cameron. "Abbiamo una relazione molto forte con il governo americano. E questa continuera", ha sottolineato il Foreign Office.
«Gheddafi usa il botox»
Fra le note filtrate dagli armadi riservati della diplomazia americana, fra ''le piu' delicate'' El Pais cita questa sera quelle sul leader libico Muammar Gheddafi. Nei suoi messaggi, secondo ElPais, l'ambasciatore americano a Tripoli ''racconta che Gheddafi usa il botox ed e' un vero ipocondriaco, che fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori''. Il giornale, che annuncia per l'edizione cartacea in edicola domani mattina ulteriori rivelazioni e dettagli, parla fra l'altro anche dei ''sospetti che la presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner solleva a Washington, fino al punto che la segretaria di stato giunge a chiedere informazioni sul suo stato di salute mentale''. Il quotidiano spagnolo afferma che ''le espressioni usate in alcuni documenti sono di natura tale da poter dinamitare le relazioni fra gli Usa ed alcuni dei suoi principali alleati'' e ''possono porre a rischio alcuni progetti importanti della sua politica estera, come l'avvicinamento alla Russia o l'appoggio di alcuni paesi arabi''. ''La portata di queste rivelazioni e' tale, aggiunge El Pais, che si potra' parlare di un prima e di un dopo, per quanto riguarda le usanze diplomatiche''. ''Queste indiscrezioni possono porre fine ad una era della politica esterna''.
«Un "mediatore ombra" italiano che parla russo tra Berlusconi e Putin»
Ci sarebbe un mediatore ''ombra'' italiano che parla russo nelle relazioni fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. E' quanto affermano – secondo il New York Times che riporta documenti di Wikileaks – i diplomatici americani nel 2009 descrivendo la relazione fra Berlusconi e Putin, fatta anche di regali lussuosi e redditizi contratti energetici. "Diplomatici americani a Roma riportano nel 2009 come i loro contatti italiani descrivano il rapporto tra Berlusconi e Putin come 'straordinariamente stretto'. Secondo il documento, diffuso dal New York Times, il rapporto includeva 'generosi regali', lucrosi contratti in campo energetico e un 'oscuro intermediario italiano che parla russo". Secondo i diplomatici Usa Berlusconi appariva sempre piu' come "il portavoce di Putin" in Europa.
«Tendenze islamistiche di Erdogan»
Secondo quanto pubblicato dallo Spiegel nei documenti di Wikileaks gli Usa mettono in evidenza che il primo ministro turco Erdogan costituisce una minaccia islamica perche' sarebbe in particolare sotto l'influenza del suo ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu. Secondo i diplomatici americani Davutoglu sarebbe "particolarmente pericoloso" per le influenze fondamentaliste da lui esercitate su Erdogan. Un consigliere del partito turco al governo Akp dichiara ironicamente in un documento americano "vogliamo riprenderci l'Andalusia e vendicarci della disfatta dell'assedio di Vienna nel 1683". Erdogan avrebbe sistemato in posizioni di comando banchieri islamici e si informerebbe esclusivamente attraverso giornali vicini al fondamentalismo. Nel documento e' scritto che "il capo del governo turco e' circondato da una cerchia di ferro di consulenti sottomessi (ma presuntuosi)" e si considera "il tribuno popolare dell'Anatolia".
Le Monde sui rapporti Usa-Iran
Le prime rivelazioni da Wikileaks pubblicate dal sito on line del francese Le Monde riguardano i rapporti Usa-Iran e in particolare il dossier nucleare. In alcune dichiarazioni raccolte a Parigi da diplomatici che parlano con un iraniano che lavora a Teheran per un'organizzazione internazionale, l'Iran viene descritto come ''una totale dittatura''. I documenti rivelano anche un tentativo di assassinare, nel gennaio 2010, ''un presentatore televisivo irano-americano'' che vive a Londra protetto dai servizi inglesi. Un agente iraniano avrebbe ''tentato di reclutare in California un killer per assassinarlo''.
NYT: Gli Usa spiavano l'Onu
Il Dipartimento di Stato Usa nel luglio 2009 ordino' di spiare i vertici delle Nazioni Unite, compresi il segretario generale, Ban Ki-moon, e i rappresentanti in Consiglio di sicurezza di Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna: e' quanto scrive il sito del quotidiano britannico Guardian rivelando il contenuto dei documenti segreti pubblicati da Wikileaks. La direttiva ''classificata'', scrive il Guardian, fu spedita a 30 ambasciate a nome della segretaria di stato, Hillary Clinton, e chiedeva la raccolta di dati personali su questi e numerosi altri dirigenti e anche sottosegretari, consiglieri e collaboratori, comprese le password usate, le chiavi in codice usate per comunicare e anche i dati biometrici. ''Informazioni – scrive il Guardian – che sembrano sfumare il confine fra diplomazia e spionaggio''.
Paìs: «Berlusconi è il portavoce in Europa di Putin»
Una relazione straordinariamente stretta fra Vladimir Putin e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, che include ''regali generosi'', contratti energetici redditizi: Berlusconi ''sembra essere il portavoce di Putin'' in Europa. Cosi' – riporta il New York Times – i diplomatici americani hanno descritto nel 2009 le relazioni fra Italia e Russia.
Procura di Roma valuta se ci sono estremi di reato
La Procura di Roma, una volta esaminato il contenuto e la natura dei documenti della diplomazia americana in via di pubblicazione, valutera' l'esistenza di eventuali estremi di reato.
La mole di documenti che stanno per essere pubblicati
La nuova pubblicazione conta circa 260.000 documenti diplomatici, tra questi 8.000 sarebbero direttive del Dipartimento di Stato statunitense. Nessuno dei file sarebbe classificato Top secret: la metà sarebbe senza livello di segretezza, il 40,5% "confidenziali", circa 15.652 quelli "segreti".
Il sito conferma: i media pubblicheranno i file
"El Pais, Le Monde, Speigel, Guardian e New York Times" pubblicheranno questa sera la documentazione di fonte Usa anche se il sito di Wikileaks sara' irraggiungibile". Lo scrivono i responsabili del sito via Twitter.
Wikileaks, i responsabili del sito: «Siamo sotto attacco»
Il sito di Wikileaks e' sotto attacco informatico. Lo annunciano i responsabili via Twitter. "Stiamo subendo un DDoS (distributed denial of service, letteralmente negazione del servizio)", si legge nel messaggio stringato. Il sito da circa un'ora era effettivamente irraggiungibile. Il Guardian pero' annuncia che pubblichera' i documenti in proprio possesso, qualunque sara' lo stato del sito di Wikileaks questa sera.
Escono i primi file: critiche Usa a Karzai, Mandela e Gheddafi
I file in uscita da Wikileaks conterrebbero molte critiche mosse dagli Usa a imrpotanti leader mondiali come Nelson Mandela, Hamid Karzai e il colonnello Gheddafi. Lo anticipano i giornali britannici secondo cui sarebbe a rischio dalla pubblicazione anche la relazione privilegiata Usa-Gran Bretagna per via di alcune osservazioni sul premier David Cameron. Il giornale Mail on Sunday scrive che il presidente sudafricano accuso' il presidente Usa George Bush di essere razzista perche, ai tempi dell'invasione dell'Iraq, ignoro' le richieste dell'Onu perche Kofi Annan era di colore. Secondo il Sunday Tims invece ci sarebbero rivelazioni esplosive per le relazioni di Usa e Gran Bretagna con opinioni negative date da Washinghton sui governi di Blair, Brown e dello stesso Cameron. Una 'gelata' si attende anche per i rapporti di Usa e Russia. Secondo il Kommersant infatti ci sarebbero palesi critiche degli Usa ai leader russi nonche le registrazioni di colloqui tra diplomatici americani russi. Non dovrebbe invece esserci nulla di compromettente per i rapporti tra Usa e Israele. IL premier Benjamin Netanyahu ha fatto oggi sapere di essere stato contattato dal governo Usa in merito ai file Wikileaks da cui non dovrebbero emergere elementi di polemica.
Frattini: fuga notizie rivela vulnerabilità Usa
La pubblicazione da parte di Wikileaks imminente, dei documenti del dipartimento di Stato Usa ''dimostra la vulnerabilita' degli Stati Uniti'' sul piano della sicurezza dei propri dati sensibili. Lo ha detto il ministro degli esteri, Franco Frattini, conversando con i giornalisti a bordo dell'aereo che lo ha portato in Qatar. ''E' bastato che un funzionario fornisse il proprio codice di accesso'' al sito di Julian Assange perche' venissero prelevati, e poi pubblicati, gli scambi di informazioni tra le ambasciate Usa e il dipartimento di Stato. ''Se succede questo in America – si chiede sconcertato il ministro – figuriamoci cosa succede in paesi con standard di sicurezza apparentemente meno sofisticati''. Il titolare della Farnesina ha assicurato che in Italia ''i dati sensibili sono assolutamente sicuri''.
Frattini: «Questo è l'11 settembre della diplomazia mondiale»
Le imminenti rivelazioni di Wikileaks saranno ''l'11 settembre della diplomazia mondiale'' perche' ''faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati''. Ne' e' convinto il ministro degli Esteri Franco Frattini a poche ore dalla pubblicazione dei documenti americani dei quali precisa di non conoscere ancora il contenuto.
Autorità inglesi temono "collera" dei musulmani
Il governo di Londra ha messo in guardia i britannici residenti in Pakistan, Iraq, Iran e in altri Paesi musulmani per il rischio di reazioni violente a causa della pubblicazione di documenti riservati da parte di Wikileaks contenenti commenti "anti-musulmani". Lo afferma il quotidiano britannico "Sunday Times". Il governo britannico teme che alcune conversazioni tra diplomatici contengano critiche su argomenti sensibili fatte sia dagli Stati Uniti sia dalla Gran Bretagna "che potrebbero spingere a considerare Londra alleata del grande Satana per attaccare l'islam", ha riferito un responsabile del governo di Londra che ha chiesto l'anonimato. "C'è un certo nervosismo perché si potrebbe accendere alcune teste calde", ha aggiunto la fonte. Il ministero della Difesa britannica ha chiesto ai responsabili dei principali giornali di "muoversi con cautela" per le possibili implicazioni, in merito alla sicurezza nazionale, che potrebbero derivare dalla pubblicazione di questi documenti diplomatici.
Assange: documenti su maggiori questioni mondiali
''I documenti che stiamo per pubblicare riguardano essenzialmente tutta le maggiori questioni in ogni Paese del mondo''. Lo afferma – riporta l'agenzia Bloomberg – il fondatore di Wikileaks, Julian Assange. Il fondatore di Wikileaks e' intervenuto in video alla terza conferenza annuale di giornalisti investigativi arabi (Arij), ad Amman in Giordania. Fra poche ore e' prevista la pubblicazione di migliaia di documenti: alle 22.30 ora italiana i quotidiani che hanno avuto copia dei file, quali The New York Times, The Guardian, El Pais e Der Spiegel, dovrebbero mettere online le proprie analisi sulla documentazione.
Sale l'attesa per la pubblicazione da parte di Wikileaks dei riservatissimi documenti che minacciano una tempesta diplomatica globale. Gli Usa hanno avvertito i governi chiamati in causa nei documenti confidenziali che Julian Assange vuole far mettere in rete. L'ora X delle rivelazioni dovrebbe scattare stasera alle 22.30, con le pubblicazioni da parte di vari quotidiani internazionali, a cominciare da New York Times, Guardian, Le Monde e Der Spiegel.
Ci sarebbe materiale imbarazzante anche per l'Italia e oggi il ministro Franco Frattini suggerisce alla magistratura di "valutare seriamente" l'ipotesi di mettere sotto inchiesta chi dovesse pubblicarle "poiché si tratta di notizie frutto di reato". Per il Pdl, l'operazione Wikileaks cambia la stessa nozione di terrorismo con una accezione "più vasta" di quella tradizionale. Il capo di Wikileaks – dice il ministro degli Esteri in al Corriere della Sera – è sotto processo in almeno dieci Paesi ed è ricercato. E com'è noto le autorità americane hanno arrestato e messo sotto processo il responsabile di queste fughe". Parla invece di una nuova forma di terrorismo il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto. "Nelle prossime ore – osserva in una nota – vedremo l'effettiva entità dell'operazione Wikileaks e quindi saremo in grado di dare una valutazione ponderata". Frattini precisa che non commenterà "mai" notizie "frutto di un reato", ma chiede "la consapevolezza di un interesse nazionale: anche perché è noto che il materiale copre fatti dal 2006 al 2009…".
Per il capo della diplomazia italiana i magistrati non dovrebbero invece indagare sul contenuto delle rivelazioni, anche se riguardasse dei reati: "Si tratterebbe di rivelazioni identiche a quelle che arrivano da una busta anonima inviata alla Procura della Repubblica. Che fa un procuratore, indaga sulla base di un anonimo?". Intanto gli Stati Uniti hanno respinto qualunque negoziato con Wikileaks, affermando che il sito internet specializzato possiede i documenti in violazione della legge americana. "Non intavoleremo un negoziato sulla diffusione o la divulgazione di documenti confidenziali americani ottenuti illegalmente", ha scritto il consulente giuridico del Dipartimento di Stato, Harold Koh, in una lettera indirizzata al fondatore del sito, Julian Assange, e al suo avvocato, girata ai mass media. Quanto ai contenuti, la ridda delle indiscrezioni rilancia oggi con Gheddafi e Mugabe, ma anche Mandela. Secondo il Daily Mail, infatti, anche l'eroe anti-apartheid sarebbe "fortemente criticato" dal Dipartimento di stato nei documenti in via di diffusione.
Fonte: l'Unità
29 novembre 2010
Wikileaks, il sito diretto da Julian Assange specializzato nella pubblicazione di documenti riservati, sta per inviare 2,7 milioni di e-mail che il Dipartimento di Stato americano ha scambiato con varie rappresentanze diplomatiche nel mondo: un evento che sta facendo tremare tutto il mondo.
LA STORIA – Da 'leak', perdita o fuga di notizie, Wikileaks e' un'organizzazione internazionale che riceve in modo anonimo, grazie a una 'drop box' protetta da un potente sistema di criptaggio, documenti coperti da segreto e li mette in rete sul proprio sito web. L'organizzazione si occupa di verificare l'autenticita' del materiale e poi lo pubblica tramite i propri server in Belgio e Svezia (due paesi che hanno leggi che proteggono questa attivita') preservando l'anonimato degli informatori. Il sito, curato da giornalisti attivisti, dissidenti del governo cinese e scienziati, e' diretto da Julian Assange, programmatore di Internet australiano dall'inizio tra i membri del direttivo del sito e attualmente sotto inchiesta per un caso di stupro. Gran parte dello staff e gli stessi fondatori del progetto rimangono anonimi.
GLI 'SCOOP' DI WIKILEAKS – Il primo documento e' stato pubblicato nel 2006: si trattava di un complotto per assassinare i membri del governo somalo firmato dallo sceicco Hassan Dahir Aweys.
– Nel 2007 viene pubblicata la prima ondata di documenti: si va dal materiale di equipaggiamento nella guerra in Afghanistan alle rivelazioni sulla corruzione in Kenya. In quell'occasione viene anche fuori l'orrore del campo di Guantanamo
– Nel luglio 2010 Wikileaks svela a New York Times, Der Spiegel e The Guardian aspetti nascosti della guerra in Afghanistan tra cui l'uccisione di civili e l'occultamento di cadaveri.
– Nel novembre 2010 Wikileaks ha pubblicato quasi 400.000 file militari riservati sulla guerra svoltasi in Iraq fra il 2004 e il 2009. I documenti, che hanno rappresentato la piu' grande fuga di notizie nella storia dell'esercito Usa, sono noti al Pentagono come SigAct, cruda cronaca di "azioni significative".
Tra le rivelazioni piu' importanti:
– Abusi su prigionierI: centinaia di segnalazioni di torture sui detenuti da parte di poliziotti e soldati iracheni, che in alcuni casi stuprarono e uccisero senza che vi fosse un intervento delle forze Usa. Wikileaks segnala anche casi di abusi su prigionieri detenuti dagli americani.
– Civili uccisi: I rapporti danno conto di 109.032 morti in Iraq di cui 66.081 civili, 23.984 'nemici' (insorti), 15.196 'nazione ospite' (cioe' forze governative irachene) e 3.771 'amici' (forze della coalizione). Dei civili uccisi, 15.000 casi non erano conosciuti e coinvolgerebbero la responsabilita' di truppe irachene. Nel febbraio 2007, un elicottero Apache americano uccise due iracheni che avevano sparato con un mortaio, anche se si erano arresi.
– Ruolo dell'Iran: Dai documenti emerge che agenti iraniani hanno addestrato, armato e diretto miliziani in Iraq.
– Blackwater: sono segnalati nuovi casi di uccisioni illegali da parte dei 'contractor' della Blackwater, ora ribattezzata Xe Servizi, tra cui quello che costo' la vita a 14 civili nel 2007.
– Detenzione in Iran di escursionisti Usa: i documenti dimostrano che funzionari Usa ritengono, in via confidenziale, che i tre escursionisti arrestati nel luglio 2009 dagli iraniani fossero in territorio iracheno e non iraniano come sostiene Teheran.
– I file contengono anche riferimenti al rapporto tra Italia e Stati Uniti, dal caso Calipari a quello di Abu Omar.
28 novembre 2010
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Wikileaks, il mistero sui server che fanno tremare il mondo
28 novembre 2010