Oltre 1,7 milioni di bambini vivono in povertà in Italia


Redattore Sociale


Alla Conferenza nazionale sull’Infanzia i dati del 2° rapporto delle associazioni del Gruppo Crc: più a rischio le età infantili; vive nel Meridione il 72% dei minori poveri italiani. "Discriminatorio" aver escluso il tema dei minori migranti.


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Oltre 1,7 milioni di bambini vivono in povertà in Italia

NAPOLI – Sono a rischio di discriminazione particolari gruppi di minori, come i minori migranti e i minori residenti in regioni meno ricche; non adeguatamente tutelato è il diritto alla partecipazione dei bambini e l'ascolto in particolare nell'ambito dei procedimenti giudiziari dove i minori sono spesso coinvolti sia come autori di reato sia come parte offesa o vittime di reati sessuali. E' la denuncia de Gruppo Crc – un network di 86 organizzazioni e associazioni del terzo settore, coordinato da Save the Children Italia che a Napoli presenta il 2° Rapporto supplementare su "I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia".

Rischio povertà.
Sono 10.150.000 (Istat) i minori presenti in Italia, ma non tutti godono di buone condizioni di vita, secondo il rapporto: i minori in condizioni di povertà relativa sono 1.728.000, pari al 23% della popolazione povera (nonostante costituiscano appena il 18% della popolazione complessiva), con "una forte prevalenza delle età infantili (il 61,2% ha meno di 11 anni) e una sproporzionata concentrazione nel Meridione, dove risiede il 72% dei minori poveri italiani. A rischio povertà, sfruttamento e caduta nell'illegalità sono inoltre molti minori stranieri, soprattutto i non accompagnati: 7.797 quelli ufficialmente registrati dal Comitato Minori Stranieri nel 2008. Gravi fenomeni di sfruttamento e abuso, come la tratta a scopo di sfruttamento sessuale, la mendicità, il lavoro nero, coinvolgono anche molti minori: sono stati 938 gli under 18 assistiti e protetti fra il 2000 e il 2007.

La pedo-pornografia online:
fenomeno in continua espansione, nonostante l'acquisita consapevolezza e l'impegno per il contrasto delle istituzioni e delle forze di polizia, sia a livello nazionale che internazionale. La partecipazione dei bambini e delle bambine: "Rileviamo con rammarico un significativo arresto nel nostro Paese della tendenza a coinvolgere, ascoltare e dare la parola ai minori": denuncia il rapporto. Il tema "non è ancora entrato a pieno titolo nell'assetto istituzionale e sociale, denunciano le associazioni Pacchetto sicurezza. Non è tenuto in debita considerazione l'impatto sui minori. Un esempio, la Legge sulla sicurezza pubblica 94/2009 che prevede l'obbligo di presentare il permesso di soggiorno per atti di stato civile. La previsione di criteri molto stringenti comporta una violazione del diritto alla protezione in quanto, da un lato, potrebbe determinare l'aumento delle fughe dei ragazzi e ragazze non ancora maggiorenni dalle comunità, con conseguente rischio di un loro coinvolgimento in forme di grave sfruttamento, dall'altro, rischierebbe seriamente di incentivare l'arrivo di minori soli in età sempre più precoce.

Bambini discriminati.
C'è una sostanziale differenza tra qualità e quantità di servizi e prestazioni a favore dei bambini. Discriminatorio e poco comprensibile non aver incluso il tema dei minori migranti e dell'intercultura all'interno dei lavori della Conferenza nazionale sull'Infanzia in programma da domani a Napoli e questo nonostante i minori migranti costituiscono una presenza consistente e significativa sul territorio italiano.

Fonte: Redattore Sociale

18 novembre 2009

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