Giornata in ricordo delle vittime del Covid
la Repubblica
La data scelta è il 18 marzo perché proprio un anno fa i camion dell’esercito portarono via centinaia di bare con morti destinati alla cremazione fuori città. Domani Draghi a Bergamo. Previsto un minuto di silenzio nazionale.
Il Senato ha approvato la legge che istituisce la Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid che si celebrerà ogni 18 marzo. Il giorno del 2020 in cui – a Bergamo – i camion dell’esercito portarono via centinaia di bare con morti destinati alla cremazione fuori città. Un’immagine rimasta un simbolo di quella tragedia.
La legge prevede un minuto di silenzio nazionale, una programmazione speciale della Rai, iniziative didattiche nelle scuole.
Oggi, il presidente del Consiglio Mario Draghi, la prima volta in cui avverrà la celebrazione, sarà a Bergamo. E nella città orobica, per ricordare quelle bare portate via dai camion dell’Esercito, da oggi fino a domenica, sarà esposto sulla facciata di Palazzo della Ragione, un grande cuore tricolore, fatto all’uncinetto. Bandiere a mezz’asta in tutta Italia.
Un cuore tricolore di oltre 20 metri quadrati composto da centrotavola realizzati all’uncinetto da 14 donne, che hanno lavorato per 1200 ore utilizzando 26mila metri di filo: è “The Knitted Heart”, l’opera dell’associazione padovana De Leo Fund Onlus che fino a domenica 21 marzo sarà esposta sulla facciata di Palazzo della Ragione in piazza Vecchia a Bergamo Alta, in segno di vicinanza a tutti coloro che hanno perso qualcuno a causa del Covid-19. I centrini che compongono il cuore sono stati realizzati nel periodo del lockdown della scorsa primavera dalle donne del laboratorio creativo dell’associazione. Dopo essere stato ospitato sulla facciata del municipio di Vo’ Euganeo, The Knitted Heart arriva ora in un’altra delle città italiane simbolo della pandemia in occasione del 18 marzo, la prima Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid-19: la data è stata scelta perché il 18 marzo del 2020 l’Italia assistette al corteo dei carri militari che trasportavano le bare dei defunti bergamaschi. Il Comune e la Diocesi di Bergamo hanno incluso l’installazione del cuore nel calendario dei momenti di commemorazione organizzati appunto per la Giornata nazionale. (Foto dalle pagine Instagram “The Knitted Heart” e “De Leo Fund Onlus”)
Il voto, visto l’accordo di tutti i gruppi parlamentari, è arrivato in sede deliberante in commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. La Camera dei deputati aveva già dato il suo via libera il 23 luglio del 2020. Nella seduta di ieri il relatore Davide Parrini, Partito democratico, aveva fissato per le 17 il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno. Fra questi è passato, sempre con l’accordo di tutti i gruppi, un invito al governo a “prevedere forme di indennizzo o sostegno in favore degli operatori sanitari e socio-sanitari deceduti o che hanno riportato lesioni o infermità di tipo irreversibile a causa dell’infezione da Sars-Cov-2”.
La legge nasce dall’unificazione di diverse proposte presentate a Montecitorio e in primis da Giorgio Mulè di Forza Italia. E al momento del voto il bilancio era di 35 mila vittime. Oggi Mulè, sottosegretario alla Difesa del governo Draghi dice: “L’approvazione della legge è per me motivo di profonda commozione essendone primo firmatario e promotore. Grazie al comune sentire dei partiti rappresentati in Parlamento, l’Italia ricorderà ogni anno chi non ce l’ha fatta nella ricorrenza di quell’immagine con i camion militari incolonnati sulle strade di Bergamo con i feretri. Sarà un giorno simbolico per il Paese che attraverserà i confini del tempo e della memoria. Mi sento in dovere di essere grato a tutti coloro che, all’unanimità alla Camera e al Senato, hanno contribuito affinché si giungesse al risultato dell’approvazione della legge a ridosso del 18 marzo”.
La legge nasce quindi con uno spirito unitario che non è frutto della larghissima maggioranza che sostiene Draghi. Nella dichiarazione di voto finale alla Camera, la senatrice Lisa Noja, Italia viva, della maggioranza di allora, disse:” E’ importante ricordare queste vittime perché consentirà al nostro Paese un momento di lutto collettivo ed è importante, perché celebreremo tutti insieme vittime che purtroppo, nei momenti più difficili, non sono state nemmeno degnamente salutate”.
Anche Maurizio Martina, primo firmatario della proposta del Pd, aggiunse: “Qualcuno può pensare che questo passo della giornata in memoria delle vittime sia inutile, che una giornata della memoria, in fondo, non cambi le cose, che una giornata non serva a nulla. Io, noi, siamo invece tenacemente convinti che ci sia bisogno di costruire una memoria collettiva, condivisa, di quello che è accaduto, perché un grande Paese fa così”.
Ma anche Elena Murelli della Lega e Maria Teresa Baldini, all’epoca di Fratelli d’Italia, ora passata con Forza Italia, avevano espresso l’appoggio dei loro partiti alla proposta della giornata del ricordo per le vittime del Covid. Uno sipirito unitario colto dall’allora sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, Pd,che ringrazio i deputati per il via libera alla legge: “A nome mio, a nome del Ministro Speranza, a nome del Governo tutto, grazie per avere istituito questa Giornata. Diceva Piero Calamandrei: ‘Bisogna avere visto’, e io credo che noi, che abbiamo condiviso la sofferenza e abbiamo visto ciò che è accaduto, abbiamo il dovere di trasmetterlo a chi verrà dopo di noi. Quindi grazie davvero, al di là di ogni retorica, per questa iniziativa e per questa legge”, disse in aula la Zampa.
Fonte: Repubblica
18 marzo 2021