Non votate il decreto sicurezza bis!
il Manifesto
Appello di Pax Christi ai senatori: non facciamo diventare legge la disumanità!
La disumanità sta diventando legge, non resta che sperare «in un sussulto di umanità» da parte di chi, nei prossimi giorni al Senato, sarà chiamato a votare sì o no al decreto sicurezza bis, che condanna, anzi «inasprisce le pene per chi salva vite in mare», ovvero sceglie di «restare umano».
Monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, mette in fila le tre notizie di questi ultimi giorni – l’assassinio del carabiniere a Roma da parte di due giovani statunitensi inizialmente spacciati per nordafricani, i 150 morti nel naufragio a largo della Libia, il divieto di sbarco a terra per i 135 migranti a bordo della nave Gregoretti ancorata ad Augusta -, legate da un unico filo nero: «razzismo e indifferenza di fronte alla morte» dei migranti.
«L’assassinio del giovane carabiniere Mario Cerciello Rega è diventato motivo di strumentalizzazione e di polemica disumana», nota Ricchiuti, ricordando quello che molti organi di informazione hanno rimosso: «Alcuni autorevoli esponenti politici (Salvini e Meloni, ndr) hanno contribuito a creare ancora una volta, con dichiarazioni irresponsabili, un clima di odio. Quasi che fosse più importante la nazionalità dell’assassino rispetto al dolore per la vittima».
Poi i sommersi, le 150 persone morte in mare giovedì scorso al largo delle coste di Al Khoms (Libia), ridotte ad «una fredda contabilità» a cui «rischiamo di abituarci» (le ha ricordate anche papa Francesco nell’Angelus di domenica, chiedendo alla comunità internazionale di agire «per evitare il ripetersi di simili tragedie e garantire la sicurezza e la dignità di tutti»). Infine i salvati, «i 135 migranti che sulla nave “Gregoretti” della nostra Guardia costiera attendono, da giorni, di conoscere quando e dove saranno sbarcati, assistiti e accolti. Siamo alla follia».
Allora «mi chiedo – continua il vescovo di Altamura – se esista ancora, a sentire le ormai trite e ritrite dichiarazioni dell’imperturbabile ministro dell’Interno, il rispetto per le regole fondamentali del mare? E, ancora più grave, dov’è il rispetto per la vita?». Tanto più che in questi giorni si discute il decreto sicurezza bis, che appunto prevede «l’inasprimento delle pene per chi salva vite in mare». «Pax Christi – aggiunge Ricchiuti – dice no, senza se e senza ma. E personalmente mi appello alla coscienza dei senatori perché non lo approvino. Voglio ancora sperare, semplicemente, in un sussulto di umanità».
Dal mondo cattolico di base, quella del presidente di Pax Christi non è l’unica voce a levarsi. Da diversi giorni circola una lettera aperta al presidente della Repubblica Mattarella e al presidente del Consiglio Conte sottoscritta dalle religiose di 62 conventi di suore clarisse e carmelitane scalze di tutta Italia (a cui hanno aderito anche le scalabriniane) preoccupate «per il diffondersi di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione». Alla politica, concludono le suore, manca «una lettura sapiente di un passato fatto di popoli che sono migrati e una lungimiranza capace di intuire per il domani le conseguenze delle scelte di oggi».
E contro il decreto sicurezza bis, la scorsa settimana diversi missionari erano in piazza a Montecitorio insieme alla rete Restiamo umani e a Mediterranea, e intendono tornare anche al Senato. Padre Zanotelli: è «un decreto che viola i principi fondamentali della nostra Costituzione e colpisce a morte l’etica perché dichiara reato salvare vite umane in mare».
30 luglio 2019
Il Manifesto