Non cambierò il mondo a venire qui, ma d’altronde nemmeno standomene a casa…
Uno dei 200.000
7 ottobre 2007, marcia per la pace Perugia-Assisi. Dopo 15 anni di assenza, rieccomi a questo appuntamento, questa volta senza gruppo, amici, animatori a spronarmi, solo io e la mia voglia di esserci. Non cambierò il mondo a venire qui, ma d’altronde nemmeno standomene a casa… Fin da subito mi colpisce la varietà delle ‘anime’ […]
7 ottobre 2007, marcia per la pace Perugia-Assisi. Dopo 15 anni di assenza, rieccomi a questo appuntamento, questa volta senza gruppo, amici, animatori a spronarmi, solo io e la mia voglia di esserci. Non cambierò il mondo a venire qui, ma d’altronde nemmeno standomene a casa…
Fin da subito mi colpisce la varietà delle ‘anime’ della manifestazione: in pochi metri di corteo, si vedono anziani con le grucce, bambini con i palloncini di Legambiente, scout in ogni direzione, atei razionalisti dell’UAAR poco più avanti dei francescani, tra i quali spunta una bandiera con l’immagine del Che, una dell’Iraq; e poi gonfaloni di numerosi comuni portati da funzionari in uniforme, i grandi striscioni multicolore presi d’assalto dai bambini per giocarci sotto, le chitarre degli scout e i sound-system degli anarchici, gli arabi, gli israeliani, gli africani, gli Hare Krishna, i partiti e sindacati (quasi assenti), insomma una specie di Torre di Babele al contrario.
Mi colpisce anche l’atteggiamento della gente del posto, apparentemente niente affatto sorpresa, men che mai ostile ma anzi quasi ‘complice’. A Roma alle manifestazioni c’è sempre qualcuno che ti guarda in cagnesco, come a dire ‘vai a lavorare invece di bloccarmi il SUV, comunista!’. Qui ci sono tranquille zie sorridenti, e nonni curiosi, e religiosi festosamente urlanti.
Certamente non è tutto oro quello che riluce, e magari c’è la tentazione di lasciar prevalere la gratificazione personale piuttosto che l’assunzione di impegni più coinvolgenti, però immagino che in mezzo al mondo che ci circonda, dove l’egoismo, l’indifferenza e la violenza fanno parte del palinsesto quotidiano di qualsiasi TV, anche solo mostrare (e prima ancora capire) che può esserci un modo alternativo di vivere e affrontare i problemi sia un primo passo da non sottovalutare.
Peccato che invece, a parte rare eccezioni, il mondo dell’informazione si sia ‘dimenticato’ di mostrare questa ventata di aria pulita, preferendo continuare a divulgare le beghe dei politicanti, gli stravizi dei ‘VIP’ e i crimini più efferati, come se questo fosse tutto ciò che succede nel mondo, o ci aiutasse a cambiarlo in meglio.
Saluti
Stefano Moretti
mon-ster@hotmail.it
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P.S. Un abbraccio e un grazie di cuore agli sconosciuti amici di Firenze che mi hanno raccolto mentre vagavo sconsolato nella notte, e mi hanno riaccompagnato a Perugia.