Nepi (VT), Natale festa di pace


La redazione


Il comitato Nepi per la Pace comunica che domenica 19 dicembre 2010 nel Duomo di Nepi alle ore 18.30, si svolgerà l’ottava edizione del concerto “Natale festa di Pace” . Il concerto, entrato ormai a far parte dei tradizionali eventi natalizi di Nepi e della provincia di Viterbo, vuol celebrare con la musica, linguaggio universale dei […]


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Il comitato Nepi per la Pace comunica che domenica 19 dicembre 2010 nel Duomo di Nepi alle ore 18.30, si svolgerà l’ottava edizione del concerto “Natale festa di Pace” . Il concerto, entrato ormai a far parte dei tradizionali eventi natalizi di Nepi e della provincia di Viterbo, vuol celebrare con la musica, linguaggio universale dei popoli, il valore della pace, della giustizia, della condivisione e della fraternità tra tutti gli esseri umani e dell’accoglienza verso i migranti. Il tenore Roberto Cresca, giovane talento nepesino e ormai artista di indubbia e consolidata fama internazionale, eseguirà celebri arie tratte dal repertorio operistico italiano ed internazionale e sarà accompagnato nella sua esibizione dalla bravura della giovane pianista Cecilia Sernacchioli. Il concerto sarà presentato da Giorgio Risca, uno dei volti più conosciuti ed apprezzati della compagnia teatrale “La Torretta” e del teatro amatoriale viterbese e nazionale. Durante l’intervallo del concerto sarà proposta una riflessione sul tema della pace e sulla condizione di quei migranti che nel nostro Paese, a causa delle norme razziste e discriminatorie entrate in vigore con l’approvazione della legge denominata anche “pacchetto sicurezza” nell’agosto 2009, stanno vivendo in condizioni sempre più drammatiche e difficili, e che, per il solo fatto di essere arrivati in Italia, spesso in fuga da povertà, violenze e guerre, sono perseguitati e incarcerati. Il comitato invita quindi tutti i cittadini a partecipare a questa iniziativa che, oltre a proporre l’ascolto di musica e brani di grande emozione, sarà anche occasione per riflettere sull’importanza e sull’urgenza di vere politiche di pace che sappiano concretizzare l’appello affinché le ingenti risorse di denaro pubblico che vengono spese ogni anno per l’acquisto di armi siano invece destinate all’educazione dei giovani, alla scuola, ai servizi sociali, alla assistenza sanitaria, ai Paesi più poveri, alla lotta alla fame e alla malattie, e a politiche di assistenza ed accoglienza dei migranti.

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