Natale in cella per 100 bambini sotto i 3 anni


Redattore Sociale


Terres des Hommes Italia rilancia la necessità di una rapida approvazione della proposta di legge di modifica di codice penale e codice di procedura penale, per favorire i rapporti tra detenute madri e figli e l’istituzione di case-famiglia protette.


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Natale in cella per 100 bambini sotto i 3 anni

MILANO – Non dimentichiamoci dei bambini che passeranno il Natale nelle carceri italiane. È l'invito della ong Terres des Hommes Italia, che rilancia la necessità di una rapida approvazione della proposta di legge 1814, promossa da un gruppo di parlamentari bipartisan, per modificare il codice penale e il codice di procedura penale, con l'obiettivo di favorire i rapporti tra detenute madri e figli minori e per l'istituzione di case-famiglia protette. Terres des Hommes stima in un centinaio i bambini sotto i tre anni che quest'anno passeranno le festività natalizie dietro le sbarre con le loro mamme. Secondo il Ministero della Giustizia, al 30 giugno 2009 i bambini minori di tre anni presenti nelle carceri italiane erano 75; 5 le detenute in gravidanza.
 
“In base all’attuale ordinamento, i bambini dagli 1 ai 3 anni figli di detenute sono costretti a trascorrere gli anni più delicati della loro crescita in carcere, un ambiente certamente non adeguato al loro sviluppo -dicono da Terres des Hommes-. Inoltre sono destinati ad essere allontanati dal carcere e dall’affetto della madre al compimento del terzo anno di età, nonostante la legge n. 40/2001 preveda il diritto agli arresti domiciliari per le mamme detenute già condannate se non esiste il rischio di recidiva e se hanno già scontato un terzo della pena”. Requisiti che tuttavia rendono la legge “praticamente inaccessibile alla stragrande maggioranza delle detenute, dato che moltissime non hanno un domicilio dove scontarli o sono ancora in attesa della pena definitiva o ancora, hanno commesso reati per i quali c'è un pericolo di recidiva (tra cui quelli legati all'uso o allo spaccio di droga, piuttosto che alla prostituzione)”; dicono dalla ong. “Se il Disegno di legge 1814, fermo in Commissione Giustizia della Camera dal 2008, venisse approvato, queste mamme potrebbero essere accolte in apposite 'Case famiglia protette', in grado di assicurare l'indispensabile protezione dei bambini che crescerebbero accanto alle madri, almeno fino ai 10 anni di età”, dice Federica Giannotta di Terres des Hommes.

E al progetto delle case famiglia protette, sul modello dell'Icam (istituto di custodia attenuata per le detenute madri) di Milano, sta lavorando il Gruppo di lavoro nazionale per la liberazione dei bambini dalle carceri, voluto dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per valutare la costruzione di altre 5 comunità protette su scala nazionale. “Stiamo definendo i protocolli d'intesa con i provveditorati regionali e le amministrazioni locali -dice Francesca Corso, tra gli ideatori dell'Icam di Milano e oggi parte del gruppo di lavoro-: queste strutture devono vedere un protagonismo di gestione sinergico anche con la magistratura e il terzo settore, altrimenti si riducono a un piccolo carcere per cui non cambia molto dove essere”.

Fonte: Redattore Sociale

9 dicembre 2009

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