I muri della gentilezza: un gesto che può fare la differenza
La redazione
I primi walls of kindness sono comparsi nel 2015 nelle maggiori città iraniane e poi si sono diffusi in molte altre città del mondo. Italia compresa.
Angoli colorati, creativi e piacevoli, allestiti con appendiabiti dove chi vuole può lasciare vestiti, cappotti, scarpe, sciarpe in buono stato per aiutare i più poveri ad affrontare l’inverno.
“Se non ne hai bisogno lascialo, se ne hai bisogno prendilo” è una delle scritte comparse su questi muri nella città di Mashad, in Iran, da dove poi questi muri molto speciali si sono diffusi in tutto il Paese, nel 2015. E da lì in tutto il mondo.
Il muro della gentilezza comparso ad Uppsala in Svezia ha una forma di grande appendiabiti a forma di cubo, lo ha voluto un’agenzia immobiliare del centro per farsi pubblicità in maniera originale e comunque benefica. In quella zona le temperature scendono sotto lo zero per buona parte dell’anno e gli indumenti per proteggersi sono quanto mai necessari.
Anche in Italia ci sono state iniziative simili nate in varie città, una di queste è Modica – qui è partito tutto dagli scout – ma anche a Parma, a Bologna e a Firenze. In queste iniziative senza gestione ci vuole educazione, civiltà e intelligenza per mantenerle in vita e per non creare altri tipi di problemi; bisogna che la cittadinanza sia “pronta” per non vanificare un’iniziativa bella e utile.
Il muro nato a Roma lungo la via Cassia per volontà di una scuola romana con il patrocinio del Municipio XV, dopo solo sei mesi è stato abbandonato e sopra si trova un cartello “Per mancanza di gestione non conferite qui nessun indumento”. Il muro si è trasformato in un deposito senza controllo di abiti, indumenti vari ed oggetti, molti dei quali logori e inutilizzabili al punto da non essere quello il luogo adatto per conferirli.
Le regole affisse sono state disattese e il muro si è trasformato in una discarica a cielo aperto lungo il ciglio di una strada.
Essendo luoghi senza gestione queste iniziative, nate da cittadini più sensibili, dipendono da tutti, e ovunque può accadere che, per la cattiva educazione di alcuni, da una buona idea, da un atto di solidarietà, possa derivare invece un problema.
Un’altra notizia di solidarietà viene da Latina. Qui muri, formati da pannelli in legno, sono stati messi dal Comune per impedire l’accesso al mercato coperto da parte dei senzatetto che cercavano riparo.
I tristi pannelli di legno però, invece di dividere, hanno spinto verso un gesto di gentilezza: vi sono stati affissi appendiabiti e portati indumenti da destinare ai senzatetto. Un cartello apposto a fianco recita “Il vostro muro di intolleranza sarà la nostra solidarietà“.
Elisa Poggiali
People For Planet
4 marzo 2019