Mosca, due esplosioni nella metro. Decine di morti.


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Le vittime finora estratte sono almeno 37, ma le autorità temono un bilancio molto più pesante. Aperta un’inchiesta per terrorismo. Sul web una prima rivendicazione dei separatisti ceceni.


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Mosca, due esplosioni nella metro. Decine di morti.

MOSCA – Due esplosioni si sono verificate in stazioni centrali della metropolitana di Mosca, facendo almeno 37 morti e decine di feriti. In azione due donne kamikaze. La prima esplosione è avvenuta nella metropolitana nella stazione della Lubyanka, in pieno centro della capitale russa, alle 7:56 ora locale, causando almeno 23 morti. Alcune delle vittime si trovavano nel secondo vagone del convoglio, altre erano sulla banchina. La seconda esplosione si è verificata dopo circa venti minuti sul terzo vagone della stessa linea del treno sotterraneo, nella stazione di Park Kultury, alle 8:38 del mattino in piena ora di punta (le 5:38 ora italiana). Le vittime sarebbero almeno 14. I feriti sono una sessantina, di cui la metà in condizioni gravi. E alcune fonti parlano di un terzo ordigno, rimasto inesploso, trovato nella stazione di Prospekt Mira.

Donne kamikaze.
A compiere gli attentati sono state due donne, hanno reso noto i Servizi federali di sicurezza russi. Un dettaglio importante, che riporta in Russia l'incubo delle azioni terroriste affidate alle cosiddette "fidanzate di Allah", giovani donne legate al terrore di matrice caucasica e usate per compiere attentati suicidi. E una prima rivendicazione è arrivata dai separatisti ceceni, su un sito degli islamisti attivi nel Caucaso. Non vi è per il momento alcuna conferma dell'attendibilità della rivendicazione.

Il tritolo.
Lo scoppio nella stazione Lubyanka, secondo le prime ricostruzioni, è stato molto più violento di quello a Park Kultury: l'equivalente di due chilogrammi di tritolo rispetto a 500 grammi di tritolo nella seconda fermata della metropolitana. Dalle immagini trasmesse in televisione si vedono corpi nei sottopassaggi della stazione, il che proverebbe la violenza devastante dell'esplosione.

Le indagini.
La pista accreditata finora è quella degli attentatori suicidi. Si indaga però anche sulla possibilità di ordigni azionati a distanza. L'ipotesi è che l'esplosivo fosse contenuto in zainetti collegati a dispositivi azionabili tramite telefonino. Nell'immediato le autorità hanno bloccato tutte le comunicazioni con telefoni cellulari in città.

Gli obiettivi. Le due esplosioni sono avvenute lungo la linea rossa Sokolniceskaia, che taglia in diagonale la città da nord est a sud est passando sotto il cuore della capitale, a due passi dal Cremlino e dalla piazza Rossa. La fermata Lubyanka si trova a poche centinaia di metri, nell'omonima piazza, dove si trova la sede storica dei servizi di sicurezza, l'Fsb (l'ex Kgb). Un luogo fortemente simbolico, vero cuore del potere centrale russo. Elemento che suffragherebbe ancor di più l'ipotesi della pista separatista. Si tratta comunque di punti di snodo nevralgici del grande sistema di trasporto sotterraneo della capitale russa. In particolare, la fermata di Park Kultury è quella dove si incrociano la linea di Gorky Park e quella circolare, sempre affollatissima.

La metropolitana. Inaugurata nel maggio 1935, la metropolitana di Mosca è una delle più belle, utilizzate e profonde del mondo. Un museo sotterraneo di marmi, statue, affreschi usato anche, in alcune parti, come bunker o per riunioni di governo durante la seconda guerra mondiale. 12 linee, 300 chilometri di rete e 180 stazioni, per 8-9 milioni di passeggeri al giorno, per un totale di circa tre miliardi di utenti l'anno. Il servizio funziona dalle 06:00 alle 01:00. Nel giugno del '96 subisce il primo attacco: un vagone del treno in viaggio verso la fermata Nakhimovskaja Prospekt salta in aria uccidendo 4 viaggiatori e ferendone 12. Nel 1998 un'esplosione provoca un incidente dal bilancio lieve, tre feriti. Nel 2001 bomba a Belorusskaja, nessun morto ma 20 venti feriti. A febbraio 2004 l'attentato più grave, tra le fermate Avtozavoskaja e Pevelezkaja una bomba esplode nell'ultimo vagone del treno e causa un incendio che costa la vita a 40 persone. Duecentocinquanta i feriti. L'ultimo attacco risale all'agosto 2004. In un altro punto della città, il sottopassaggio della fermata Rizhakaja, una donna kamikaze si fa saltare in aria uccidendo 5 persone e ferendone altre 50.

La città.
Settanta squadre mediche sono al lavoro per portare le decine di feriti, evacuati con gli elicotteri, negli ospedali della capitale. Le autorità cittadine hanno lanciato un appello ai moscoviti affinché evitino di recarsi in centro stamattina. Ma la città è rimasta relativamente tranquilla, con le forze dell'ordine che presidiano le stazioni. La linea della metropolitana moscovita Sokolniceskaia, dove si sono verificate le due esplosioni, è interrotta in entrambe le direzioni dalla stazione Sportinvanaia fino alla Komsomolskaia. Gli accessi alle stazioni sono bloccati. Ambulanze e forze di polizia sono sul luogo degli attentati. Sono state rafforzate, come è prassi, le misure di sicurezza. La sorveglianza è stata aumentata anche nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e nei principali luoghi pubblici. Per rafforzare il pattugliamento della polizia sono stati mobilitati oltre 700 militari del ministero dell'interno, con l'ausilio di unità cinofile. Misure analoghe sono state prese a San Pietroburgo, in particolare nella metropolitana, e in altre regioni russe.

Vittime straniere.
Il ministero dell'Emergenza russo ha per ora escluso la presenza di cittadini dell'Unione europea tra le vittime. L'Unità di crisi della Farnesina, in contatto con l'ambasciata a Mosca, ha avviato i controlli per verificare l'eventuale presenza di cittadini italiani, ma il ministro degli Esteri Franco Frattini ha dichiarato che per ora è possibile escludere l'eventualità mentre si sta procedendo alla verifica sulle doppie cittadinanze.

Fonte: Repubblica.it

29 marzo 2010

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