McCrystal presenta le dimissioni. Ma Obama potrebbe non accettarle


La Stampa


Il generale Usa che comanda le truppe americane e della Nato nella missione in Afghanistan convocato alla Casa Bianca dopo un’intervista choc.


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McCrystal presenta le dimissioni. Ma Obama potrebbe non accettarle

WASHINGTON – Non ha aspettato l’annunciato incontro del pentimento pubblico, Stanley McChrystal, il generale Usa comandante delle forze Nato in Afghanistan che in un articolo del Rolling Stones critica duramente l'amministrazione Obama. Il militare, ritenuto un eroe, ha fatto scoppiare una bufera a Washington, ha già preparato la lettera con cui offre le sue dimissioni. Dopo l'intervista s'è scusato ma è stato convocato a Washington per chiarimenti immediati. Barack Obama, secondo il New York Times , non ha però ancora deciso se accettare le dimissioni quando oggi incontrerà alla Casa Bianca il comandante sia delle truppe americane che di quelle della Nato in Afghanistan, richiamato in fretta e furia ieri da Kabul.
 
Lo stesso presidente ha chiarito la sua posizione, interpellato dai giornalisti mentre a Washington continuavano a circolare voci sempre più insistenti delle dimissioni del generale. «Credo che sia chiaro che l’articolo in cui appare il generale ed il suo team mostri una mancanza di giudizio – ha detto Obama – ma voglio parlare direttamente con lui prima di prendere la decisione finale».
 
Era stato Joe Klein, di Time magazine, il primo a rivelare, in un’intervista alla Cnn, che, secondo sue fonti, il generale era pronto a presentare le dimissioni e che ora «spettava al presidente decidere se accettarle ». Ma un altro commentatore, Chuck Todd, dell’Nbc, spiegava che in effetti il generale aveva solo comunicato ai suoi superiori di essere pronto a fare un passo indietro: «Tutto dipende da come andrà l’incontro con il presidente».
 
Il generale Stanley mcCrystal dovrà spiegare al «comandante in capo», il presidente Barack Obama e al suo vice Joe Biden, il senso della sua intervista. Ad irritare particolarmente Obama sarebbero state le frasi che lo dipingevano «intimidito e non a suo agio» durante un incontro sulla strategia in Afghanistan. Il generale doveva partecipare ad un vertice via teleconferenza dall’Afghanistan, ma invece è stato richiamato di persona a Washington.
 
L’autore dell’articolo che ha sollevato il putiferio, il giornalista freelance Michale Hastings, sembra essere riuscito a introdursi nella cerchia intima del generale. Secondo il New York Times, molti dei commenti sono stati rilasciati dal generale e i suoi collaboratori in momenti di relax, al bar o al ristorante. Certo la sua gaffe non poteva avvenire in in momento più delicato, mentre cala il sostegno dell’opinione pubblica per la guerra in Afghanistan e si prepara la cruciale offensiva militare prevista nella provincia di Kandahar.
 
L’intervista al magazine Rolling Stones tratteggia la figura del generale come una sorta di lupo solitario che fatica ad avere rapporti con l’amministrazione e con gli uomini scelti dalla Casa Bianca come suoi partner diplomatici (per esempio l’ambasciatore Usa a Kabul, Karl Eikenberry). Il generale, affiancato da collaboratori altrettanto beffardi, fa commenti sarcastici e irriverenti sul vice-presidente Joe Biden (noto per le sue critiche alla sua strategia in Afghanistan) : «Biden? Chi è?» E un collaboratore rincara la dose: «Biden? Hai detto "Bite me" (vai al diavolo in inglese,ndr)?».
 
Facendo emergere alla luce del sole i dissapori tra lui e la Casa Bianca, McCrystal racconta alla rivista di essersi sentito «tradito» da Eikenberry. Ma non è tutto: perchè un collaboratore ha rivelato alla rivista che McChrystal rimase molto deluso da un incontro nello Studio Ovale con un impreparato Barack Obama: «Fu una photo-opportunity di 10 minuti: Obama chiaramente non sapeva nulla di lui, di chi fosse nè sembrava troppo interessato. Il capo rimase molto deluso».
 
L’intervista esce in edicola venerdì ma McChrystal ha già diffuso un comunicato per fare marcia indietro: «Rivolgo le mie più sincere scuse. È stato un errore che riflette scarsa capacità di giudizio e che non dovrebbe mai accadere», ha detto il generale che poi ha aggiunto: «Ho un enorme rispetto e ammirazione per il presidente Obama e la sua squadra per la sicurezza nazionale, per i responsabili civili e le truppe che stanno combattendo questa guerra e rimango impegnato a garantire il suo successo».

Fonte: La Stampa

23 giugno 2010

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