Maroni in Libia: "Porteremo le altre tre motovedette. L’UE deve impegnarsi di più con Tripoli"
il Manifesto
"A Commissione europea costituita chiederemo che l’Unione cominci a mantenere gli impegni presi con la Libia". Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al suo collega libico Younis al-Obeidi, che ha incontrato a Tripoli in una visita ufficiale.
“A Commissione europea costituita chiederemo che l’Unione cominci a mantenere gli impegni presi con la Libia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al suo collega libico Younis al-Obeidi, che ha incontrato a Tripoli in una visita ufficiale. L’incontro è servito a fare il punto sullo stato dei rapporti bilaterali soprattutto sul tema del contrasto all’immigrazione in partenza dalle coste libiche. Alla sua terza visita in Libia dall’inizio dell’anno, Maroni ha riferito alla delegazione governativa libica che “siamo pronti a consegnare alla Libia altre 3 motovedette concordate e a fornire il periodo di formazione previsto per gli equipaggi più altre dotazioni, autovetture, strumenti informatici, tutto ciò che serve per mantenere efficiente il sistema di controllo e sicurezza definito nei trattati”. Per quanto riguarda il controllo delle frontiere Sud della Libia, il ministro ha ricordato “la firma avvenuta un mese e mezzo fa del contratto fra Libia e Selex, società Finmeccanica, per realizzare il sistema di controllo delle Frontiere Sud e le risorse necessarie per attuare questo progetto con l’intesa della Libia sono già a disposizione”.
Il ministro libico, da parte sua, ha sottolineato che occorrerebbe una maggiore collaborazione dell’Unione Europea su questo tema ottenendo da Maroni la promessa di sollecitare l’Europa in questo senso. Il titolare del Vicinale ha poi ricordato che a breve, il 23 e 24 novembre, avrà modo di ricevere con tutti gli onori il collega libico nel corso dell’incontro 5+5 che avrà luogo a Venezia. Il Ministro ha poi concluso dicendo che “il Mediterraneo deve unirci e non ostacolarci in quanto ponte più importante fra Europa e resto del mondo”.
Fonte: il Manifesto
10 novembre 2009