Manovra: la scure su famiglie, istruzione e asili


l'Unità.it


Il taglio del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 si abbatte sulle spalle degli italiani. Nel 2014 i tagli valgono l’1,2% del Pil. La pressione fiscale raggiungerà quota 43,7%.


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Manovra: la scure su famiglie, istruzione e asili

Il taglio lineare del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 toccherà tutte le 483 agevolazioni fiscali anche quelle per le famiglie. Fra le numerose voci vengono colpiti i nuclei con figli a carico, le spese per l'istruzione, quelle mediche e per gli asili nido. Lo prevede l'emendamento del relatore alla manovra. Per rafforzare la manovra il governo ha deciso di far entrare subito nel decreto il taglio di tutte le agevolazioni fiscali con l'obiettivo di recuperare un gettito pari a regime a 20 miliardi (4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014). In pratica, la stretta verrà prima adottata ma potrebbe essere rimodulata se entro il 30 settembre 2013 il governo eserciterà la delega con la riforma fiscale. Tra le altre detrazioni e deduzioni che subiranno il taglio lineare anche quelle per il risparmio energetico, le ristrutturazioni edilizie, il terzo settore e le Onlus, l'Iva, le accise e i crediti d'imposta.

Con questi tagli sale inevitabilmente la pressione fiscale. A regime, nel 2014, l'abbattimento dei bonus vale 20 miliardi, quindi, fanno presente fonti tecniche del senato, circa 1,2% del pil. di conseguenza la pressione fiscale raggiungerà quota 43,7%.

Intanto, risale lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi, dopo l'asta dei titoli del Tesoro con scadenza a 15 e 5 anni. Il differenziale sale fino a un massimo di 300 punti base. In mattinata era partito a 282 punti. Lo rivela Bloomberg. Intanto lo spread tra decennale greco e bund tedesco avanza a 1.446 punti base e il differenziale tra decennale irlandese e bund sale a 1.175 punti.

E si segnala anche una nuova inversione di rotta per la Borsa di Milano, che si riporta in calo subito dopo l'asta dei Btp e diventa fanalino di coda in Europa con il Ftse Mib che cede l'1,48% a 18.563 punti e l'All Share l'1,36%. In rosso il comparto bancario, che guidava i rialzi a metà mattinata: Unicredit perde l'1,61%, Intesa Sanpaolo il 3,05% e Mps l'1,16%. Ribassi anche tra energetici (Enel -1,59%, Eni -1,34%) e industriali (Fiat -0,07%, Pirelli -1,26% ma Fiat Industrial resta positiva a +1,42%). Giù Mediaset (-2,02%), Telecom (-0,57%) e Parmalat (-2,56%).

Fonte: Unita.it

14 luglio 2011

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