L’unità necessaria per difendere la Costituzione
Giuseppe Giuletti - articolo21.org
Chi avverte la emergenza democratica ha il dovere di ricostruire un minimo di convergenza politica e progettuale. Chiunque abbia a cuore i valori della Costituzione e dello stato di diritto non potrà che condividere l’appello lanciato da tante personalità autorevoli e indipendenti.
Non saremo così ipocriti da far finta di non conoscere alcuni dei nuovi consiglieri di amministrazione della Rai. Per alcuni, da Nino Rizzo Nervo a Giorgio Van Stratten, e non solo, abbiamo espresso stima privata, sarebbe ipocrita non dirlo in pubblico. Allo stesso modo vogliamo esprimere il nostro grazie a Carlo Rognoni, da sempre impegnato, sul fronte giornalistico e parlamentare, sulla trincea della difesa dell’Art21 della Costituzione, non riconfermato dal PD.
Fatta questa premessa sarebbe altrettanto ipocrita non manifestare un dissenso radicale sul metodo e sulla sostanza delle decisioni maturate. Sin dall’inizio si è rinunciato a dare battaglia in campo aperto tra diversi progetti di riforma. Questo rilievo non riguarda il solo PD ma tutto lo schieramento di opposizione. Il Parlamento unanime ha cambiato la legge elettorale per le elezioni europee, ma non ha trovato il tempo per calendarizzare almeno l’avvio della discussione sulla riforma della Rai, e neppure si è voluto attendere la prossima pronuncia della corte costituzionale sulla Rai che potrebbe decidere di sollecitare una riforma proprio nella direzione di una drastica riduzione delle interferenze dei governi e dei partiti.
In ogni caso, come aveva autorevolmente sollecitato Giovanni Valentini dalle colonne di Repubblica, si poteva decidere di comportarsi come se le nuove regole fossero già state in vigore, promuovendo un confronto pubblico sulle candidature, sollecitando rose di nominativi, pescando tra le più autorevoli personalità nomi del diritto, del giornalismo, del cinema, della cultura nazionale. Sarebbe stato così folle proporre personalità come Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Sandra Bonsanti, Dacia Maraini, Roberto Saviano, Claudio Magris, Umberto Eco e via discorrendo. Chi oggi grida allo scandalo avrebbe forse dovuto sostenere in pubblico questo metodo quando fu proposto proprio su questo sito e da questo blog.
Questo non può essere uno schieramento nel quale alcuni compiono errori ed orrori che li porteranno all’autodisgregazione e altri attendono il disastro nella speranza di ricavarne qualche succoso frutto elettorale. L'esperienza sarda avrebbe dovuto insegnarci che l’assenza di uno spirito di coalizione e la rinuncia a tessere grandi alleanza porta e porterà i frutti al solo Berlusconi.
Chi avverte la emergenza democratica ha il dovere di ricostruire un minimo di convergenza politica e progettuale. Per queste ragioni, per dare un segnale in questa direzione, insieme al presidente di Articolo21, Federico Orlando, abbiamo deciso di aderire all'iniziativa promossa da MicroMega per il prossimo 21 febbraio a Roma. Chiunque abbia a cuore i valori della Costituzione e dello stato di diritto non potrà che condividere l’appello lanciato da tante personalità autorevoli e indipendenti:
Furio Colombo, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Umberto Eco, per citare solo qualche nome, quando hanno pensato a questa giornata non si sono posti il problema di chi invitare o degli equilibri tra i partiti o delle convenienze del momento, ma più semplicemente hanno sentito di dover fare qualcosa per segnalare alla pubblica opinione i rischi di quella che si configura come una vera e propria emergenza democratica.
Chiunque condivida questo allarme farà bene non solo ad esserci ma anche a promuovere decine di iniziative ovunque, chiamando a raccolta, senza distinzione alcuna, radicali e moderati, alti e bassi, credenti e non credenti, interisti e romanisti, uniti da una sola grande passione quella di tutelare i valori racchiusi nella nostra Carta Costituzionale.
Fonte: Blog di Micromega
19 febbraio 2009