”L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Non è vero. Che faccio?”
Davide "Boosta" Di Leo, Subsonica
I Subsonica si esibiranno oggi a Roma al concerto del Primo Maggio per la sicurezza sul lavoro. "La nostra presenza è un riconoscimento alla battaglia che con difficoltà marcia verso la risoluzione di un problema pachidermico".
Ho diverse preoccupazioni in animo. Una da condividere adesso. Essere musicista regala molto ed è una condizione di assoluto privilegio. A questo non irrilevante dettaglio aggiungiamo una sensibilità verso il multi-orizzonte sociale piuttosto nella norma, niente di speciale giuro, e mi ritrovo già con un problema e qualche domanda. Come impiego la mia “funzione pubblica”? Quanta responsabilità mi do per quello che mi capita intorno? Insomma. Faccio bene quello che faccio oppure mi scivolo sopra e guardo verso un futuro ebete con sguardo altrettanto ebete? Di recente ho letto la Costituzione, non l’avevo mai fatto fino ai 33 anni. Ma è sbagliata. L’articolo 1 dice: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Non è vero. Che faccio? Accetto l’imperfezione o provo a fare qualcosa? E nel secondo caso cosa posso fare?
Non scrivo leggi né decreti, attualmente non sono prefetto né magistrato, non sono industriale ma neanche impiegato pubblico e consapevole. Non mi occupo di fare rispettare norme né di salvare esistenze già irrimediabilmente compromesse da tragedie che finiscono in un attimo e durano una vita intera. Cosi’ racconto.
Con la nostra musica, con le parole quando lo spazio te lo consente, con la presenza quando è ben accetta ma anche no. Credo che noi musicisti e narratori in genere, buoni o mediocri, possediamo un un grande vero valore aggiunto.
la parola.
In tempi cosi’ imperfetti è un privilegio godibilissimo. Io al primo maggio ci sarò. insieme al mio gruppo. La nostra presenza è un riconoscimento alla battaglia che con difficoltà marcia verso la risoluzione di un problema pachidermico. E’ anche la consapevolezza di sapere che qualcuno sarà li’ perchè ci siamo noi. Ed in mezzo ad una festa di musica e corpi la macchina delle parole farà il suo lento ma profondo mestiere, spero. Cosi’ raccontare, esserci, suonarlo, gridarlo e ascoltarlo potrà essere utile.
Sono solo un musicista. Non pretendo di cambiare le cose. Ma pretendo che le cose si muovano. Faccio il poco che so. E la cosa migliore che ho imparato è che la mia generazione non è stupida. Cosi’ lo racconto. Anche il primo di maggio.
Subsonica – www.subsonica.it
Fonte: Articolo21