Libertà di informazione, si prepara la manifestazione del 19
l'Unità.it
Crescono l’attesa e le adesioni in vista della manifestazione del 19 settembre, decisa dalla federazione nazionale della stampa per segnalare i rischi che corre la libertà d’informazione nel nostro paese.
Le ultime vicende, il caso Boffo, le aggressioni di Berlusconi a Repubblica e Unità, l’insofferenza del premier e di una parte del governo alle critiche e allo stesso lavoro dei portavoce europei, peraltro difesi da Barroso, hanno fatto da detonatore a un tema che da tempo dovrebbe essere all’ordine del giorno. Nelle ultime ore le adesioni alla giornata di lotta decisa dalla federazione della stampa stanno crescendo in modo esponenziale. Oltre al Pd, che ha per primo sottolineato la necessità di una manifestazione sul tema, e agli altri partiti di opposizione, prendono posizione singole personalità, organismi, associazioni, sindacati. Cresce insomma la mobilitazione per l’appuntamento. Aderiscono anche i Verdi e Di Pietro, che però torna anche a chiedere una perizia psichiatrica per Berlusconi.
La Fiom ha dato la sua adesione: le tute blu di corso d’Italia esprimono “solidarietà e sostegno alle redazioni dei giornali, alle giornaliste e ai giornalisti querelati o fatti comunque oggetto di attacchi intimidatori e a tutti gli operatori dei mezzi di informazione e di comunicazione che lavorano per difendere un bene comune fondamentale: quello della democrazia sancito dalla costituzione”.
“C’è da tempo una regia di intimidazione nei confronti della stampa libera, almeno di quella parte che non è già condizionata dal conflitto d’interessi”. Lo ha detto oggi pomeriggio a Pisa nell’incontro con sostenitori della sua mozione il segretario del Pd Dario
Franceschini rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulle dimissioni del direttore di Avvenire, Dino Boffo. “Anche per questo – ha aggiunto Franceschini – io sono soddisfatto che ci sia una mobilitazione organizzata non da un partito ma da associazioni e sindacati a cui noi saremo presenti, perchè penso che la battaglia per la libertà d’ informazione non debba avere un colore politico, una bandiera, ma debba riguardare tutti quelli che hanno a cuore questi valori e questi principi che sono fondanti di ogni democrazia”.
Persino un sondaggio di Sky, le cui risposte sono in genere sempre benevole verso le tersi di Berlusconi, indica che la maggioranza dei cittadini considera in pericolo la libertà d’informazione.
“Libertà di stampa da difendere”. È l’appello lanciato dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca, secondo il quale “questi sono davvero giorni terribili per la stampa e per i giornalisti che ci lavorano: l’insulto ha preso il posto delle riflessioni e le stesse notizie vengono ora amplificate ora mimetizzate per diventare funzionali a progetti ‘politicì che poco hanno a che vedere con il dovere di informare”.
Fonte: unita.it
3 Settembre 2009