Libera e Gruppo Abele: Rafforziamo ora la legge sul voto di scambio


Articolo 21


Modificato l’articolo 416 ter del Codice Penale, dopo oltre 400 giorni di campagna e quasi 500mila firme raccolte: una buona notizia e un errore da correggere.


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votoscambio

Il Parlamento ha finalmente modificato l’articolo 416 ter del Codice Penale che disciplina lo scambio elettorale politico-mafioso, dopo oltre 400 giorni di campagna e quasi 500mila firme raccolte”. A scriverlo è l’associazione “Libera” presieduta da Don Ciotti che, insieme al Gruppo Abele ha raccolto sul sito Change.org oltre 350mila firme. La buona notizia è l’inserimento, dopo un iter tormentato, delle due parole “altra utilità” che colpiscono al cuore il voto di scambio politico mafioso, finora limitato all’erogazione di denaro. Ora si potrà contrastare in maniera più efficace il “mercato dei voti” venduti e comprati in cambio di favori a partire dalle prossime elezioni di maggio, europee e soprattutto amministrative.

L’errore invece, su cui Libera ha espresso fin da subito le sue perplessità, è quello della riduzione delle pene, che vanno inserite, invece, in un più generale inasprimento di tutti i reati di mafia, a partire dal 416 bis, oggi sanzionato con condanne inferiori a quelle previste per l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’auspicio, già sotttolineato prima del voto di oggi a Palazzo Madama, è che il governo intervenga quanto prima, come suggerito dalla commissione Garofoli, perché siano previste per i reati di mafia sanzioni più severe ed efficaci, nel rispetto del principio della proporzionalità della pena.
Si tratta comunque solo di un primo passo, anche se importante, e di un doveroso atto politico di trasparenza e bonifica delle istituzioni democratiche. Reati diffusi al punto da diventare costume, chiedono non solo leggi all’altezza ma l’impegno di tutti noi a volerle e sostenerle attraverso le scelte e i comportamenti quotidiani.

È necessario a questo punto, fare un ulteriore scatto e arrivare prima possibile, a una più generale legge sulla corruzione dotata di quelle misure (confisca dei beni ai corrotti; pene adeguate per “reati civetta” come il falso in bilancio, la disciplina sulla prescrizione, l’autoriciclaggio, l’evasione fiscale) per rendere il nostro Paese una comunità dove l’interesse economico coincida finalmente con l’interesse sociale, con la dignità e la libertà di tutti.

Fonte: www.articolo21.org
17 aprile 2014

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