L’Europa che vogliamo costruire
La redazione
L’Europa che vogliamo è aperta, solidale e nonviolenta. L’Europa che vogliamo è fondata sulla pace e sui diritti umani, sulla dignità umana e sui diritti che le ineriscono, sui valori indivisibili e universali della libertà, della democrazia, dell'eguaglianza, della giustizia e della solidarietà. L'Europa che vogliamo ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie […]
L’Europa che vogliamo è aperta, solidale e nonviolenta.
L’Europa che vogliamo è fondata sulla pace e sui diritti umani, sulla dignità umana e sui diritti che le ineriscono, sui valori indivisibili e universali della libertà, della democrazia, dell'eguaglianza, della giustizia e della solidarietà.
L'Europa che vogliamo ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli.
L’Europa che vogliamo è un protagonista di pace positiva che s’impegna a costruire un ordine internazionale pacifico e democratico rafforzando e democratizzando le Nazioni Unite e la cooperazione multilaterale, a ridurre l’ingiustizia planetaria, a sradicare la povertà, a prevenire e risolvere i conflitti, a sconfiggere il terrorismo, a sostenere la Corte Penale Internazionale.
L’Europa che vogliamo è aperta al resto del mondo, capace di stabilire con gli altri popoli e nazioni relazioni improntate alla ricerca del bene comune, alla cooperazione solidale, al riconoscimento e al rispetto delle diverse culture e identità.
L’Europa che vogliamo è impegnata a fare del Mediterraneo il mare della pace, del dialogo tra le grandi religioni, dell’incontro tra persone e culture diverse, della sicurezza e dello sviluppo umano per tutti.
L’Europa che vogliamo s’impegna a promuovere la pace, la giustizia e il rispetto dei diritti umani in Medio Oriente, mettendo fine al tragico conflitto tra israeliani e palestinesi sulla base del principio “Due Stati per due popoli”.
L’Europa che vogliamo è decisa a saldare il suo debito storico con l’Africa e i suoi popoli aiutandoli ad uscire dalla crisi disperata che li imprigiona e ad avviare uno sviluppo autonomo.
L’Europa che vogliamo è l’Europa della convivialità e dell’interculturalità: un’Europa che è accoglienza di popoli, di lingue, di culture, di identità e di storie diverse; un’Europa che rifiuta il razzismo e la discriminazione in tutte le sue forme; che riconosce e rispetta i diritti dei migranti e il diritto d’asilo ai profughi e rifugiati in fuga dalla guerra, dalla violenza e dalla fame.
L’Europa che vogliamo mette al centro la persona e i suoi diritti fondamentali, adotta un modello di sviluppo sostenibile, è capace di avere rispetto per la natura e per l’ambiente che ci circonda.
L’Europa che vogliamo è l’Europa dei cittadini, degli eguali diritti di cittadinanza di tutti coloro che vi risiedono: investe nella democrazia e nella partecipazione, riconosce il valore e favorisce lo sviluppo dell’associazionismo anche prevedendo forme di consultazione e collaborazione da parte di tutte le istituzioni europee; promuove lo sviluppo di una società civile attiva, pluralista e responsabile.
L’Europa che vogliamo è l’Europa dei popoli che, in attuazione del principio di sussidiarietà, valorizza le istituzioni di governo locale e le formazioni di società civile quali attori essenziali al suo sviluppo democratico e federale nell’ottica della governabilità globale democratica.
L’Europa che vogliamo attua politiche economiche tese a creare nuova occupazione e ridare piena dignità al lavoro, a garantire a tutti il libero accesso ai diritti sociali di base, a salvaguardare il proprio modello di stato sociale promuovendo equità e giustizia distributiva al proprio interno e a livello internazionale.
Noi cittadini europei, uniti, oggi più che mai, nel nome della pace e dei diritti umani, della giustizia e della solidarietà tra i popoli, ci impegniamo a partecipare attivamente allo sviluppo democratico di questa Europa.
Chi vuole può anche inviare proposte di modifica o di integrazione dell’Appello.
Le adesioni all’appello e le eventuali proposte di modifica o di integrazione vanno inviate a:
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