L’educazione alla cittadinanza, oggi
La redazione
Documento finale del Corso di formazione e ricerca “Educare, oggi” che si è svolto il 16 e 17 novembre 2018 presso il Sacro Convento di San Francesco d’Assisi.
Foto di Roberto Brancolini
L’educazione alla cittadinanza, oggi
Documento finale del Corso di formazione e ricerca“Educare, oggi” che si è svolto il 16 e 17 novembre 2018 presso il Sacro Convento di San Francesco d’Assisi
La scuola ha il compito di formare buoni cittadini:
· consapevoli di appartenere alla comunità “glocale” (locale, nazionale, europea e mondiale);
· capaci di aderire in modo consapevole ai valori costituzionali e universali;
· consapevoli dei propri diritti e responsabilità;
· capaci di crescere e orientarsi in una società e un mondo complesso, interdipendente, in continuo cambiamento;
· capaci di prendersi cura del bene comune e della comunità cui appartiene.
Riscoprire questo compito primario della scuola, mentre si diffondono segni allarmanti di sfiducia, conflittualità, aggressività, violenza, disagio, perdita di coesione sociale, inquietudine, paura, disorientamento, solitudine, emarginazione e abbandono, è diventato irrinunciabile.
Mai come oggi appare evidente la necessità di migliorare ed estendere l’educazione alla cittadinanza per:
· contrastare la dispersione scolastica, l’analfabetismo, l’incuria, l’illegalità, la violenza, il bullismo e il cyberbullismo, i pregiudizi, i linguaggi dell’odio, gli episodi di intolleranza, aggressione, discriminazione, indifferenza, manipolazione, razzismo e xenofobia;
· costruire inclusione e coesione sociale, senso di comunità, rispetto, diritti umani, responsabilità, solidarietà, partecipazione, tessuto democratico, impegno sociale, stili di vita, produzione e consumo sostenibili.
Il paradigma valoriale di riferimento è quello dei diritti umani. La Costituzione italiana va così letta assieme al Codice internazionale dei diritti umani che si è organicamente formato a partire dal 1948 e che assume la dignità umana quale valore supremo. Il principio del suo rispetto è posto a fondamento dell’ordine mondiale e di qualsiasi altro ordinamento.
Negli ultimi anni, forti raccomandazioni sono venute dall’Onu e dall’Unesco, dall’Ocse, dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa.
Un importante riconoscimento nazionale di questa necessità è contenuto nel documento “Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari” per la scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo d’istruzione” (febbraio 2018).
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L’educazione alla cittadinanza, in un tempo dominato dall’individualismo autoreferenziale, consumistico e possessivo,deve recuperare sempre più concretamente l’identità personale di ciascuno, quale cittadino chiamato e orientato al bene comune e per ciò stesso capace di fare “politica” dal proprio quartiere all’Onu.
L’educazione alla cittadinanza nella realtà contemporaneadeve essere necessariamente multidimensionale (ovvero investire e intrecciare tutte le dimensioni della cittadinanza: da quella nazionale a quella europea fino alla cittadinanza globale) e multidisciplinare alla luce del principio dell’interdipendenza e indivisibilità di tutti i diritti umani.
La cittadinanza non è uno status concessodallo stato ma inerisce all’essere umano. La persona, ogni persona, nascendo con dignità e diritti come proclama l’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei diritti umani, nasce cittadina del pianeta terra: la cittadinanza universale (o primaria) è identica per ogni persona, ovunque questa si trovi.
Tutti gli studi concordano sulla necessità che l’educazione alla cittadinanza sia sistematica e venga integrata nel curricolo e nei programmi di offerta formativa di ogni scuola, dall’infanzia all’Università.
L’educazione alla cittadinanza deve essere assunta quale sfondo integratore di tutte le attività educative e di tutte le discipline, elemento chiave dell’identità di ogni scuola.
L’educazione alla cittadinanza è orientata all’azione e, per questo, deve sviluppare conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori attraverso l’insegnamento e l’apprendimento delle discipline e lo svolgimento di continue pratiche e attività nella scuola e nella società.
L’educazione alla cittadinanza include tanti percorsi educativi. Tra questi:
· l’educazione alla pace
· l’educazione ai diritti umani
· l’educazione alla Costituzione
· l’educazione alla cittadinanza europea
· l’educazione alla cittadinanza globale
· l’educazione allo sviluppo sostenibile
· l’educazione alla democrazia, alla legalità e alla giustizia
· l’educazione alle pari opportunità.
Ciascuno di questi possibili percorsi educativi è strettamente intrecciato con gli altri che, insieme, contribuiscono a comporre nella sua ricca complessità ciò che intendiamo per educazione alla cittadinanza attiva.
I campi di esperienza e le discipline rappresentano gli strumenti culturali che la scuola utilizza, mezzi e non fini dell’insegnamento, risorse alle quali attingere, per delineare un curricolo nel quale la cittadinanza è sfondo integratore e valore guida.
In un curricolo così concepito, l’educazione alla cittadinanza promuove:
· il pensiero critico
· la responsabilità e la partecipazione
· l’empatia nei confronti della condizione e dei bisogni degli altri
· il rispetto delle differenze
· la nonviolenza
· l’uso consapevole e responsabile dei media
· l’incontro e il dialogo (interpersonale, interculturale, interreligioso, intergenerazionale, politico, sociale…)
· la fraternità (condivisione, solidarietà, tolleranza…).
La scuola è una comunità di apprendimento e di vita nella quale le persone sono centrali, e, pur nella differenza di età, di ruolo, di ambiti di responsabilità e di competenze, condividono l’amore per la ricerca, la cura delle relazioni, l’impegno nei confronti della realtà sociale e dell’ambiente, la cura della memoria e l’impegno per un mondo migliore.
Per queste ragioni la scuola è luogo di:
Diritti e responsabilità: gli studenti e le studentesse sono soggetti attivi di diritti e responsabilità.
Cittadinanza plurale e inclusiva: la scuola è spazio di reale assunzione di cittadinanza e responsabilità da parte degli studenti e delle studentesse.
Relazioni e apprendimento: la scuola è un ambiente sociale di apprendimento, nel quale si coltivano relazioni solidali e cooperative.
Didattiche improntate all’empowerment: le interazioni educative e le metodologie didattiche mettono al centro la soggettività degli studenti e delle studentesse; favoriscono il collegamento tra la scuola e la realtà, investono sulla capacità degli studenti non solo di conoscere ma anche di cambiare il mondo.
Incontro: la scuola, così intesa, è luogo d’incontro e crescita di una nuova umanità, capace di contrastare la cultura dello scarto, della competitività individualistica, del profitto come unica misura e giustificazione e di rimettere al centro la persona, nell’integralità delle sue dimensioni individuali (mente, mano, cuore) e sociali.
L’aula-mondo: la scuola apre gli orizzonti, abilitando a vivere con competenza e responsabilità nello spazio glocale. E’ il luogo nel quale si inizia a diventare, sperimentandone la ricchezza di significati, cittadini del mondo, cioè esseri umani.
LA SCUOLA PER LA QUALE CI IMPEGNIAMO E’ UNA COMUNITA’ DI PERSONERESPONSABILI DEL BENE COMUNE.
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Il documento è aperto al contributo di tutti i docenti, i dirigenti scolastici interessati
Il Corso di formazione e ricerca“Educare, oggi” è stato promosso da: Rete nazionale delle scuole per la pace e i diritti umani, Francescani del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i Diritti Umani, Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” e Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova, Scuola di Alta Formazione “Educare all’Incontro e alla Solidarietà” della LUMSA di Roma,Tavola della pace, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, Comune di Assisi, Provincia di Perugia, Regione dell’Umbria.
Per info:
Rete nazionale delle scuole per la pace e i diritti umani- tel. 335.1431868- 075/5722148 – fax 075/5721234 email
info@scuoledipace.it