Latinoamericani in Italia, popolo di colf e maggiordomi


Redattore Sociale


Dossier Caritas/Migrantes. Apprezzati dal punto di vista sia lavorativo sia socio-culturale, sono quasi raddoppiati in tre anni: da 169 mila nel 2005 a 320 mila nel 2008. Più della metà sono donne, un quarto i minori. Rimesse e imprenditoria in aumento.


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Latinoamericani in Italia, popolo di colf e maggiordomi

ROMA – Sono poco meno di 320 mila i cittadini latinoamericani in Italia. Rappresentano circa un decimo della popolazione straniera immigrata, ma in tre anni sono quasi raddoppiati di numero (nel 2005 erano circa 169 mila). Provengono soprattutto da Ecuador e Perù (poco più di 70 mila persone per entrambe le nazionalità), le donne sono poco più della metà (e sono soprattutto brasiliane, dominicane e cubane) e i minori sono circa un quarto del latinoamericani soggiornanti nel nostro Paese. Altro dato: si tratta di popoli apprezzati sia dal punto di vista lavorativo sia da quello socio-culturale. A tracciare il quadro della situazione è il dossier Caritas/Migrantes “America Latina – Italia. Vecchi e nuovi migranti”, presentato oggi nella sede della Provincia di Roma. Ma il rapporto analizza anche il flusso inverso: ossia l’emigrazione italiana in America Latina (nel 2008 erano circa 1 milione e 100 mila gli italiani residenti, poco meno di un terzo di tutti quelli all’estero, di cui 544.000 in Argentina). I paesi sudamericani costituiscono poi uno sbocco privilegiato per le imprese italiane che operano all’estero, realizzando nell’area un quarto del loro fatturato.

Distribuzione geografica. Tornando al flusso verso l’Italia, attualmente sono circa 30.000 l’anno i visti di ingresso stabile. I permessi di lavoro e di famiglia sono quasi allo stesso livello (rispettivamente 49% e 43%), circa 6.000 persone sono presenti per motivi religiosi e altre 6.000 per studio. Secondo il rapporto è il Nord Ovest a catalizzare la maggior parte dei cittadini latinoamericani nel nostro Paese (4 lavoratori su 10), anche se i brasiliani registrano una presenza significativa anche in Veneto e in Emilia-Romagna.

Lavoro e imprenditoria. I sudamericani hanno rappresentato il 10,3% di tutte le nuove assunzioni di immigrati nel 2006, ma sono dimezzati nel 2007 quando è stato elevatissimo il numero di assunti neocomunitari. Il loro inserimento occupazionale avviene in gran parte nelle famiglie per il servizio alle persone. Proprio perché questo lavoro non facilita i ricongiungimenti familiari, non è stato raggiunto l’equilibrio di genere con la venuta dei mariti e dei figli, con i pesanti problemi socio-affettivi che ne conseguono. Altri comparti di grande attrazione sono quello dei servizi alle imprese e quello degli alberghi e ristoranti. Un altro segno di vitalità è costituito dall’aumento degli imprenditori latinoamericani. Ad avere più di mille imprese in Italia sono solo i cittadini originari di Perù, Ecuador e Brasile, paese questo che ha anche il più alto tasso di imprenditorialità (un imprenditore ogni 25 residenti). I sudamericani mostrano una predilezione per il settore edile, seguito dal manifatturiero, da quello commerciale e dei trasporti.

Rimesse. Gli immigrati latinoamericani si segnalano per le rimesse inviate nei loro Paesi di origine: sui 6.044 miliardi di euro inviati nel 2007 da tutti gli immigrati in Italia, i latinoamericani hanno inciso per il 12% (700 milioni di euro diretti in prevalenza verso Brasile, Perù, Ecuador e Colombia, mentre molto più ridotte sono state le somme fatte pervenire in Messico). Sul piano internazionale le rimesse, primaria fonte di capitali come anche di crescita economica e sociale, costituiscono un supporto indispensabile per trasferire quote di benessere. Ai Paesi in via di sviluppo nel 2007 sono pervenuti 251 miliardi di dollari attraverso i canali ufficiali e, segnatamente, l’America Latina è stata l’area maggiormente beneficiaria, con circa 70 miliardi di dollari.

Editoria. In Italia operano una dozzina di testate sudamericane distribuite gratuitamente e una, “Mujer Latina”, si trova sul web. “Editoria Latina” invece è il primo gruppo tutto sudamericano che si occupa dei mezzi di comunicazione. Vi sono poi una quindicina di corrispondenti di giornali, riviste e agenzia stampa dei Paesi latinoamericani accreditati presso l’Associazione stampa estera in Italia. A favorire l’integrazione si è adoperata anche una rete di 20 emittenti radiofoniche con il progetto “Hola mi gente”, che ha trasmesso programmi anche su Radio Vaticana. 

Fonte: Redattore Sociale

28 settembre 2009

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