Lampedusa, nuova tragedia. “Aprire corridoi umanitari in Libia”


Redattore Sociale


Tra i migranti soccorsi e trasportati sull’isola 46 donne e 2 bambini. Save the Children: ”Persone stremate, in stato di disidratazione e sotto choc”. Chiesto per i profughi dal Corno d’Africa ai confini della Tunisia ”immediato trasferimento in Europa


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Lampedusa, nuova tragedia. "Aprire corridoi umanitari in Libia"

ROMA – Sono 326 le persone trasportate sull’isola a seguito delle operazioni di salvataggio di un barcone arenato al largo di Lampedusa. Tra queste 46 donne e 2 bambini piccoli. Gli operatori di Save the Children riferiscono di “persone stremate, in stato di disidratazione e sotto choc”. Le donne e i bambini sono stati collocati in stanze sopra l’infermeria del Centro di soccorso e pronta accoglienza (CSPA) di Contrada Imbriacola mentre gli uomini in un  compound a parte.
L’organizzazione è presente al Centro per fornire una prima assistenza e nelle prossime ore, compatibilmente con le condizioni psico-fisiche delle persone, svolgerà dei colloqui con i nuclei familiari e i bambini. "Ormai non si contano i viaggi di imbarcazioni provenienti dalla Libia con esiti drammatici e sconvolgenti. – commenta Save the Children – Non è possibile continuare ad assistere a queste tragedie del mare senza fare nulla”.  L’organizzazione ribadisce la necessità di "aprire urgentemente corridoi umanitari in Libia e a mettere al primo posto delle scelte dei governi la tutela della popolazione civile, a partire dai bambini".

Per quanto riguarda poi i molti profughi provenienti dalla Libia e originari dei paesi del Corno d’Africa, che oggi sono ai confini in Tunisia, nei campi di accoglienza dove anche Save the Children è presente a tutela dei minori, l’organizzazione chiede che “venga studiata la possibilità di operare un immediato trasferimento in Europa ed in Italia dei profughi che già nei campi di accoglienza sono riconosciuti meritevoli di protezione internazionale, secondo un piano di resettlement concordato con le comunità locali, dando priorità ai minori soli, alle donne con bambini e agli altri soggetti vulnerabili. “Evitiamo, almeno per loro, altri viaggi e altre morti”, sottolinea Valerio Neri. Sono oltre  2000 i minori sbarcati a Lampedusa dall’inizio della crisi e trasferiti in comunità alloggio o in strutture di accoglienza temporanea sul territorio italiano.

Fonte: www.redattoresciale.it
5 Agosto 2011

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