La soluzione per la commissione di Vigilanza? Aboliamola e riformiamo la legge sulla Rai


Tana De Zulueta


La brutta pagina per la vita democratica rappresentata dall’elezione, contro la volontà dell’opposizione, del senatore Villari alla presidenza della Vigilanza impone un passo radicale. Si faccia dunque un passo indietro, tutti.


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La soluzione per la commissione di Vigilanza? Aboliamola e riformiamo la legge sulla Rai

Esiste una via d'uscita chiara ed onorevole dalla sempre più intricata vicenda dell'elezione del presidente della commissione di Vigilanza Rai. Sono tanti i responsabili politici, a cominciare dal segretario del Partito Democratico Walter Veltroni, che hanno dichiarato l'urgenza di nuove regole per garantire l'indipendenza, oltre che il pluralismo, della Rai. La politica, così hanno ripetuto, deve fare un passo indietro.

Questo è anche il senso della proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del sistema radiotelevisivo promosso dal Comitato per un'altra TV, sulla quale sono state raccolte decine di migliaia di firme e che ho presentato in Parlamento nella scorsa legislatura. Questo è stato l'appello lanciato da attori, intellettuali e giornalisti a cominciare da Sabina Guzzanti, Moni Ovadia, Enzo Biagi e Luciano Canfora.

Oggi questa proposta di legge è stata ripresentata alla Camera da Beppe Giulietti. E' utile dunque ricordare che la proposta di legge propone l'abolizione della Commissione di Vigilanza Rai, le cui funzioni di nomina e di controllo sono assunte da altri organi, allo scopo di sottrarre il servizio pubblico alle interferenze dei politici. In democrazia, di norma, sono i giornalisti che controllano i politici, e non viceversa. (Negli altri parlamenti europei non esistono commissioni che mettono becco nelle scelte editoriali del servizio pubblico radiotelevisivo).

La brutta pagina per la vita democratica rappresentata dall'elezione, contro la volontà dell'opposizione, del senatore Villari alla presidenza della Vigilanza impone un passo radicale. Si faccia dunque un passo indietro, tutti. I commissari dei gruppi dell'opposizione si dimettano, azzerando, di fatto, l'obbrobrio o quantomeno l'ambiguità di una commissione con compiti rilevanti nel settore dell'informazione nazionale guidata da un presidente scelto, anzi, imposto dalla maggioranza.

Si dovrà fare a meno della commissione di Vigilanza RAI per avviare, subito, la discussione di nuove regole che sottraggano la nomina del consiglio di amministrazione della Rai alla ferrea logica della lottizzazione. Questa è una battaglia che l'opposizione può fare a testa alta. Al punto in cui siamo arrivati credo che sia anche l'unica risposta valida ed efficace possibile agli attacchi sempre più sfrontati a giornalisti, dirigenti ed operatori della Rai che credono ancora in un informazione pubblica liberà e completa.

Articolo dell'Onorevole Tana De Zulueta

Fonte: www.articolo21.info

17 novembre 2008

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