La punta di un iceberg: è la marcia vista dal palco


Michela Trigari


Le impressioni di Filippo Solibello e Massimo Cirri, i due conduttori radiofonici di Caterpillar in corteo da Perugia a Ponte San Giovanni per poi “volare” alla Rocca di Assisi a dare ritmo agli ospiti e alle testimonianze.


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“E’ la prima volta che, partendo a piedi, riesco ad arrivare alla fine della marcia. Anche se a dir la verità l’ultimo pezzo l’ho fatto in macchina…”. Scherza Massimo Cirri di Caterpillar. Ma il conduttore della trasmissione di RadioDue è giustificato: doveva essere sul palco della Rocca Maggiore per presentare gli ospiti. Così, insieme al suo collega Filippo Solibello, ha camminato da Perugia a Ponte San Giovanni per poi “volare” in quel di Assisi a dare ritmo alle testimonianze che si sono alternate sul palco insieme alla musica della Banda Osiris.

“Nel ’78 avevo marciato per la pace come obiettore di coscienza, nell’81 come privato cittadino e quattro anni fa avevo pure portato i miei figli: ma non ero mai arrivato in fondo”, continua Cirri. Questa volta sì. E avrà un significato oppure no, ma “la piantina di ulivo che avevo preso alla marcia nel 2003 quest’anno ha fatto le olive”. Forse è segno che “lo spirito della Peruga-Assisi si è sedimentato nonostante non ci fosse una guerra da combattere” a suon di bandiere arcobaleno. Perché per Massimo Cirri, le 200.000 persone che erano in corteo sono solo “la punta di un iceberg”.

“Bella, partecipata, convinta”. E’ questa invece la descrizione della marcia che dà Solibello. “Mi è piaciuto soprattutto il tema dei diritti umani per tutti e il sostegno dato ai monaci della ex Birmania”. I due conduttori di Caterpillar non sono estranei alla Settimana della pace: nel 2003 avevano animato il momento conclusivo della manifestazione, mentre nel 2005 avevano prestato le voci allo spot radiofonico e presentato il concerto per la giustizia e la nonviolenza che c’era stato per l’occasione. Ma ci tengono a sottolineare che loro, la faccia, ce la mettono di persona: non rappresentano nessuno, né la trasmissione né tanto meno la Rai.

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