La Marci per la Pace
La redazione
Negli ultimi tempi, la crisi dell’economia mondiale ha portata a una elevata conflittualità sociale, oltre che nelle aree più povere del pianeta, anche nel nostro Paese e nell’Europa. Un termine come “precarietà” si è ormai diffuso dall’ambito del lavoro alla cultura, alla politica. Precarietà è parola dominante nei rapporti internazionali, dove la mancanza di solidarietà, rispetto e tolleranza porta popoli interi a confrontarsi non con la dialettica politica e la diplomazia, ma con la forza della violenza, con la decisione delle armi. Lo scoppio dell’ennesima crisi in Terra Santa non è che l’ultimo tassello di un mosaico che comprende le lotte in Sudamerica, i genocidi “dimenticati” di tutto il mondo (Darfur, Somalia, Sierra Leone…), le guerre per “esportare la libertà” in Iraq e Afganistan. La dignità della persona umana decade totalmente a causa della guerra e della violenza. Innanzi a tutto ciò, come formulare un evento che renda piena forza a un termine come “Pace”? Don Bosco ha praticato e insegnato l’importanza della pedagogia, della formazione, della coscienza piena delle diseguaglianze sociali. Scuola di Catechismo e Azione Cattolica, prima ancora che associazioni, sono le pratiche formative in cui si esplica, a Monteiasi, l’azione educativa della Chiesa Parrocchiale. Riteniamo essenziale la presenza di queste istituzioni all’evento, così come riteniamo giusto creare un piccolo percorso per arrivare con partecipazione responsabile alla data del 1° febbraio. A questo fine, abbiamo dato luogo ad una conferenza, giorno 28 gennaio, c/o la Chiesa Parrocchiale di Monteiasi, insieme all’Arci e Libera di Taranto, alla Casa della Pace di Grottaglie e ad una figura politica della terra ionica. La conferenza costituisce il momento di lancio pubblico degli eventi successivi: la Messa per Don Bosco, giorno 31 gennaio e la grande Manifestazione, giorno 1 febbraio. A tale evento chiediamo la partecipazione di tutti gli uomini e tutte le donne “di buona volontà”, interessati e interessate a portare nel dibattito pubblico il rilevante tema della Pace. Domandiamo la presenza, oltre che dei gruppi di giovani e giovanissimi delle Parrocchie della diocesi di Taranto, delle associazioni e dei movimenti. Vogliamo colorare delle mille sfumature dell’Arcobaleno questo corteo, con cartelloni, canti, striscioni, cori, non delle bandiere di partiti politici e liste, sia locali che nazionali. Vogliamo caratterizzare questo ritrovo con l’animazione curata dai ragazzi della Scuola di Catechismo e coi volantini delle associazioni interessate ad intervenire. Vogliamo che il culmine di questo ritrovo non sia una tribuna politico elettorale, ma un breve momento di riflessione e di preghiera animata dai giovani della comunità parrocchiale e dagli attivisti. Vogliamo portare nelle strade e nelle piazze parole e alfabeti nuovi con cui connotare il nostro no a ogni guerra e conflitto, il nostro si alle pratiche di nonviolenza e alla Pace!