La mannaia del governo. Alle onlus solo 100 milioni. Ride chi vende armi
Umberto De Giovannangeli - L'Unità
La partita è di fatto chiusa. Il «furto» è stato perpetrato. Un «mondo» intero, quello delle organizzazioni no-profit è stato falcidiato.
La partita è di fatto chiusa. Il «furto» è stato perpetrato. Un «mondo» intero, quello delle organizzazioni no-profit è stato falcidiato. L’ultimo appello è caduto nel vuoto. Lo strumento del «killeraggio» sociale è il ddl di stabilità (la ex Finanziaria) passato ieri alla Camera con 303 voti a favore, 250 contrari e 2 astensioni. L’ultimo appello, le organizzazioni no-profit lo avevano rivolto l’altro ieri al Parlamento affinché non fosse posto un tetto di 100 milioni ai fondi da destinare al 5X1.000 per l'anno 2011.
In una lettera ai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, si legge tra l'altro: «Nei giorni scorsi gli organi di stampa hanno riportato la notizia che la commissione Bilancio della Camera ha esaminato il testo della nuova legge per la stabilità che limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al 5×1.000 per l'anno 2011. Questo significherebbe non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5×1.000 con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all'intero ammontare del 5×1.000 sarebbero distribuiti alle associazioni, mentre il resto sarà trattenuto dallo Stato. Si tratterebbe, se la notizia fosse confermata e tale tetto fosse effettivamente approvato, di una riduzione del 75% rispetto all'importo destinato nell'anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti). Tale ulteriore taglio – prosegue la lettera,- si aggiunge a quelli fatti al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai Paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria».
APPELLO INASCOLTATO
La «notizia» è stata confermata. E si è tradotta in voto. L’unico, fragile, appiglio rimasto è un ordine del giorno presentato dall’Udc. Troppo poco per alimentare una speranza. Il centrodestra ha bocciato anche il subemendamento presentato dai parlamentari del Pd che innalzava da 100 a 400 milioni (ripristinando così la cifra della precedente Finanziaria) il tetto. Cento milioni. A fronte dei 260 milioni di euro in più rispetto alla Finanziaria 2010 destinati all’acquisto di sistemi d’arma. Cento milioni. A fronte dei 200 assegnati all’acquisto di una decina di elicotteri Aw-139. Cento milioni.
Niente rispetto ai 13 miliardi di euro che lo Stato spenderà nei prossimi anni per l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35 dell'americana Lockheed Martin, aerei dotati di tecnologia «stealth» e che sono classificati come cacciabombardieri da assalto; a quei 13 miliardi vanno aggiunti 4 miliardi per 41 nuovi Eurofighter (dei 121previsti, 80 sono già stati comprati). Forza Nec, per dotare le forze armate d'assalto di sistemi più sofisticati, sta già costando alla collettività 650 milioni di euro di sola progettazione, ne costerà 12.000 attuarlo. C’è chi parla esplicitamente di truffa ai danni dei cittadini. A ragione. E la ragione sta nel meccanismo innestato. Al momento della dichiarazione dei redditi, ognuno di noi risponde alla domanda: a chi vorrebbe destinare il 5×1.000? Ora: ogni euro in più rispetto ai 100 milioni indicati dalla Finanziaria 2011 che un cittadino ha assegnato ad un’ong no-profit viene incamerato dallo Stato. E destinato ad altro. Magari all’acquisto di un cacciabombardiere. Di certo, quei soldi sottratti non saranno destinati alla cultura, all’acquisto di libri scolastici o di borse di studio, altri finanziamenti falcidiati dal ddl di stabilità.
Fonte: Unita.it
20 novembre 2010