La Fao lancia l’allarme per gli effetti della crisi alimentare


L’Osservatore Romano


Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, è tornato a sollecitare «azioni immediate» della comunità internazionale contro l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, fattore che «mette a rischio fame oltre 100 milioni di persone nel mondo».


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La Fao lancia l'allarme per gli effetti della crisi alimentare

L'aumento attuale dei prezzi dei generi alimentari potrebbe causare guerre civili in molti Paesi. L'allarme è stato lanciato ieri dal direttore generale dell'organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), Jacques Diouf, in un'intervista all'emittente televisiva «France 24». «Non penso che ci saranno guerre tra Paesi – ha detto Diouf – ma guerre all'interno di alcuni Paesi». «Se non verranno prese le misure necessarie – ha aggiunto – il rischio è che si producano degli scontri». Interrogato sulla possibilità di un
«Fondo Mondiale contro la fame», sull'esempio del «Fondo mondiale contro l'aids», Diouf non ha scartato il progetto, definendolo «una buona pista da studiare», alla condizione che si traduca in «risorse aggiuntive».
«Voglio semplicemente assicurarmi – ha aggiunto – che questo Fondo non porti ad un nuovo scontro tra i fondi che già esistono, invece di avere la dinamica di un processo che garantisca risorse aggiuntive». Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, è tornato a sollecitare «azioni immediate» della comunità internazionale contro l'aumento dei prezzi dei generi alimentari, fattore che «mette a rischio fame oltre 100 milioni di persone nel mondo». «Questo altissimo aumento dei prezzi si è trasformato in una vera crisi globale», ha denunciato Ban Kimoon parlando con i giornalisti a margine della cerimonia di inaugurazione di un nuovo edificio per le conferenze dell'Onu a Vienna. «Dobbiamo compiere un'azione
immediata in modo concertato», ha aggiunto. L'emergenza fame – rendono noto fonti di stampa – sarà al centro dell'intervento del Segretario generale in occasione del vertice dell'agenzia dell'Onu a Berna del 28 e 29 aprile. Ieri l'Austria ha stanziato un milione di euro in aiuti a quattro Paesi in difficoltà. «I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati di quasi il quaranta per cento in tutto il mondo e in Africa orientale circa quattordici milioni di persone sono minacciate dalla siccità e dalla carestia», ha detto Ursula Plassnik, ministro degli Affari Esteri austriaco. Uno dei Paesi che più stanno risentendo della crisi della fame nel mondo è Haiti. Ieri il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) si è detto «profondamente preoccupato per l'impatto sociale dell'aumento dei prezzi delle derrate alimentari» ed è pronto a «sostenere gli sforzi che il Governo di Haiti sta dispiegando per attenuare le sofferenze della popolazione, pur preservando la stabilità economica». Proprio perché è un Paese che importa molti generi di alimenti, «Haiti è stato colpito in pieno dalla crisi dei prezzi», ha detto il capo missione dell'Fmi Andreas Bauer, che si è recato a Port-au-Prince dal 22 al 24 aprile scorso. «Lavoriamo a stretto contatto con le autorità per seguire l'evoluzione dei bisogni di Haiti», ha specificato Bauer. Sei persone sono state uccise e circa duecento ferite nel corso delle recenti sommosse per l'emergenza cibo che hanno costato a Jacques Edouard Alexis il posto di primo ministro.

Fonte: Osservatore Romano

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