La colpa è anche nostra!


Flavio Lotti


Oggi piangiamo l’uccisione di uno dei principali protagonisti di quella rivoluzione che l’Italia non ha voluto sostenere. Un difensore della libertà e dei diritti umani.


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belaidtunisia

Se Chokri Belaid è stato assassinato, la colpa è anche nostra. E’ la colpa dell’Italia e dell’Europa che hanno lasciato soli i giovani protagonisti della primavera araba. E’ la colpa di quella politica e di quei governi (Berlusconi e Monti) che non hanno voluto cogliere le straordinaria opportunità offerte da quel sommovimento preferendo restare aggrappati alle vecchie e ciniche logiche del passato.

Che la rivoluzione non potesse durare lo spazio di una primavera era noto a tutti. Che la transizione sarebbe stata complessa e contraddittoria era evidente anche ai meno esperti.

Il buon senso, un occhio attento agli interessi del paese, avrebbe indotto il nostro governo e la nostra diplomazia a mobilitare ogni risorsa pubblica e privata a sostegno dei cambiamenti. Avrebbe offerto ascolto e supporto alle istanze di giustizia sociale, libertà e democrazia. Anche per frenare il rischio di una deriva islamista. E invece nulla. Non si è fatto nulla fino a rimuovere il nostro paese dalla cartina geografica.

Dovevamo voltare pagina e non l’abbiamo fatto.

Oggi piangiamo l’uccisione di uno dei principali protagonisti di quella rivoluzione che l’Italia non ha voluto sostenere. Un difensore della libertà e dei diritti umani. Ma sono lacrime inutili se non riconosciamo le nostre responsabilità e se non decidiamo di cambiare radicalmente atteggiamento e politica.

Rivoluzione Civile si batterà dentro e fuori il Parlamento per fare in modo che questo accada. Per dare all’Italia un governo capace di non sprecare altre opportunità, di affrontare le sfide aperte, senza armi, con saggezza e lungimiranza e di trasformare il Mediterraneo in un mare di pace e di giustizia.

PS1. Chokri Belaid è stato ucciso dai fondamentalisti finanziati da quelli che in Medio Oriente sono i nostri alleati. A partire dall’Arabia Saudita e dal Qatar. Così non possiamo continuare!

PS2. Forse oggi faremmo bene a sospendere la campagna elettorale e fermarci a riflettere, almeno per un giorno, su quello che ci sta succedendo intorno. Non accadrà. Ma non sarà altro che la conferma della grave crisi che stiamo vivendo.

Flavio Lotti, candidato di Rivoluzione Civile alle elezioni politiche 2013

Perugia, 7 febbraio 2013

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