L’offensiva del colonnello
Emanuele Giordana - Lettera22
Infuriano i combattimenti a Zawiya, contesa tra le truppe fedeli a Gheddafi e i ribelli che sembrano avere la meglio.
La battaglia infuria attorno a Zawiya, la città libica poco a ovest di Tripoli, dove le truppe fedeli al colonnello Gheddafi stanno concentrando le loro operazioni militari per cercare di ribaltare la situazione dopo 18 giorni di rivolta contro la dittatura.
Secondo la Bbc, i ribelli sarebbero riusciti a respingere l’attacco dei reparti fedeli a Gheddafi, che avevano provato, da venerdì, a rompere le linee degli insorti – linee che arrivano fino al confine tunisino affollato da decine di migliaia di profughi. L’emittente britannica parla di “pesanti perdite” da entrambe le parti, ma sembra che i ribelli siano riusciti a ricacciare le truppe di Gheddafi dal centro della città. I segnali dal campo sono controversi. Secondo alcune fonti citate dalle agenzie di stampa internazionali, i ribelli avrebbero ripreso il controllo di Ras Lanouf, al centro del golfo della Sirte, poco a ovest della città petrolifera di Brega, quella bombardata dai caccia di Gheddafi in questi ultimi giorni.
Che la battaglia di Zawiya sia stata molto dura, lo confermano anche i reportage dell’emittente panaraba al Jazeera, che parla di almeno 150 morti nei combattimenti di sabato mattina. Secondo Al Jazeera, l’attacco delle truppe di Gheddafi sarebbe iniziato attorno alle 6 di mattina con l’uso di artiglieria pesante e carri armati. Quattro ore più tardi, però, i ribelli sarebbero riusciti a respingere le truppe governative e a riprendere il controllo almeno delle zone centrali della città, mentre si combatte ancora nei quartieri residenziali della periferia. Da lì potrebbe ripartire un nuovo contrattacco dei soldati di Gheddafi.
La battaglia di Zawiya rischia di diventare il punto di svolta nella guerra intestina che sta dilaniando la Libia. A Tripoli i manifestanti che hanno avuto il coraggio di sfidare la repressione e venerdì, dopo la preghiera, hanno sfilato in corteo intonando slogan contro il tiranno, sono stati dispersi dalla polizia e dall’esercito. Se l’est del paese sembra essere abbastanza sotto il controllo dei ribelli, tanto che l’Italia può permettersi di annunciare una missione umanitaria di assistenza ai profughi anche in Cirenaica, l’ovest è ancora segnato dall’incertezza. Asserragliato a Tripoli, il colonnello cerca di resistere un minuto di più dei ribelli e dell’incertezza della comunità internazionale. Nella capitale, secondo le testimonianze che filtrano dalla Rete, ci sarebbe un’aria di maggior fiducia. Il regime inizierebbe a pensare di poter sopravvivere anche a questo scossone, che invece vuole essere definitivo. Ma se i ribelli riusciranno a non perdere Zawiya, anche senza aiuto internazionale, allora anche il clima nella capitale potrebbe cambiare. Lasciando al colonnello la possibilità di scegliere solo tra alternative ugualmente disperate.
La cronaca su Al Jazeera
Fonte: Lettera22
5 marzo 2011