L’appello dei parlamentari europei: "Giustizia per i prigionieri palestinesi"


Luisa Morgantini


Il 17 aprile, è stata la Giornata per i prigionieri politici palestinesi. Al Parlamento Europeo hanno lanciato un appello per la liberazione di Marwan Barghouti. Riportiamo l’articolo di Luisa Morgantini.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
L'appello dei parlamentari europei: "Giustizia per i prigionieri palestinesi"

Oltre 11mila i detenuti nelle carceri israeliane. Tra loro anche Marwan Barghouti, candidato alla presidenza Anp

L'appello dei parlamentari europei: «Giustizia per i prigionieri palestinesi»


Di Luisa Morgantini, Vicepresidente del Parlamento Europeo

Era un giorno di otto anni fa, quando Widad ha riabbracciato suo figlio, nella prigione di Ashkelon, in Israele: erano anni che non lo vedeva, ogni volta le autorità israeliane opponevano ragioni di "sicurezza". Widad Naief Mohammad Atabeh vive a Nablus, ha 78 anni, soffre di ipertensione, diabete e i suoi occhi non vedono più come l'ultima volta che ha visto Saed: «Mi ha stretta e mi ha detto che è come se nascesse ancora una volta. Quei minuti sono stati i più belli, ma l'attimo in cui ci siamo separati è stato il più duro e doloroso» scrive oggi in un appello a tutte le madri del mondo perché facciano pressioni sulle autorità israeliane per realizzare il suo desiderio e vedere Saed un'ultima volta.
Saed Wajih Saed Atabeh, arrestato il 29 luglio 1977, ha oggi 57 anni e ne ha scontati 32 nella sua cella. E' il prigioniero palestinese da più tempo rinchiuso nelle carceri israeliane e – dice sua madre – nei villaggi è conosciuto come il Mandela della Palestina. In tutti questi anni, le autorità israeliane non hanno più accordato a Widad il permesso di visitarlo e nella sua casa di Nablus, città sotto l'assedio costante delle incursioni israeliane, mentre riesce a stento a camminare, continua a chiedere giustizia: perché l'assassino di Rabin, Yegal Amir, riceve visite della famiglia, si è sposato e ha avuto un figlio in prigione, mentre al suo Saed non lasciano nemmeno la possibilità di un ultimo abbraccio?
Per l'ultimo rapporto Onu sui diritti umani nei Territori occupati oltre 11mila prigionieri palestinesi sono nelle carceri israeliane, inclusi migliaia di malati, 376 bambini, 118 donne e 47 parlamentari. Dal 1967 ad oggi sono più di 700mila i palestinesi arrestati su una popolazione di 3 milioni e mezzo di persone: cifre che fanno di Israele un unicum delle reprimende da parte del Consiglio Onu per i diritti umani, disattese dal governo Israeliano e lasciate cadere nell'oblio dalla comunità internazionale.
Nulla si fa, ad esempio, per impedire il ricorso sistematico alla detenzione amministrativa, una pratica che consente il fermo di palestinesi – 813 alla fine di gennaio 2008- rinnovato di 6 mesi in 6 mesi e che può durare anni e anni senza che essi abbiano un processo né la possibilità di difendersi legalmente. Non si possono tollerare queste violazioni dei diritti umani: per questo un gruppo di 46 parlamentari europei di diverse forze politiche si è fatto promotore di un'interrogazione parlamentare al Consiglio e alla Commissione UE per far luce sull'abuso della detenzione amministrativa così come sulle centinaia di bambini palestinesi che in prigione subiscono trattamenti disumani, interrogatori durissimi, privazioni di cibo, sonno e sono esposti a malattie difficilmente curabili nelle loro celle, dove sono rinchiusi insieme ad adulti, senza sostegno psicologico né la possibilità di portare avanti i loro studi: spesso anzi sono minacciati, picchiati e torturati, in palese violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del bambino adottata da Israele nel 1991 ma di fatto disattesa. E negli anni di questa seconda Intifada, più di 6.000 sono passati nelle carceri. Ma i bambini palestinesi subiscono pesanti conseguenze anche quando i permessi di visita non vengono accordati alle madri, alle mogli, ai fratelli o alle sorelle dei detenuti e allora sono loro, i più piccoli a partire alle 4 del mattino, con gli occhi pieni di sonno, a mettersi in viaggio per ore con la paura dei check point e dei soldati israeliani e la responsabilità di essere l'unico legame tra la famiglia e il fratello o padre incarcerato. Portano sacchi pieni di medicine, qualcosa da mangiare, sigarette, e le parole della mamma che non può dire di persona. Al rientro sono scossi, quasi non riescono a parlare, già così nervosi, turbati, esausti: il giorno seguente saltano la scuola, e almeno una settimana di assenze al mese se ne va per quella loro evitabile, straordinaria avventura.
Chiediamo giustizia e legalità, aspettando risposte chiare dalla Commissione e dal Consiglio dell'Ue perché ci dicano -in particolare con il riferimento all'art. 2 dell'Accordo di Associazione tra UE e Israele- che prevede la sospensione degli accordi in caso di violazione dei diritti umani- le azioni da intraprendere per il rispetto del diritto e delle convenzioni internazionali ratificate da Israele.
Ma il primo passo spetta al governo israeliano che continua a disattendere qualsiasi impegno di pace: ascolti invece l'appello lanciato da Marwan Barghouti, parlamentare, sequestrato nel 2002 e condannato a 5 ergastoli, che dalla sua cella chiede ad Israele di onorare i suoi 60 anni "firmando la pace, riconoscendo il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese, ponendo fine all'occupazione militare, liberando gli 11mila incarcerati", consentendo a Widad, alle altre madri di riabbracciare i loro cari e assicurando ai bambini il diritto di avere un'infanzia sicura come ogni bambino dovrebbe avere.
Ieri è stata la giornata dei prigionieri politici palestinesi, in migliaia hanno chiesto la loro liberazione: chiediamola anche noi, non lasciamoli soli, uniamoci alla richiesta per il rilascio di Marwan Barghouti, capace di rappresentare l'unità del suo popolo e del suo Territorio, fondamentale per ogni negoziato di pace, soprattutto in vista delle prossime elezioni presidenziali -gennaio 2009- a cui si presenterà, speriamo, non più da carcerato.

Fonte: Liberazione

18 aprile 2008

***

APPELLO PER LA LIBERAZIONE IMMEDIATA DI MARWAN BARGHOUTI

(di seguito l’appello in Italiano, Inglese e francese)

Cari colleghi e care colleghe,

Per dare un seguito all’audizione sulla situazione dei prigionieri politici palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane, organizzata nell’ambito della Commissione DROI il 27 febbraio scorso alla presenza del Ministro palestinese per i prigionieri politici Ashraf Al Ajami e Fadwa IBRAHIM, Avvocato, rappresentante della "Free Marwan Barghouti Campaign" vi invito a firmare questo appello in favore della liberazione immediata di Marwan Barghouti.

APPELLO PER LA LIBERAZIONE IMMEDIATA DI MARWAN BARGHOUTI

Il Parlamento europeo ha chiesto a più riprese la liberazione dei parlamentari palestinesi.
Questo 15 aprile segna il sesto anniversario dell’imprigionamento del primo di loro ad essere stato prelevato dalle forze israeliane dallo scoppio della seconda Intifada.
Il suo arresto e trasferimento in Israele, effettuati senza alcun riguardo per il suo status di eletto, contravvengono alla IV Convenzione di Ginevra e agli accordi di Oslo.
Noi, membri del Parlamento Europeo, abbiamo dunque deciso di cogliere questa occasione per chiedere la liberazione immediata di Marwan Barghouti.
Marwan Barghouti è stato uno dei principali ispiratori e redattori del « documento dei prigionieri » che è servito da base al “documento di riconciliazione nazionale” palestinese.
La sua popolarità, che supera ampiamente i particolarismi politici, fa sì che la sua liberazione potrebbe contribuire in modo decisivo a favore della riconciliazione nazionale.
La sua credibilità presso il popolo palestinese, così come il suo impegno costante per una pace giusta e duratura con gli Israeliani, fanno di lui un’opportunità per il processo in corso che deve portare alla fine dell’occupazione e alla coesistenza di due stati, in pace e sicurezza.
Numerosi leader mondiali e alcuni membri importanti del Governo israeliano hanno chiesto la sua liberazione. Questa liberazione farebbe parte del rispetto dei diritti legittimi dei palestinesi e si iscriverebbe in tal modo nel quadro delle misure di fiducia che devono essere prese con urgenza per permettere la conclusione di un accordo di pace capace di rispondere alle aspettative dei due popoli.

Primi firmatari

Borrell Fontelles Josep
Cohn-Bendit Daniel
De Keyser Véronique
Flautre Hélène
Frassoni Monica
Gruber Lilli
Hammerstein David
McMillan-Scott Edward
Morgantini Luisa
Napoletano Pasqualina
Patrie Beatrice
Saïfi Tokia
Swoboda Hannes
Triantaphyllides Kyriacos
Wurtz Francis

English version below

Cher(e)s collègues,
Pour donner suite à l'audition sur la situation des prisonniers palestiniens détenus dans des prisons israéliennes, organisée à DROI le 27 février 2008 en présence de Mme Fadwa IBRAHIM, Avocate, représentante de "Free Marwan Barghouti Campaign" ; je vous invite à signer cet appel en faveur de la libération immédiate de Marwan Barghouti.

APPEL POUR LA LIBÉRATION IMMÉDIATE DE MARWAN BARGHOUTI

Le Parlement européen a appelé, à maintes reprises, à la libération des parlementaires palestiniens. Ce 15 avril marque le 6ème anniversaire de l'emprisonnement du premier d'entre eux à avoir été enlevé par les forces israéliennes depuis le déclenchement de la deuxième Intifada. Son arrestation et son transfert en Israël, effectués sans égard pour son statut d'élu, contreviennent à la 4ème Convention de Genève et aux accords d'Oslo. Nous, membres du Parlement Européen, avons donc décidé de saisir cette occasion pour appeler à la libération immédiate de Marwan Barghouti.
Marwan Barghouti a été l'un des principaux inspirateurs et rédacteurs du "document des prisonniers" qui a servi de base au "document d'entente nationale" palestinienne. Sa popularité, dépassant largement les clivages partisans, fait que sa libération agirait de manière décisive en faveur de la réconciliation nationale.
Sa crédibilité auprès du peuple palestinien, ainsi que son engagement constant pour une paix juste et durable avec les Israéliens, font de lui un atout pour le processus en cours qui doit aboutir à la fin de l'occupation et à la coexistence de deux Etats, en paix et en sécurité. De nombreux leaders de par le monde et des membres importants du cabinet israélien ont appelé à sa libération. Celle-ci participerait au respect des droits légitimes du peuple palestinien et s'inscrirait ainsi dans le cadre des mesures de confiance qui doivent être prises d'urgence pour permettre la conclusion d'un accord de paix répondant aux attentes des deux peuples.

English version

Dear colleagues,

To follow up the hearing on situation of Palestinians detained in Israeli prisons, organised in DROI on 27th February 2008, with Mme Fadwa IBRAHIM, lawyer, representing "Free Marwan Barghouti Campaign"; I invite you to sign the following appeal calling for the immediate release of Marwan Barghouti.

APPEAL FOR THE IMMEDIATE RELEASE OF MARWAN BARGHOUTI

The European Parliament has repeatedly called for the liberation of all Palestinian parliamentarians. April 15th marks the sixth anniversary of the imprisonment of the first parliamentarian to be abducted by the Israeli forces since the outbreak of the Second Intifada. His arrest and later transfer to Israel, carried out without any regard for his status as an elected representative, is in contradiction with the Fourth Geneva Convention as well as the Oslo Accords. We, as Members of the European Parliament, have decided to seize this opportunity to call for the immediate release of Marwan Barghouti.
Marwan Barghouti was one of the main inspirers and drafters of the "Prisoner's Document" which served as a basis for the Palestinian National Conciliation Document. His popularity, which far exceeds party political lines, shows that his liberation would act decisively in favour of national reconciliation.
Marwan's credibility among Palestinians and his commitment to a just and lasting peace with the Israelis makes him an asset to the ongoing peace process which shall lead to the end of the occupation and the coexistence of two states living side by side in peace and security. Many leaders from around the world, along with important members within the Israeli Cabinet, have called for his release. This release will participate in the fulfilment of Palestinians' legitimate rights and thus will contribute to the confidence building measures that need to be taken urgently to allow the conclusion of a peace agreement responding to both peoples' needs.

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento