Jo Cox, una vita per i diritti e contro la guerra


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La deputata assassinata lascia dietro di sé l’esempio di un’attenzione costante e globale ai poveri, alle donne, allo sviluppo e, non ultima, all’integrazione europea.


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Jo Cox, una vita per i diritti e contro la guerra

Contro la Brexit, dalla parte degli immigrati e impegnata nella difesa dei diritti umani. Senza se e senza ma. La promettente stagione di Jo Cox alla Canera dei Comuni è durata solo un anno: deputata 41enne, era stata eletta alle politiche del 2015 per la sua prima legislatura fra le file del Labour ed era per molti una grande speranza del partito, destinata ad occupare un giorno posti di responsabilità in un governo. E invece la sua vita è finita a Birstall, presso Leeds, dopo l'immancabile incontro settimanale coi suoi elettori.

Jo arrivava dal mondo del volontariato, dopo la laurea a Cambridge era stata dirigente dell'associazione Oxfam e aveva lavorato anche per Save the Children e la NSPCC, oltre ad essere stata consulente della moglie dell'ex premier laburista Gordon Brown, Sarah, attivissima in una serie di campagne in favore di giovani e immigrati.

Negli ultimi mesi era poi diventata fra gli esponenti laburisti più attivi e in 'vista' nella campagna a sostegno dell'Europa e in difesa dei profughi. Aveva affermato pochi giorni fa che l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue non sarebbe stato il modo per affrontare il dossier immigrazione, come in precedenza aveva criticato il governo conservatore di David Cameron per la mancata accoglienza di migliaia di bambini in arrivo dalla Siria.

Il suo straordinario impegno per il Paese del Medio Oriente martoriato dalla guerra non finiva qui: era anche presidente del gruppo trasversale di Westminster chiamato 'Friends of Syria'. Si era astenuta nel voto ai Comuni sul via libera all'azione militare britannica nel Paese del Medio Oriente, affermando che serviva una soluzione di ampio respiro per risolvere il conflitto. Ma era favorevole a un'azione internazionale per favorire una transizione a Damasco.

Era anche presidente del Labour Women's Network, che riunisce le donne laburiste, e aveva sostenuto la nomina di Jeremy Corbyn a leader del partito per poi cambiare idea, e votare per la candidata blairiana Liz Kendall. L'arrivo alla Camera dei Comuni non era stato facile: la sua candidatura in un seggio del West Yorkshire era stata criticata dagli avversari conservatori, che l'avevano vista come una scelta piovuta dall'alto per una esponente che non aveva legami con l'elettorato locale. Ma la sua passione aveva messo a tacere i detrattori.

Jo si definiva prima di tutto "una mamma": due i figli avuti dal marito Brandon Cox, anch'egli un attivista politico. La coppia aveva scelto di vivere su una barca convertita in abitazione ormeggiata vicino al Tower Bridge di Londra. Mentre tutti aspettavano notizie sulle condizioni della donna il marito ha pubblicato sul suo profilo Twitter una foto di lei, sorridente sullo sfondo della sua Londra: l'ultimo sorriso di Jo.

Ansa

17 giugno 2016

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