Israele allenta la morsa su Gaza
L'Unità
Il Gabinetto di sicurezza israeliano ha acconsentito ad alleggerire il blocco. Potranno arrivare alcuni beni di consumo. Hamas: “Non basta”.
Israele cede alle pressioni internazionali e si prepara ad allentare il blocco su Gaza: il milione e mezzo di palestinesi, strangolati da anni di assedio israeliano, potrà ricominciare a godere di alcuni beni di consumo. Dopo giorni di tentennamenti, il gabinetto di sicurezza (l'organismo ristretto del governo israeliano) ha acconsentito ad alleggerire il blocco e permetterà il passaggio di prodotti "di uso civile" che erano stati vietati negli ultimi tre anni; sarà ampliato anche l'ingresso dei materiali da costruzione, ma solo per i progetti civili che sono sotto la supervisione della comunità internazionale; mentre verranno mantenute "le misure di sicurezza per evitare l'entrata di armi e materiali bellici".
I dettagli del piano saranno resi noti nei prossimi giorni, ma Raed Fattuh, il coordinatore palestinese delle forniture verso l'enclave, ha detto che la nuova lista riguarda tutti i prodotti alimentari, giocattoli, cancelleria, utensili da cucina, materassi e asciugamani. Il "via libera" non cambia invece il blocco navale di Israele lungo la fascia costiera né il divieto di importare materiali di costruzione privatamente: il materiale che sarebbe fondamentale per la ricostruzione su larga scala del territorio palestinese, dopo la guerra tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009, ma Israele è convinto che un'importazione anche limitata di cemento spingerebbe Hamas a sequestrare il materiale e utilizzarlo per ricostruire le infrastrutture militari.
In cambio dell'allentamento della morsa su Gaza, Israele chiede alla comunità internazionale "di lavorare per l'immediato rilascio di Gilad Shalit", il soldato israeliano nelle mani di Hamas dal giugno 2006. Il blocco di Gaza era stato imposto da Israele subito dopo la cattura di Shalit e fu rafforzato l'anno dopo quando Hamas prese il controllo dell'enclave palestinese. Ma ormai è opinione diffusa in Israele che il blocco non è servito come strumento di pressione su Hamas per arrivare alla liberazione di Shalit né ha spinto la popolazione a sollevarsi contro il regime del Movimento Islamico, che anzi ha consolidato il suo potere.
Hamas ha liquidato la decisione odierna come propaganda: ha definito assolutamente "banali e futili" gli oggetti consentiti e ha chiesto la cancellazione completa di tutte le restrizioni imposte sull'enclave palestinese. Il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, ha invece reagito con "grande interesse" alla notizia. Sulla stessa lunghezza d'onda, il ministro degli Esteri, Franco Frattini: "Israele ha compreso che la strategia dell'assedio di Gaza è controproducente", ha sottolineato il titolare della Farnesina. "Tenere Gaza bloccata vuol dire consegnare ad Hamas le chiavi del destino" della Striscia, "non aiutare Abu Mazen e mettere in difficoltà la comunità internazionale". Intanto la polizia a Gerusalemme è in massima allerta per la manifestazione di decine di migliaia di ebrei ultraortodossi che protestano contro la decisione della Corte Suprema di impedire che siano separati.
Fonte: L'Unità
17 giugno 2010