In Iraq e Siria è disastro umanitario


Radio Vaticana


A Mosul prosegue l’offensiva dei governativi, mentre metà della popolazione è senza acqua potabile. In Siria migliaia di civili in fuga dalla parte orientale di Aleppo, città contesa tra la forze del presidente al Assad e i ribelli.


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Si continua a combattere in Iraq e Siria, mentre la situazione umanitaria si fa sempre più critica. A Mosul, capitale irachena del califfato, prosegue l’offensiva dei governativi, mentre metà della popolazione è senza acqua potabile. In Siria migliaia di civili in fuga dalla parte orientale di Aleppo, città contesa tra la forze del presidente al Assad e i ribelli.

In Iraq continua, per la sesta settimana, l’offensiva governativa per strappare la città di Mosul al sedicente stato islamico. L’esercito iracheno ha riconquistato il 40% della zona orientale, ma le conseguenze umanitarie della guerra per i civili restano fortissime. Mancano cibo, elettricità e assistenza  medica. L’Unicef denuncia che quasi metà delle famiglie non ha accesso all’acqua potabile, dopo che una conduttura idrica, situata sotto il controllo dell’Is è stata distrutta. Intanto, l’Onu ha raccolto diverse segnalazioni, non ancora verificate, sull’uccisione di 27 civili da parte dei miliziani dell’autoproclamato califfato. Sul versante siriano, l’Is rivendica il rapimento di due militari turchi impegnati nell’Operazione “Scudo dell’Eufrate”, mentre la Procura di Roma indaga sul sequestro in Siria dell’italiano Sergio Zanotti. Sempre in Siria, è allarme umanitario per la Aleppo, città contesa dalle forze del presidente Bashar al Assad e dai ribelli. Un raid governativo sulla parte orientale della città ha provocato la morte di 45 civili, secondo l’Aleppo media center, la piattaforma di reporter della città. Migliaia i civili in fuga, mentre i governativi hanno lanciato oggi volantini su Aleppo Est, invitando la popolazione a salvarsi attraverso passaggi verso l’ovest della città.“ Questa è la vostra ultima speranza, salvate voi stessi- si legge nel messaggio – Se non lasciate queste aree sarete annientati. Vi abbiamo lasciato un passaggio sicuro per uscire – continua il volantino – affrettatevi”. Oggi riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite a New York, l’inviato per la Siria, Stephen O’Brien lancia un ennesimo allarme: “Aleppo sta diventando un gigantesco cimitero”. La Coalizione Nazionale Siriana, principale cartello delle forze di opposizione al regime di Damasco, ha chiesto alle Nazioni Unite di adoperarsi “immediatamente” per garantire “protezione” alla popolazione di Aleppo’. In una lettera firmata dal presidente della Coalizione, il moderato Anas al-Abdeh, si sollecita “l’adozione di passi immediati e definitivi per proteggere i civili ad Aleppo e fermare la barbara offensiva in atto contro di loro”.

Fonte: http://it.radiovaticana.va

30 novembre 2016

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