Intercettazioni: Fnsi, organizzeremo una grande manifestazione nazionale


Gianni Rossi - articolo21.org


E’ tempo di organizzare un’altra iniziativa nazionale di protesta. L’intervista al Segretario nazionale della FNSI, Franco Siddi.


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Intercettazioni: Fnsi, organizzeremo una grande manifestazione nazionale

Mentre a Roma e Milano si svolge la manifestazione della FNSI con i direttori dei maggiori quotidiani a sostegno della lotta contro la legge bavaglio sulle intercettazioni, Articolo 21 sta impegnando tutti i soggetti che diedero già vita il 3 Ottobre 2009 alla manifestazione per la libertà di informazione, affinchè si arrivi ad un’altra iniziativa nazionale di protesta. Ne abbiamo parlato con il Segretario nazionale della FNSI, Franco Siddi.

Allora Siddi siete ormai decisi ad andare avanti su questa lotta anche richiamando il “popolo” del 3 ottobre di nuovo in piazza?

“La FNSI riunirà le associazioni del mondo civile, le organizzazioni e i sindacati che furono con noi il 3 Ottobre del 2009 a piazza del Popolo a Roma, perché non c’è dubbio che la questione che ci interpella non riguarda solo la nostra categoria, ma pone in dubbio il diritto fondamentale dei cittadini a ricevere u’informazione chiara, completa e leale.

E’ in gioco il diritto all’informazione! Le notizie non sono né di destra né di sinistra! Quindi, a breve fisseremo l’incontro che si svolgerà tra il 31 maggio e il 3 giugno”.

Se dovesse passare la legge bavaglio, anche la FNSI ricorrerà alla giustizia europea
“I nostri legali stanno già lavorando al ricorso alla Corte Europea di Strasburgo per i Diritti Umani e abbiamo già unito gli sforzi dei nostri legali con quelli, tra gli altri, dell’USIGRAI e di Articolo 21, che si erano già attrezzati in tal senso”.

Nell’eventualità che i giornalisti disobbedissero a questa legge bavaglio, cosa farà la FNSI?

“Confidiamo ancora che il Parlamento voglia correggere il testo in esame. Ed è in tempo per farlo! Se così non sarà e passasse questo testo, allora sosterremo la libera circolazione delle notizie con ogni mezzo, fornendo anche gli strumenti , il personale e le protezione in termini di diritto”.

Fonte: Articolo21

24 maggio 2010

***

Il testo del documento comune concordato dai direttori delle maggiori testate italiane che hanno preso parte all'incontro promosso dalla Fnsi sul ddl intercettazioni

"I direttori e le redazioni dei giornali italiani, con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, denunciano il pericolo del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche per la libera e completa informazione. Questo disegno di legge penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media compresi) di dare notizie delle inchieste giudiziarie – comprese quelle che riguardano la grande criminalitaà – fino all'udienza preliminare, cioe' per un periodo che in Italia va dai 3 ai 6 anni e, per alcuni casi, fino a 10. Le norme proposte violano il diritto fondamentale dei cittadini a conoscere e sapere, cioe' ad essere informati". "E' un diritto vitale irrinunciabile, da cui dipende – prosegue il testo – il corretto funzionamento del circuito democratico e a cui corrisponde – molto semplicemente – il dovere dei giornali di informare. La disciplina all'esame del Senato vulnera i principi fondamentali in base ai quali la libertà di informazione e' garantita e la giustizia e' amministrata in nome del popolo. I giornalisti esercitano una funzione, un dovere non comprimibile da atti di censura. A questo dovere non verremo meno, indipendentemente da multe, arresti e sanzioni. Ma intanto fermiamo questa legge, perchè la democrazia e l'informazione in Italia non tollerano alcun bavaglio".

 

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