Informazione: il vademecum di Art.21 per le prossime elezioni
Articolo 21
Il resoconto dell’Assemblea nazionale del Comitato per la libertà dei media. I punti più importanti: riaffermare i principi di legalità e di trasparenza dei media, riformare le Autorità di garanzia, varare una legge sul conflitto d’interessi.
Chiunque vinca le elezioni, dovra' riportare al centro dell'attenzione i temi dell'informazione, del conflitto di interessi, dell'assetto dei media, della riforma della Rai e dell'editoria: e' il senso del 'manifesto programmatico' lanciato oggi nell'assemblea nazionale di Articolo 21, con l'appoggio della Federazione della stampa.
'Negli ultimi due anni – esordisce il documento dell'associazione, che sul sito ha gia' ottenuto oltre 10 mila adesioni – il governo di centrosinistra, nonostante gli impegni, le buone intenzioni e le proposte del ministro Gentiloni, non e' riuscito a portare all'approvazione nessuno dei progetti presentati' in queste materie. 'Chiunque dovesse vincere le prossime elezioni dovra' affrontare questi temi'.
Parte da queste premesse il documento, articolato in piu' punti. Tra i piu' importanti, riaffermare i principi di legalita' e di trasparenza nel settore dei media, recependo le sentenze Corte Costituzionale, le direttive e le risoluzioni della Commissione Europea e le sentenze dell'Alta Corte europea di Giustizia, in particolare sul caso Europa 7. Riformare le Autorita' di garanzia, per assicurarne l'effettiva indipendenza dai partiti e dagli interessi delle imprese controllate. Varare una legge sul conflitto d'interessi che impedisca a chiunque di essere contemporaneamente proprietario dei media e parte attiva della vita politica e istituzionale. Escludere dalle candidature le persone condannate, quelle in attesa di giudizio e sott'inchiesta. Introdurre un tetto antitrust che impedisca posizioni dominanti in qualsiasi settore della comunicazione e dell'industria culturale. Riformare la Rai allontanando qualsiasi governo e qualsiasi partito dalla gestione dell'azienda e, contestualmente, abrogare la commissione di Vigilanza, che spesso ha agito da 'tribunale dell'inquisizione'.
Modificare l'Auditel garantendo la piu' rigida separazione tra i controllori e i controllati. Riformare l'editoria, dando trasparenza agli assetti societari e adottando un vero e proprio statuto di impresa editoriale. Assicurare il piu' ampio esercizio del diritto di cronaca e abrogare tutte le norme che tendono a colpire ed umiliare i magistrati e giornalisti.
Riportare in prima serata e in prima pagina le grandi questioni sociali e civili, come il diritto all'ambiente, alla pace, alla legalita', al lavoro, alla qualita' della vita, all'uguaglianza e liberta' femminile, alla cultura, alla salute.
'Su questi temi, che investono la democrazia – ha detto Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 – non faremo sconti a nessuno, innanzi tutto a noi stessi'. 'Non vorremmo – ha aggiunto Roberto Natale, presidente Fnsi – che l'appello del Presidente Napolitano a mantenere toni civili nel confronto pre-elettorale venisse inteso maldestramente da qualcuno come un invito ad escludere i temi scomodi'. Tra i firmatari del documento, oltre ai vertici di Fnsi (accanto a Natale, il segretario Franco Siddi) e Usigrai, anche Piero Badaloni, Don Luigi Ciotti, Antonio Di Bella, Onofrio Dispenza, Carmine Fotia, Fulvio Fammoni, Tommaso Fulfaro, Duilio Giammaria, Ottavio Grandinetti, Lelio Grassucci, Elio Lannutti, Daniele Luchetti, Loris Mazzetti, Andrea Purgatori, Barbara Scaramucci, Maurizio Sciarra, Paolo Serventi Longhi, Vincenzo Vita.
Fonte: Articolo21
23 febbraio 2008