In cammino per la pace


Uno dei 200.000 in marcia


Perugia-Assisi 2011. Io c’ero… In tanti dall’Emilia Romagna all’insegna della pace: ecco la testimonianza del coordinatore della Tavola della pace di Marano sul Panaro (MO).


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In cammino per la pace

Alle tre del mattino le facce non sono proprio sveglie.
La gente comunque c’è e non vede l’ora di salire sui pullman, se non altro per cercare di dormire ancora un po' prima di arrivare a Perugia.

Peccato per i ragazzi della casa Famiglia San Damaso; un guasto al bus non ha permesso loro di raggiungere Assisi e di vivere quella meravigliosa esperienza che è la marcia per la pace.

In ogni caso eravamo veramente in tanti, circa 350 persone; un numero mai raggiunto prima.
Sette pullman hanno raccolto persone dai comuni che hanno aderito all’iniziativa: Marano s/P, Vignola, Castelnuovo, Castelvetro, Spilamberto, Savignano.
Un pullman speciale è poi partito da Formigine, organizzato da ROCK NO WAR che non ha voluto mancare a questo straordinario appuntamento.
Le associazioni Tavola della pace di Marano, Cammina Libero e Associazione Alpinistica La Montagna si sono date da fare per organizzare al meglio la partecipazione alla 19 ° edizione della Perugia Assisi (che quest’anno ha compiuto 50 anni).
I più temerari sono scesi direttamente a Perugia e hanno percorso tutti e 25 i chilometri che separano la città del cioccolato dalla città di san Francesco.
Molti sono scesi a Collestrada dove era fissata la seconda tappa. In questo caso i chilometri per arrivare ad Assisi erano 15.
Altre persone hanno atteso l’arrivo del corteo a Santa Maria degli Angeli.
In ogni caso, a prescindere dai chilometri percorsi le emozioni sono state forti per tutti quanti.
E’ stata una vera e propria boccata d’ossigeno vedere tante persone (oltre 200.000) soprattutto giovani, camminare per chiedere la pace e per promuovere una nuova scala di valori contro l’imbarbarimento civile e culturale che sta dilagando in Italia e nel mondo.
E’ stato bello sentire tanti giovani gridare il proprio desiderio di vivere una vita diversa fatta di giustizia e di legalità, di non violenza e di rispetto dei diritti umani.
La cifra astronomica di 25 miliardi di euro spesi dall’Italia ogni anno per armare il proprio esercito, per sostenere le “missioni di pace” in Afghanistan, in Irak, in Libia è un’altra assurda contraddizione dei nostri tempi.
Il valore di un'intera finanziaria di lacrime e sangue per i cittadini e i ceti popolari.
La gente ha marciato anche per questo; per gridare la propria indignazione verso quell’Italia che ha appena confermato l’acquisto di 131 cacciabombardieri nucleari F35, per un costo complessivo di ulteriori 16 miliardi di euro.
Con tanti soldi, quanti asili nido si possono aprire? Perché non investirli in infrastrutture, nella sanità, o nella scuola, nell’arte, nella cultura o nella ricerca?
Perché non usarli per una vera e seria politica di rilancio del lavoro e dell’economia?
Gli slogan a questa storica edizione della marcia perugia assisi erano tanti ed ogni persona portava il proprio; a volte in modo palese esponendo un cartello o uno striscione oppure semplicemente attraverso la propria presenza.
A santa Maria degli Angeli abbiamo atteso la testa del corteo con Flavio Lotti coordinatore della Tavola della Pace Nazionale. Davanti al corteo anche l’emozione di vedere la bandiera della pace che fu utilizzata 50 anni fa da Aldo Capitini, educatore e pacifista, pioniere della manifestazione che la utilizzò per la prima volta alla marcia del 24 settembre 1961.
Il nostro corteo con in testa il sindaco di Marano s/P e il Gonfalone dell’Unione Terra di castelli, ha poi finalmente raggiunto Assisi.
Stanchi ma felici ci siamo letteralmente accasciati all’interno della splendida piazza inferiore della basilica di San Francesco.
I più temerari hanno raggiunto la rocca maggiore, dove il programma prevedeva la conclusione della manifestazione con testimonianze di pace e musica.
Nello straordinario scenario della piazza di San Francesco, particolarmente emozionante è stato il coro dei nostri bambini che hanno intonato la canzone della sig. Costy (un vero e proprio inno per la nostra bella Costituzione).
Le foto di rito hanno poi congelato questa magica atmosfera, resa ancor più suggestiva dalle migliaia di persone che si incrociavano e si fondevano in un tripudio di colori tra le stradine di Assisi.
Al termine della marcia una nutriente e abbondante merenda attendeva i partecipanti del nostro gruppo (e non solo).
Il gazebo con l’immancabile bandiera della pace e la bandiera dell’Italia (che ci hanno sempre accompagnato durante la marcia), ospitava i volontari delle nostre associazioni che rifocillavano i partecipanti.
Una vera e propria baldoria per lo stomaco, interrotta solo da una impertinente pioggerella che ha costretto al ritiro i partecipanti e altre decine e decine di amici che abbiamo conosciuto sotto al gazebo.
Lasciamo Assisi per rientrare a casa.
La marcia per la pace e la fratellanza dei popoli è finita e ha lasciato il segno. Non è stata un punto di arrivo ma un punto di partenza per tutti coloro che vorranno impegnarsi per costruire una società migliore.

Ivano Venturelli

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